La nuova stagione




Recensione di Clementina Di Branco


Autore: Silvia Ballestra

Editore: Romanzo Bompiani

Genere: narrativa

Pagine: 220

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Si narra che la Sibilla, adirata contro le fate che si attardavano a ballare il salterello con i pastori, avrebbe scagliato loro le pietre che divennero poi il paese di Arquata del Tronto: pietre destinate a rotolare di nuovo, drammaticamente, durante il terremoto. Le sorelle Nadia e Olga si sentono a casa proprio qui, in questa terra che si muove, e che scendendo dai monti Sibillini verso il mare si fa campagna. Il loro papà ha trascorso la vita coltivando i campi, perciò ancora oggi la famiglia viene trattata con rispetto. Ma adesso tutto è cambiato. L’amore e il lavoro hanno portato Olga e Nadia lontano, i figli sono cittadini del mondo. La gente vuole fragole e susine anche a gennaio. È una nuova stagione. Ed è tempo di separarsi dalla terra. Inizia per le sorelle un viaggio a ritroso, nella memoria, e uno reale, attraverso gli incredibili colloqui con i possibili acquirenti del terreno, ex mezzadri arricchiti o emissari di multinazionali della frutta; tutti maschi, tutti ambigui, tutti apparentemente incapaci di capire quanto male facciano le radici quando bisogna tagliarle. È davvero tutto immutabile nell’avvicendarsi delle generazioni, dei raccolti? Possiamo ancora sperare di lasciare questo pianeta un po’ migliore di come lo abbiamo ricevuto? Silvia Ballestra scrive un romanzo attualissimo e antico, come i luoghi dove è nata, cui dedica pagine di graffiante umorismo ma al tempo stesso piene della nostalgia e dello stupore di chi sente iniziare una nuova stagione.

Recensione


Ne La nuova stagione, Silvia Ballestra racconta la provincia, in particolare quel centro Italia che negli ultimi anni ha sentito la terra tremare più e più volte.

Per l’autrice è una terra d’origine, una terra della memoria, non solo biografica ma anche e soprattutto collettiva.

L’opinione comune tende a credere che nei piccoli centri, in campagna, la vita scorra sempre uguale, refrattaria ad ogni cambiamento.

Ebbene l’autrice ci svela che non è affatto così.

Anzi più questi cambiamenti sono piccoli e lenti, più essi modificheranno profondamente la natura del luogo, tanto che da un giorno all’altro anche le piccole palme sopravvissute al terribile punteruolo rosso, saranno destinate a scomparire, nonostante la resistenza delle sorelle Olga e Nadia, nipoti di un vero “padrone”, figlie di un uomo che ha sempre coltivato la terra con rispetto, loro stesse legate ai generosi campi.

Ora, ripeto, tutto è cambiato: improbabili acquirenti si affacciano e i figli dei mezzadri ritornano, con nuovi abiti e nuove idee e sebbene ci si ostini a conservare, preservare, la vita impone scelte e cambiamenti.

Quel mondo agricolo, fatto di tempo, deve lasciare spazio alla velocità, al profitto.

 

Silvia Ballestra


Silvia Ballestra, marchigiana, vive e lavora a Milano. È autrice di romanzi, raccolte di racconti, saggi e traduzioni, pubblicati per i maggiori editori italiani. Fra i suoi libri, tradotti in varie lingue, i long seller Compleanno dell’iguana, Gli Orsi, Nina, I giorni della Rotonda, Amiche mie e Vicini alla terra. Storie di animali e di uomini che non li dimenticano quando tutto trema. Dal romanzo La guerra degli Antò è stato tratto l’omonimo film diretto da Riccardo Milani.

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