La forza della natura




Recensione di Sabrina De Bastiani


Autore: Jane Harper

Traduttore: C. Valentini

Editore: Bompiani

Collana: Letteraria straniera

Genere: Thriller

Pagine: 432 p.

Anno di pubblicazione: 2018

«Harper dimostra ancora una volta di possedere un’ammirevole forza narrativa» – Publishers Weekly

«Un romanzo potente e coinvolgente: ancora una volta Harper è bravissima a evocare paura e inquietudine sullo sfondo ipnotico del paesaggio australiano» – The Times

«Ancora più incredibile di “Chi è senza peccato”»– The Sunday Times

Gente di città. Smarriti senza i cellulari (che comunque non funzionano), incartati in attrezzature nuovissime, confusi davanti alle mappe. Sono dei colletti bianchi, colleghi in una società finanziaria, arrivati sulle Giralang Ranges per un trekking che affinando le tecniche di sopravvivenza dovrebbe cementare lo spirito di gruppo. Dopo qualche giorno faccia a faccia con la natura rientrano tutti al campo base. Tutti tranne Alice Russell. Le ricerche partono all’istante: una donna sola e inesperta, seppur dinamica e brillante come Alice, ha poche speranze di sopravvivere nella foresta. Ad affiancare la polizia locale entrano in campo l’agente federale Aaron Falk, reduce dalla dolorosa indagine di “Chi è senza peccato”, e la sua collega Carmen Cooper, perché Alice non è un’impiegata come gli altri: è l’informatrice-chiave in un’indagine contro la criminalità organizzata e il riciclaggio di denaro sporco che vede coinvolta la sua società. Dunque con ogni probabilità anche chi era con lei sulle Giralang, distese di bellezza selvaggia e ostile rese ancora più inquietanti dal fatto che sono state territorio d’azione del serial killer Martin Kovac. Tra testimoni oculari inaffidabili, uomini d’affari senza scrupoli e un paesaggio che non dà tregua, Jane Harper costruisce un thriller mozzafiato che cattura fino all’ultima pagina.

Recensione

È il panico che ti frega. Diventa difficile capire cos’hai davanti agli occhi.

Nessun titolo diverso da La forza della natura potrebbe essere altrettanto calzante per questo thriller così potente e ben scritto, originale nell’idea di partenza ma ancor più nell’impianto, nella struttura e nello sviluppo, fino al finale sorprendente ancorché perfettamente congruo.

Per definizione, una forza può essere propulsiva a qualcosa di buono o distruttiva, così è per la natura, nell’archetipo di madre o matrigna, intesa come elemento ma anche come natura umana.

Ed è su questi diversi piani, natura in quanto flora e fauna e natura umana, in parallelo, che Jane Harper, con maestria nella suspense e finezza nell’indagine psicologica, sia dei comprimari che dei protagonisti, gioca la sua partita col lettore.

Indagando e scandagliando a tutto campo, senza sconti o omissioni le diverse caratterialità dei personaggi, l’Autrice, infatti, mette in pista uno spaccato di umanità composita e varia.

Tutto muove da un raduno di gruppo, colleghi e capi di un’Azienda, la quale per favorire e sviluppare il gioco di squadra, organizza un campo avventura in una zona naturale impervia. 

Uomini da una parte, donne dall’altra. 

Al rientro, all’appello, una di meno. Alice Russell è scomparsa.

(…) eravamo sullo stesso percorso, soltanto qualche ora dietro di lei. Se non l’abbiamo superata e lei non è arrivata prima di noi, allora cos’è successo?

Nessuno ammette di sapere dove possa essere la donna, nessuno avrebbe motivo di mentire, nessuno in fondo è così disperato per questa sparizione.

Alice se l’è cercata.”

I capitoli, brevi e incisivi, una corsa vertiginosa contro il tempo per cercare di ritrovare Alice viva, vedono l’alternarsi del punto di vista degli investigatori Aaron Falck e Carmen Cooper in tempo reale sulle indagini, con il resoconto dei giorni precedenti alla scomparsa di Alice, descritti dai vari punti di vista delle sue compagne: la capa Jill, le colleghe Lauren, Bree, Beth.

Emergono fin da subito tensioni mal o mai sopite

Che senso aveva fare una prova di fiducia se non si fidava di nessuna delle sue compagne?

che vengono svelate dalle parole delle protagoniste e riscontrate dalle indagini. 

Indagini che si fanno più complesse in quanto Alice Russell era in contatto, per scambio di materiale compromettente proprio a carico dell’Azienda, con gli investigatori e, poco prima di scomparire, lascia un messaggio disturbato e criptico, appunto, nella segreteria telefonica di Falck.

Nessuno è senza peccato?

Si rese conto di aver sempre covato l’idea che le altre quattro donne fossero state fin troppo rapide ad abbandonare Alice una volta capito che non c’era più.

Ora invece, in piedi davanti a quella capanna abbandonata, era come se sentisse un bisbiglio insistente nelle orecchie. Scappa. Corri.

A ogni pagina l’Autrice aggiunge elementi a carico e discarico di ogni protagonista, fornisce possibili motivazioni e probabili perché

A meno che una di noi non abbia fatto qualcosa di davvero terribile in un’altra vita.” (…) nell’intimità di quella penombra tremolante le loro facce sembravano tutte un po’ colpevoli. 

A ogni pagina l’Autrice dipinge scenari naturali a volte feroci, a volte pieni di suggestiva bellezza, che fanno da contrappunto agli umori dei personaggi, e cesella il ritratto di Alice, come di una persona che non ha mai offerto alcun motivo per suscitare empatia o misericordia

Anche questo era tipico di Alice (…). A volte era in grado di farti sentire maledettamente tradita.

E che mai, nel bene e nel male, dà l’impressione di essere veramente se stessa

Sorrideva in ogni scatto, in nessuno sembrava mai davvero felice.

Lei come gli altri. Nessuno escluso, senza esclusione di colpi.

Cosa sia davvero successo in quel bosco lo verremo a sapere alla fine di questo percorso, ogni perché e ogni come sarà risposto, in maniera nitida ma non per questo meno spiazzante, lasciando chi ha letto il libro nella convinzione soddisfatta che la partita che Jane Harper gioca col lettore sia davvero particolare perché, pur essendo senza esclusione di colpi, vede solo vincitori: l’Autrice, perché sigla uno dei più bei thriller degli ultimi anni, il lettore, perché ha avuto o avrà il piacere di leggerlo.

Jane Harper


Jane Harper, è una Autrice australiana di origini inglesi. Ha esordito con “Chi è senza peccato” (Bompiani 2017), romanzo thriller vincitore di molti riconoscimenti, tra cui il Victorian Premier’s Literary Award for an Unpublished Manuscript 2015, l’indie Award Book of the Year 2017, Libro dell’anno 2017 per l’Australian Book Industry e il CWA Gold Dagger Award 2017 come miglior romanzo poliziesco. “La forza della natura” (Bompiani 2018) è il suo secondo romanzo.

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