La lunga notte




Recensione di

Christian Floris


Autore: Leonardo Gori

Editore: TEA

Genere: Giallo storico

Pagine: 272

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. È il 6 settembre 1943 e Roma si trova nell’occhio del ciclone. Oscuramento, coprifuoco, sirene antiaeree fanno ormai parte del quotidiano di una popolazione stremata e sfiduciata. Il capitano dei Carabinieri Bruno Arcieri viene reclutato dai nuovi vertici del SIM per una missione segreta e di vitale importanza, da cui potrebbero dipendere le sorti della capitale e dell’Italia intera. Ma la sua attenzione è in parte distratta da una drammatica vicenda che coinvolge la sua fidanzata Elena Contini e ne mette a repentaglio la libertà, se non la vita.

Recensione. Vicende storiche e personali si mischiano in modo inestricabile in questo giallo costruito con meticolosa cura dei dettagli.

La parte del leone è impersonata da Bruno Arcieri, ultimo degli idealisti, a battersi per difendere valori in cui non credono più nemmeno le istituzioni per cui compie le sue  missioni. La pagina nera dell’armistizio badogliano è lo spartiacque tra la resa e la disfatta, tra la perdita di una guerra mondiale e il dissolvimento della dignità umana.

Se è vero che lo storico Ernesto Galli della Loggia parlò dell’8 settembre come la data in cui morì la patria italiana, è altrettanto indubbio che, da quelle ceneri, nacquero gli italiani, depurati dalla retorica di De Amicis.

La Caporetto delle coscienze è percepibile nei dialoghi tra Arcieri, il re e i suoi superiori, ma Gori è bravo a lasciarla sottotraccia, senza che questa prenda il sopravvento sull’indagine. Sono molti ipersonaggi in cerca di autore, decadenti, sospesi sul ciglio di un baratro nel quale sarà facile precipitare testa e piedi. Dove nulla è come sembra, al crepuscolo della monarchia. E dove ciò che sembra è quanto deve bastare per arrivare almeno al giorno dopo.

Bombardamenti, incubi, prove manipolate, amori e gelosie: gli ingredienti ci sono tutti per confezionare una storia all’altezza delle aspettative, in un’era in cui il DNA non era ancora stato scoperto. In pochi si salvano dal disastro, ma al lettore non è dato di poter giudicare chi sta dalla parte giusta o da quella sbagliata. Perché, nell’uniforme buio della notte, tutto si confonde.

Un romanzo che conferma Gori tra i migliori giallisti italiani, giustamente candidato allo Scerbanenco 2021.

 

 

Leonardo Gori


Leonardo Gori è nato nel 1957 a Firenze, dove vive. È autore del ciclo di romanzi di Bruno Arcieri: prima capitano dei Carabinieri nell’Italia degli anni Trenta, poi ufficiale dei Servizi segreti nella seconda guerra mondiale e infine inquieto senior citizen negli anni Sessanta del Novecento. Il primo romanzo della serie è Nero di maggio, ambientato a Firenze nel 1938, cui sono seguiti, tra gli altri, Il passaggioLa finaleL’angelo del fango (Premio Scerbanenco 2005), Musica neraIl ritorno del colonnello ArcieriLa nave dei vinti Il ragazzo inglese. Gori è anche autore di fortunati thriller storici e co-autore di importanti saggi sul fumetto e forme espressive correlate (illustrazione, cinema, disegno animato).

 

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