La giustizia non è una pallottola




LA GIUSTIZIA NON È UNA PALLOTTOLA 


Autore: Fulvio Ervas

Editore: Marcos y Marcos

Genere: giallo

Pagine: 317

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Alla questura di Treviso piovono strane telefonate: per tener fede alla propria fama di eccellente, umanissimo detective, l’ispettore Stucky non disdegna casi surreali. Minacciano il convento dei francescani di profanare tombe celebri, tipo quella di Pietro Alighieri o Francesca Petrarca? Pronti. Un agricoltore trova spaventapasseri horror zuppi di sangue? A disposizione. Un imprenditore visionario troppo propenso a farsi giustizia da solo chiede aiuto? Arriviamo. L’umorismo creativo di Fulvio Ervas, arricchito dal suo acume socio-scientifico, fanno della serie di Stucky un unicum nel panorama del giallo nostrano.

Recensione di Gabriele Loddo

A Treviso le persone non hanno l’abitudine del vociare pubblico, tantomeno dell’urlo all’aperto, anche il saluto cammina nell’aria per pochi passi e, più spesso, è accennato o taciuto. Ecco, da questo punto di vista, non era innamorato dei trevigiani, perché dovevano essere costantemente interpretati, correndo il rischio di errori clamorosi. E nel dubbio anche lui rimaneva in silenzio, senza rendersi conto che silenzio genera silenzio. Naturalmente ci si abitua a quella miscela di silenzio e velocità, perché a Treviso si corre, e forse è questa l’anima profonda di una città d’acque che scivolano senza sosta.

Una guardia di vigilanza viene assassinata nella villa del suo facoltoso datore di lavoro, il convento dei francescani è minacciato da misteriose lettere intimidatorie, nei campi coltivati a grano compaiono cupi spaventapasseri intrisi di sangue. Da tranquilla città del placido e laborioso Nordest italiano, Treviso diviene l’epicentro di indecifrabili avvenimenti. Vicende insolite che si intrecciano, che si mischiano e che rivelano l’esistenza di un mondo oscuro celato agli occhi di chi percorre le sue terre, dalla bellezza della natura e dalla riservata laboriosità dei suoi abitanti.

Stucky è un ispettore mosso da un profondo senso di giustizia, di pietà, e quando tutti cercano una rapida verità di comodo, lui non si rassegna. Ottuso continua a scavare nel fango mettendo a repentaglio la propria carriera.

Fulvio Ervas ha uno stile accattivante, a volte è poetico, a volte è ironico, di certo ha una narrazione insolita per un romanzo giallo: “L’ispettore, come faceva sempre, tagliava tutto vicolo Dotti e poi puntava alle mura, gli piaceva, gli piaceva la città, quella città. La conosceva palmo a palmo, ogni osteria, ogni ponte, ogni piazza e piazzetta. E non si dimenticava mai di alzare gli occhi al cielo, nelle vie storiche, alla ricerca dei colori sbiaditi alle sommità degli edifici, resti diluiti di decorazioni, come se, davvero, la felicità si potesse fissare alle facciate.

Il suo protagonista non è il poliziotto scaltro e invincibile che siamo abituati a ritrovare nei romanzi del suo genere, Stucky è un personaggio umano e passionale:

Quando, nel cuore della notte, socchiuse gli occhi, probabilmente per aver percepito una presenza, gli sembrò di vedere Gloria che lo copriva con un leggero telo e gli sembrò di vederla in trasparenza, appena velata da un sospiro, e quando si allontanò, dirigendosi nel corridoio verso una fonte di luce, gli sembrò di vederla nuda, i fianchi che emanavano profumo, la schiena come un libro di favole da leggere per non addormentarsi mai.; attraversato da dubbi e da incertezze: “o era lui, la sua mente, a essere una scatola traforata dai tarli, dove buchi casuali facevano entrare luce che illuminava quei pochi dettagli con cui costruiva le sue storie, irreali, fintamente positive, intrise di morale che evaporava, nella vita reale, come un lago oramai disseccato.

Bello, mi è piaciuto tanto.

La giustizia non è una pallottola” è un romanzo completo, spazia tra stili e generi esaltando la grande creatività di un autore in grado di affrescare con la parola solide immagini: Gli muovevano simpatia. Dovette riconoscerlo. Un’onda d’istinto, come quando passi davanti a una bancarella e c’è il venditore, quel venditore, che ti calamita e con il quale scambiare due parole assume il sapore di una buona caramella, come un sorso di rhum, un sorriso alla vita.

Acquista su Amazon.it:

Fulvio Ervas


Fulvio Ervas esordisce nel panorama letterario nel 1999, quando con la sorella Luisa Carnielli (Musile di Piave, 26 luglio 1957) vince ex aequo con Paola Mastrocola la XII edizione del premio Italo Calvino con il racconto La lotteria. Il volume verrà dato alle stampe solo nel 2005 (e a figurare come unica autrice è sempre la sorella) con l’editore Marcos y Marcos, al quale Fulvio resterà sempre legato. Nel 2006 pubblica, ancora con la sorella, Commesse di Treviso: è il primo di una serie di romanzi ambientati nel Nordest che vedono come protagonista l’ispettore Stucky; dello stesso ciclo Pinguini arrosto (2008), Buffalo Bill a Venezia (2009), Finché c’è prosecco c’è speranza (2010), L’amore è idrosolubile (2011), Si fa presto a dire Adriatico (2013), Pericolo giallo (2016), C’era il mare (2018). La terza opera nata dal sodalizio con Luisa è Succulente (2007). Follia docente (2009) è ispirato alla sua esperienza da professore di scienze naturali. Se ti abbraccio non aver paura (2012) racconta l’avventuroso viaggio di Franco e Andrea Antonello, padre e figlio autistico: è stato tradotto in 9 lingue e ha ricevuto numerosi premi (tra i quali, il Anima e il Viadana giovani, Libro dell’anno 2012 degli ascoltatori di Fahrenheit Rai Radio3). Tu non tacere è un romanzo che, ancora una volta, prende spunto da una storia vera, e ha a che fare con la sanità e con la salute. Dopo Pericolo giallo del (2016), ha pubblicato altri libri: Nonnitudine; Il convegno dei ragazzi che salvano il mondo.