La palude dei fuochi erranti




Recensione di Marianna Di Felice


Autore: Eraldo Baldini

Editore: Rizzoli

Genere: Gotico

Pagine: 224

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. Anno del Signore 1630. A Lancimago, villaggio perso tra campi e acquitrini, gli abitanti aspettano con angoscia la peste che si avvicina. Per prepararsi al peggio, i monaci della vicina abbazia decidono di preparare una fossa comune. Ma durante i lavori di scavo trovano numerosi scheletri sepolti in modo strano, con legacci intorno agli arti e crani fracassati. La memoria collettiva non sa dire chi siano e i frati più anziani, interrogati, rispondono con un muro di reticenza e silenzio. Mentre, con poteri di commissario apostolico, arriva monsignor Diotallevi, incaricato di allestire i cordoni sanitari per contenere il contagio, nelle paludi nebbiose, nei poderi smisurati e nelle boscaglie intorno cominciano a succedere cose inspiegabili e inquietanti: fuochi che paiono sospesi nell’aria, animali scomparsi, presunti untori che si aggirano tra le vigne. «È opera del Demonio» dicono i paesani, e subito cercano streghe e fantasmi da combattere; ma c’è anche chi a Satana si rifiuta di credere, e in nome della scienza perlustra i terreni a caccia di risposte.

“Non ti ho comandato: sii forte e coraggioso? Non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il Signore tuo Dio, dovunque tu vada”

Recensione

In un paesino della Pianura Padana la nebbia nasconde sapientemente azioni disoneste e la superstizione cerca di manipolare le menti deboli sfruttando la paura.

Già l’odore di morte portato dalla peste preoccupa chi ancora non prova il dolore della malattia, ad aggravare la situazione contribuiscono presunti diavoli e fantasmi che si aggirano tra le zone paludose. La paura è un’arma potente lo sa bene chi deve volgere la situazione a proprio vantaggio ridestando vecchi timori anche in chi sembra fatto di acciaio.

Monsignor Diotallevi è stato temprato da un’infanzia difficile che gli ha fatto conoscere la paura quando doveva provare la spensieratezza, ma anche lui vacilla tra acquitrini pregni di mistero e fosse segrete tornate alla luce. Il romanzo ha una base storica nella quale si svolge la trama, un accadimento storico che ha sconvolto l’Italia settentrionale nella prima metà del Seicento, la peste. Gli altri ingredienti letterari tingono di mistero e ombre una storia che fa stare sul chi va là il lettore, dall’inizio alla fine.

I conflitti interiori di Monsignor Diotallevi e del monaco Orso avvicinano personaggi complicati al lettore e li umanizza. Rodolfo appare simpatico a chi legge perché non è il solito fanatico religioso che alla fine cede alle tentazioni che condanna nei fedeli, ma è integerrimo, umano perché non condanna a prescindere ed è inseguito dai fantasmi del passato. L’ultraterreno, il miracoloso di Maddalena stupisce e sconcerta creando una forte curiosità nel lettore che già è stato conquistato dal dipanarsi della trama.

La perfidia umana viene sottolineata e acutizzata in certi comportamenti di alcuni personaggi riportati in maniera talmente realistica che il lettore non si stupisce. Sono comportamenti usati sia nel passato che nel presente per questo non c’è sorpresa. Alla fine il lettore entra in sintonia con Monsignor Diotallevi e gli riconosce la fatica nel tenere a bada situazioni difficili e l’amarezza dell’animo. Durante la lettura sembra possibile entrare nel mondo tetro dello stile gotico dell’autore, il lettore riesce a percepire l’oppressione del lugubre luogo dove si svolgono gli avvenimenti.

Dei torbidi eventi hanno macchiato la terra, dei segreti sconcertanti son rimasti nascosti in mezzo ad un mucchio di ossa senza nome, crudeli intrighi e confessioni agghiaccianti caratterizzano la lettura, solo la fine di questa storia sembra turbare la linearità della comprensione. Una fine che lascia sopreso il lettore che non si aspettava un certo comportamento da parte del protagonista. Buona lettura!

A cura di Marianna Di Felice

marisullealidellafantasia.blogspot.it

 

Eraldo Baldini


Eraldo Baldini è uno scrittore noir, si specializza in Antropologia culturale ed Etnografia, nei suoi romanzi ha saputo coniugare “gotico rurale”, noir e horror in una vena originale. Inizia a scrivere saggi in questo settore e approda alla narrativa negli anni ’90. Nel 1991 vince il Myfest di Cattolica con il racconto Re carnevale. Scrive una lunga serie di romanzi, tra cui due per ragazzi: L’estate strana (edizioni EL, 1997) e Le porte del tempo (Disney Avventura, 2001). La notorietà arriva con il romanzo Mal’aria (Frassinelli 1998, 2003), pubblicato anche in Francia, con cui vince il prestigioso premio “Fregene”. Tra i suoi libri ricordiamo Come il lupo (Einaudi, 2006) con cui ha vinto il premio “Predazzo” 2006; Melma (Edizioni Ambiente, 2007), Quell’estate di sangue e di luna (Einaudi 2008), L’uomo nero e la bicicletta blu (Einaudi 2011), Gotico rurale (Einaudi 2012), Nevicava sangue (Einaudi 2013), Stirpe selvaggio (Einaudi 2016), La palude dei fuochi erranti (Rizzoli 2019). Per Fernandel nel 2015 ha pubblicato la raccolta di racconti umoristici Fra l’Adriatico e il West.

 

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