La Linea della vita




di Cristina Stanescu

SEM 2022

Romanzo storico, pag.240

Sinossi. Romania, 1926. Nina, la protagonista di questa saga familiare, è una ragazza bella e dallo spirito combattivo, figlia del prefetto della Bessarabia. Nel giorno del suo sedicesimo compleanno incontra un’indovina che le preannuncia una vita lunga e difficile. La giovane non crede alla profezia, ma la veggente avrà ragione, l’esistenza di Nina e dei suoi fratelli seguirà le sorti di una nazione dilaniata dal violento nazionalismo dell’estrema destra, quindi da Hitler, per poi finire nella morsa dell’occupazione russa. Sotto la dittatura comunista cambia tutto e non resterà nulla della grande famiglia in cui la giovane è cresciuta, dei balli alla corte del re Ferdinando Hohenzollern- Sigmaringen, dei vivaci festini universitari a Bucarest. L’ombra della profezia non risparmierà nemmeno il suo matrimonio, dettato da un amore travolgente per cui la donna sfiderà le convenzioni sociali e che le regalerà anni di intensa felicità tra le montagne della Transilvania. Nina ingaggerà una lotta senza tregua contro il destino, che di volta in volta vestirà la divisa delle truppe ungheresi, degli ufficiali russi o della polizia politica. Con la sola forza dell’amore per i figli, si giocherà il tutto per tutto al tavolo di una vita che le riserverà molte sorprese. Cristina Stanescu racconta la storia di una donna coraggiosa in pagine di grande intensità narrativa, abbinate a una dettagliata ricostruzione storica. Un romanzo di passioni sullo sfondo di un secolo di profondi e laceranti cambiamenti


Recensione di Samanta Sitta


La linea della vita” inizia con la morte della madre di Nina, durante il suo quinto parto, e con l’odio maturato dalla bambina nei confronti della donna e del fratellino, la cui nascita l’ha resa orfana.

Da qui la narrazione segue la famiglia Angelescu nei suoi spostamenti, dovuti all’importante ruolo politico del padre Hristu, prefetto della Bessarabia, attraverso la Romania riunificata. Scopriamo le vie intraprese dai fratelli di Nina, tra chi si lascia immolare alla causa del bene superiore della famiglia (Dan) e chi invece si lascia bruciare dalla passione politica, come Nicolae.

Credo che il romanzo avrebbe beneficiato di un utilizzo meno marcato del narratore onnisciente, che racconta i fatti di anni condensandoli in poche righe, e che rende difficile proprio per questa sua capacità di volare da un personaggio all’altro, l’immedesimazione del lettore. La lettura, per quanto appassionante e drammatica, risulta meno profonda di quanto meriterebbe questa vicenda. È molto scorrevole, ma penso che sarebbe stata arricchita da qualche pagina in più dedicata all’interiorità dei personaggi e alla loro maturazione.

Ci sono stati momenti in cui ho avvertito il bisogno di entrare a fondo nella psiche dei personaggi e di vivere le loro emozioni a pieno, ma la distanza tra narratore e personaggi è un grosso ostacolo. A volte ho avuto l’impressione di non conoscere davvero alcuni di loro. Nina è presentata come la protagonista, eppure manca dalla scena per parecchie pagine: dopo l’incontro con il bel capitano Ionescu, la ritroviamo dopo parecchie pagine in cui l’autrice si sofferma sulle vicissitudini familiari e nazionali che la  spingono in Germania, poi dividono la Romania da alcune regioni, fino a proiettarla nella seconda guerra mondiale. L’assenza di Nina si ripeterà in altri momenti per lasciare spazio a informazioni sulla situazione storica della Romania o per seguire le vicende degli affetti della protagonista.

Un punto di forza di “La linea della vita” è sicuramente l’accuratezza storica: si riconosce il grande lavoro di documentazione svolto dall’autrice, che in alcuni passaggi si integra in modo particolarmente felice con la narrazione. Per chi vuole conoscere meglio il passato di questa nazione, è una lettura preziosa.

Acquista su Amazon.it: 

Cristina Stanescu


Cristina Stanescu è nata a Milano. Laureata in Filosofia, è giornalista, autrice e blogger. A Mediaset dal 1995, si occupa di esteri, attualità e costume. È opinionista ed esperta della casa reale inglese. Per SEM ha pubblicato Quando le foglie ridono.

A cura di Samanta Sitta

Instagram