La girandola degli insonni




Sinossi. Aurora è insonne da quando il Lupo, il suo ultimo amore, l’ha lasciata senza una parola. A volte di notte è come se si dimenticasse di respirare, non può più fidarsi di sé stessa: dormire la spaventa – “la paura e la notte sono sorelle gemelle” –, perciò ha semplicemente smesso di farlo. Di giorno insegna italiano a Marsiglia, dove era andata a bere un caffè… che è durato dieci anni. Adesso di anni ne ha quarantadue e si rivolge al Centro del sonno per trovare una cura. Lo specialista però le rivela un dettaglio che non si aspettava: dovrà dormire una notte nel Centro, dove sarà ripresa con una telecamera interna, ma quel filmato non potrà mai vederlo, perché “potrebbe spaventarsi”. Cosa nasconde il sonno? Da cosa ci protegge, cosa ci rivela? Chi diventiamo quando dormiamo? Forse per trovare una risposta, Aurora sottrae d’istinto dalla scrivania del dottore tre dvd con le registrazioni di altrettanti pazienti e li nasconde nella borsetta. Inizia per lei un viaggio nelle notti di tre sconosciuti: Ismael, il ragazzo dalle gambe senza riposo; Marius, il vecchio liutaio che vive i suoi sogni; André, il marinaio che si addormenta navigando. E ben presto questo viaggio notturno, dalla pellicola, sconfina nelle giornate reali, perché Aurora decide di incontrarli, questi dormienti, ritagliando tempo dai suoi allievi di italiano – le due anziane sorelle gemelle, il bambino che impara solo nomi di animali, lo studente bielorusso che detesta le eccezioni, il vecchio che impone sempre la sua ragione. Ma come riuscirci? Su ognuno dei tre dvd ci sono un nome e un numero di telefono. Così lei chiama fingendo di essere una dipendente del Centro del sonno… Arianna Cecconi, antropologa e scrittrice, soffia su una girandola che incrocia i destini dei suoi personaggi con le tradizioni popolari legate al sonno e all’insonnia – fiabe, filastrocche, miti, racconti popolari –, illuminando le nostre giornate dei segreti della notte. 

 LA GIRANDOLA DEGLI INSONNI

di Arianna Cecconi 

Feltrinelli 2023

Narrativa contemporanea, pag.288


La girandola degli insonni

A cura di Chiara Forlani


 Recensione di Chiara Forlani

“Potrebbe spaventarsi” aveva detto il dottore.” Si riferiva alla visione, da parte della protagonista, della registrazione relativa alla notte che avrebbe dovuto trascorrere presso il centro del sonno di Marsiglia. Questo spinge Aurora, che in seguito prenderà il falso nome di Marisol, a rubare d’istinto tre dvd con le immagini delle notti vissute in precedenza da altrettanti uomini sconosciuti, diversi per età e patologia. Il suo stesso sonno la spaventa, non sa cosa nasconda quella sospensione della coscienza, e in più teme di smettere di respirare, come le era successo in passato a causa delle apnee notturne. “Hypnos e Thanatos, il Sonno e la Morte, sono fratelli gemelli.”

Aurora studia il sonno, ma non le basta. Deve infilarsi di nascosto nel sonno degli altri, deve conoscerli a fondo per capire.

“Un’abitudine antica, annotare le cose per capirle. In italiano invece ti direi che sto facendo un sortilegio. Ho cominciato a riempire la casa delle parole del sonno, pezzi di libri, teorie, storie sentite da bambina.”

Devo ammettere che questo libro ha messo a dura prova la mia sospensione dell’incredulità. Mi sono chiesta a lungo, durante la lettura, per quale motivo un’insegnante di italiano trasferita a Marsiglia, con un lavoro dignitoso e una vita abbastanza soddisfacente, pur se solitaria, abbia deciso per un mero colpo di testa di infilarsi di propria volontà in una serie infinita di disagi e di problematiche esistenziali che ben poco hanno a che fare con lei. Sì, perché il furto dei dvd porta Aurora-Marisol a stretto contatto con le vite degli altri tre insonni, e questo la coinvolge pesantemente, cambiandole di fatto la vita. “Il sonno ti interrompe, ti frammenta, a volte ti fa viaggiare e a volte ti spaventa”

Poi finalmente ho capito. Questo romanzo non parla del sonno e delle sue patologie, perlomeno non solo. Parla della solitudine, quella della protagonista, il cui compagno se n’è andato senza lasciare traccia. Aurora si trova in una città straniera che in qualche modo ha eletto a sua città ideale, perché ne decanta le lodi, ma dove non ha veri affetti. “Ho il cuore che mi trema, una famiglia vicina è quello che anch’io sto cercando.”  È per questo che Aurora anela alla vicinanza di altri esseri umani, ma il suo avvicinarsi è intimo, stretto, totale. Le vite dei tre sconosciuti e delle loro famiglie si intrecciano con la sua e, nonostante la mistificazione e il furto da cui è nato tutto ciò, i protagonisti di questa storia ne usciranno migliori, con tanta vita ed esperienza in più. “È la girandola degli insonni. D’improvviso ti ritrovi in mezzo alla polvere di destini sconosciuti.”

“Dovrebbe essere un diritto, poter entrare nella pelle di un altro, scambiarsi tutto, altezza, taglio dei capelli, colore degli occhi, sesso, origine, gusti musicali.” Aurora decide di farlo, dà tutta se stessa in questa condivisione spasmodica, e lo fa in un luogo particolare, in lungo e in largo nella città di Marsiglia, che in questo libro appare come la capitale dei contrasti, tra magnificenza e squallore, tra malavita e grandiosità. Marsiglia è la seconda protagonista del libro, chi lo legge può seguire i consigli dell’autrice, che sono quasi turistici, rivolti a un viaggiatore raffinato e inusuale.

Dove ci porta tutto ciò? Di sicuro a una maggiore consapevolezza, a una partecipazione reale nei confronti degli altri, in un’epoca in cui ciascuno tende a essere concentrato su se stesso. Anche al rapporto con il soprannaturale, se preso a piccole dosi e con un certo distacco, quasi con scaramanzia. “A volte mi capita di pregare anche se non so a chi rivolgerle, le mie preghiere. Prego sperando che qualcuno prima o poi mi ascolti, e a volte inspiegabilmente funziona.”

Ma attenzione, non prendiamoci troppo sul serio! Ce lo suggerisce l’autrice con gli stralci di fiabe e narrazioni popolari che inserisce qua e là. Sono un chiaro segnale che il mondo della realtà e quello dei sogni, dell’inusuale e del leggendario, sono connessi strettamente. 

“Ma la cosa più terribile è che tanto, se ci pensi, nella vita non puoi controllare niente.”

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Arianna Cecconi


è antropologa, vive e lavora a Marsiglia. I sogni e il sonno sono i principali oggetti di ricerca di una lunga esperienza etnografica cominciata sulla montagna pistoiese, e poi continuata sulle Ande peruviane, in Spagna e attualmente nella periferia di Marsiglia. Oltre a insegnare in Università, svolge attività di formazione in contesti non accademici, collabora con radio, compagnie di teatro, scuole e centri socio-sanitari. Dal 2016 partecipa a una ricerca-azione sul sonno e la precarietà nella periferia di Marsiglia. Teresa degli oracoli (Feltrinelli, 2020) è il suo primo romanzo. 

A cura di Chiara Forlani

https://www.chiaraforlani.it