La foresta fossile




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Cristina Converso

Editore: Buendia Books

Genere: thriller

Pagine: 228

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. La scoperta della foresta fossile lungo la Stura di Lanzo è l’inizio di un eco thriller ad alta tensione. Il prof. Ernesto Meina, lo scopritore, scompare nel nulla, i suoi assistenti, il dottore forestale Giulio Nervi e la geologa Martina Globo, si gettano per strade diverse alla ricerca, svelando così un complesso quanto criminale intrigo. Nella vicenda si intrecciano storie di padri e di figli, di rancori mai spenti, di passioni e di libri, sullo sfondo di una natura bella e crudele, di un ambiente prezioso che è patrimonio di tutti e deve essere tutelato.

Recensione

Giulio e Martina, assistenti del professor Meina, si preparano a una serata importante. I due giovani, massiccio lui e minuta lei, sono pronti a partecipare a una conferenza assieme a Meina per annunciare le novità sui ritrovamenti di una foresta fossile lungo la Stura di Lanzo. Accade però un fatto strano: Meina non si fa vedere.

Possibile che abbia rinunciato a un evento a cui teneva molto e che riguardava una ricerca a cui lavorava da anni?

Giulio e Martina ne dubitano e iniziano a preoccuparsi. I timori purtroppo sono fondati e il ritrovamento, dopo qualche giorno, del corpo del professore è il segno di una precisa trama omicida. I due giovani decidono di investigare per proprio conto, in parallelo alle indagini ufficiali della polizia condotte dal commissario Mezzasalma e dall’ispettore Rizzi. Dietro la vicenda di nascondono gravi reati ambientali e Giulio e Martina metteranno a rischio la propria vita per scoprire il colpevole e rendere giustizia al loro professore.

Il romanzo si distingue subito per la fluidità della scrittura che lo rende piacevole da leggere. La trama, ordinata e consistente, avviluppa il lettore e lo coinvolge facendolo partecipare attivamente alla caccia al colpevole. I personaggi hanno tutti un loro profilo chiaro e netto, a cominciare dai protagonisti.  E così troviamo prima di tutti Giulio, introversa montagna di muscoli, preda di emozioni incontrollate e animato dal sacro fuoco della giustizia, e Martina, esile nella figura ma non meno decisa dell’amico e compagno nell’agire per trovare la verità.

Poi ci sono Mezzasalma e Rizzi che si completano nelle capacità investigative e i due antiquari librai Alberto e Jacopo sempre pronti ad aiutare l’amica in difficoltà.

Sull’altro versante vediamo invece Augusto, il figlio dell’imprenditore cresciuto con tanti soldi e poco affetto o Vittorio il figlio del barone universitario che vive stritolato dall’ombra del padre. E il difficile rapporto padre e figlio in realtà pervade tutto il romanzo riguardando infatti anche Giulio.

Il tema principale però è senz’altro legato al titolo del libro, ovvero la foresta fossile. L’autrice riesce a catturare l’attenzione del lettore spiegando con precisione, senza diventate noiosa,

l’importanza del sito e della scoperta e la necessità di tutelare un simile tesoro mettendolo al riparo da possibili disastri ambientali. Nell’epilogo, oltre a essere riannodate tutte le fila e chiarite le loro dinamiche, vi sono degli spunti interessanti riguardanti il rapporto dell’Uomo con la Natura e la necessità di capire che tutto è collegato e distruggere l’ambiente significa condannare a mortel’Umanità, non in senso figurato ma letterale.

Siamo in grado di distruggere, ma anche solo una piccola foglia non siamo in grado di crearla. Così l’uomo marcia verso la fine, pensando di sopravvivere a tutto!”

Lo scambio di battute tra Giulio e Martina è un gesto di accusa verso il comportamento scellerato di molti, ma allo stesso tempo è un seme di speranza che può germogliare in ciascuno di noi e può servire a cambiare il corso degli eventi.

A cura di Cristina Bruno

http://fabulaeintreccio.blogspot.com/

Cristina Converso


è un dottore forestale e lavora presso Arpa Piemonte, dove collabora alla pubblicazione di rapporti scientifico-divulgativi e analisi dati ambientali. Dedica il tempo libero alla lettura e alla scrittura e negli ultimi anni ha pubblicato alcune raccolte di racconti, che trattano con delicatezza il rapporto alberi-umanità e i temi ambientali. Nel 2018 sono stata ospite al festival letterario “Montagne in noir” organizzato dal collettivo Torinoir con un intervento dal titolo “Scrittori in divisa”. Con Buendia Books ha pubblicato il racconto noir-green “L’uomo della radura” e l’eco-thriller “La foresta fossile”.

 

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