La figlia della libertà




Recensione di Giulia Manna


Autore: Luca di Fulvio

Editore: Rizzoli

Genere: narrativa, romanzo

Pagine: 636

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Raechel, sguardo vispo nascosto da un cespuglio di ricci scuri e crespi, sogna di diventare libraia, nonostante nel suo villaggio, sepolto dalla neve della steppa russa, alle ragazze non sia permesso neanche leggere. Rosetta ha ereditato un pezzo di terra, ma subisce ogni giorno le angherie dei suoi compaesani, convinti che una donna sola e bella non possa restare troppo tempo senza un marito a cui sottomettersi. Rocco, figlio di un uomo d’onore, è costretto a una scelta: se non vuole morire, deve diventare anche lui un mafioso. Tutti e tre sanno che c’è un solo modo per essere liberi: fuggire, scappare lontano, al di là dell’oceano. Arrivano a Buenos Aires per ricominciare, ma l’Argentina è terra di nessuno: per sopravvivere, gli emigranti accettano anche ciò che sembra inaccettabile, e sono le donne a pagare il prezzo più alto, in una città piena di uomini soli e senza scrupoli. Tra le grida del porto e i vicoli del barrio si annidano pericoli e fantasmi del passato, ma Raechel, Rocco e Rosetta sono pronti a tutto: inganni, travestimenti, loschi affari e fughe rocambolesche, per salvarsi ancora una volta e ricominciare, finalmente, a vivere senza paura. La figlia della libertà ci conferma lo straordinario talento del narratore Luca Di Fulvio, l’autore italiano più venduto in Germania, con oltre tre milioni di copie. Un romanzo che è soprattutto un’esperienza di lettura irresistibile, che ci trascina, pagina dopo pagina, in un’avventura unica e spettacolare.

Recensione

Un romanzo appassionante che intreccia la storia di tre protagonisti per riportare a galla la Buenos Aires dei tempi della Sociedad Israelita de Socorros Mutuos Varsovia.

Fu creata per garantire aiuto agli associati in caso di infermità o altre difficoltà, ma divenne una vera e propria associazione di papponi, ruffiani e magnaccia coinvolti nelle tratte delle bianche che portarono migliaia di giovani dell’Est Europa in Argentina e Brasile per essere sfruttate. Nei primi decenni del secolo scorso, la prostituzione garantì all’organizzazione guadagni elevatissimi anche grazie alle coperture di funzionari e politici corrotti.

Raechel Bücherbaum è una ragazzina tredicenne israeliana che vive in un piccolo villaggio della steppa russa. Il suo adorato padre le ha insegnato a leggere, ma deve rimanere un segreto così come il suo sogno di aprire una libreria. Leggere non è consono ad una donna. Le sue compagne la prendono in giro, chiamandola porcospino, perché a differenza loro, è brutta. Tra loro c’è la bellissima Tamar ed è soprattutto lei che ridicolizza Raechel per il suo aspetto. Sono giovani e sognano di andare a Buenos Aires con la Sociedad Israelita de Socorros Mutuos Varsovia che promette loro un lavoro presso famiglie benestanti per strapparle alla continue e violente rappresaglie a cui è sottoposto il loro villaggio.

Rosetta Tricarico, bellissima ragazza siciliana, rimasta orfana eredita le terre del padre. Solo che è una donna. Una donna non può essere autonoma, non può coltivare ed avere delle terre. La giovane, però, è stufa di subire botte e soprusi degli uomini. Si rifiuta categoricamente di sottomettersi a chiunque, soprattutto al Barone Rivalta di Neroli. La ragazza si ritrova sola nella sua lotta per l’indipendenza. I compaesani la prendono di mira e la chiamano “bottana” anche se sanno che non lo è. Pure il prete rifiuta di aiutarla accusandola di essere il male più grande, in quanto la donna è destinata ad essere sottomessa all’uomo e basta. Lo dice la Bibbia, dice.

Rocco Bonfiglio, figlio della mano armata del boss mafioso Mimì Zappacosta, vorrebbe diventare meccanico ed aprire un’officina sua, ma non è quello il destino che il capo gli ha riservato. Rocco non vuole fare il mafioso. Non vuole sottostare alla criminalità. Non vuole scendere a compromessi. Non ha l’anima del criminale. Ma un boss non accetta un no come risposta, nemmeno dal figlio di chi gli ha salvato la vita.

Si parla di una Società che in teoria non c’è più, ma in pratica sappiamo bene che organizzazioni di questo tipo esistono ancora. Così come non sono superati i tanti argomenti che questo romanzo affronta come la libertà di uomini e donne di determinare il loro futuro, l’uguaglianza tra uomo e donna, la prostituzione e la tratta delle schiave, la criminalità organizzata, la corruzione e tanto altro ancora.

E’ un ottimo romanzo che lascia trasparire il pensiero positivo di Luca Di Fulvio, come la speranza che uomini e donne imparino ad unirsi ed a gridare insieme contro le ingiustizie.

Una sola cosa mi ha deluso, scoprire che è l’autore italiano più venduto in Germania con oltre tre milioni di copie e vederlo poco pubblicizzato in Italia. Mi ritengo una che legge parecchio e purtroppo non lo conoscevo. Eppure merita!

 

 

Luca Di Fulvio


è nato nel 1957 a Roma, dove vive e lavora. Prima di dedicarsi alla scrittura si è diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico. I suoi libri sono tradotti in diciassette Paesi e il romanzo la gand dei sogni è in corso di adattamento per una serie tv. Per Rizzoli ha pubblicato La ragazza che toccava il cielo (2013) e Il bambino che trovò il sole di notte (2015).

 

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