La prima bugia




Sinossi. Rebecca ha vissuto anni duri per arrivare dov’è ora. È la nuova rettrice di St Oswald, una scuola in cui le donne, fino a poco tempo prima, non avevano nemmeno il permesso di entrare. Di certo non dall’ingresso principale. Adesso, invece, è Rebecca a decidere chi entra e chi esce. I suoi progetti, come lei, sono ambiziosi, ma quando un fantasma del passato riappare proprio in quei corridoi, la minaccia di perdere tutto è troppo grande. Nella sua storia c’è un segreto inconfessabile che mette a repentaglio una vita che Rebecca ha impiegato gli ultimi trent’anni a ricostruire. Trent’anni senza suo fratello. Trent’anni passati a cercare una risposta. Trent’anni segnati da un’inquietante presenza, quella di un ragazzo che, senza mostrare il suo volto, non ha mai smesso di tormentarla. La nuova rettrice non ha altra scelta: deve tenere il passato fuori da quei cancelli. Ma deve anche fare attenzione perché ci sono cose che sono lì dentro da sempre. Dopo “La scuola dei desideri” e “La classe dei misteri”, Joanne Harris ci porta ancora una volta a St Oswald. Una trama intessuta di ricordi distorti e oscuri misteri farà luce sugli inquietanti meandri della mente di Rebecca. Le pagine di questo romanzo sono pervase da una suspense travolgente. Proprio come la porta per entrare a St Oswald, quando aprirai questo libro, sarà impossibile chiuderlo.

 LA PRIMA BUGIA

di Joanne Harris

Garzanti 2023

Ga Ba ( Traduttore )

Thriller, pag.416

 Recensione di Renata Enzo

Gli amanti dei romanzi di Joanne Harris ritrovano ne La prima bugia i luoghi e i personaggi che hanno conosciuto ne La scuola dei desideri e ne La classe dei misteri, entrambi ambientati nell’austera e tradizionalista scuola di St. Oswald.  
In questo affascinante e avvincente thriller psicologico, due voci emergono tra le altre: quella della rettrice della scuola, Rebecca BuckfastPrice e quella dell’anziano docente Roy Straitley, che custodisce nella sua persona le tradizioni più prestigiose dell’Istituto.

È proprio lui il destinatario delle confidenze della rettrice, che conducono il filo della storia ad un episodio di quasi trent’anni prima e alla scomparsa del fratello di Rebecca, Conrad Price, all’epoca allievo della scuola di St. Henry. Tutto ha inizio quando un gruppo di studenti rinviene un cadavere in un’area del St. Oswald. 

I ragazzi si confidano con il loro insegnante, Roy, che, a sua volta, denuncia l’accaduto alla rettrice. Ma quest’ultima sembra voler fare di tutto per nascondere il ritrovamento, giustificando il suo comportamento con la necessità di salvaguardare il buon nome dell’Istituto. Ma nel farlo, inizia ad aprire il cuore all’anziano insegnante, facendo di lui il destinatario di un lungo e controverso racconto  delle vicende di quel 1989 che la vedeva giovane insegnante al St. Henry e impegnata a scoprire la verità sulla scomparsa del fratello.  

Il lettore viene così catturato da un intreccio narrativo articolato su due piani temporali: l’attualità, che ha il suo narratore in Roy Straitley, e il 1989, che ha la voce di Rebecca Buckfast, novella Shahrazād per esclusivo diletto di Straitley. Una vertigine narrativa destabilizzante e coinvolgente, che non concede tregua fino all’ultima pagina, dove non manca lo spettacolare colpo di scena. 

Al di là e oltre il fascino della trama, Harris dà conferma della sua abilità magistrale nel creare personaggi di straordinaria forza e ambiguità. Prima fra tutti, Rebecca, che ci conduce con febbrile sgomento lungo il percorso di ricerca del suo passato, tra ricordi incerti e rimossi dalla sua coscienza; di lei sappiamo che ha toccato da vicino il male, perché è lei stessa ad ammettere, sin dalle prime pagine, di aver commesso due omicidi. 

Eppure rimaniamo con lei, fino alla fine, ammaliati dalla sua sfrontatezza e da quell’arroganza che, sola, le ha consentito di rompere le regole rigide immutabili della St. Oswald, e di lasciar entrare, per la prima volta, delle allieve in classe. Audere, agere, auferre (osare, agire, conquistare) recitava il vecchio motto della scuola, quando le donne avevano ben poco spazio e potere.

Ma ora quel motto rappresenta la volontà di abbattere un sistema patriarcale che sta mostrando le sue prime crepe. La versione di Straitley, invece, è il canto dell’usignolo di un’epoca che deve lasciare spazio alla novità e al progresso.

In ogni caso, mettetevi comodi, perché La prima bugia un romanzo da leggere tutto d’un fiato e che non vi deluderà.

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Joanne Harris


Scrittrice britannica. Nata da madre francese e da padre inglese nel negozio di dolciumi dei nonni, è cresciuta a cibo e folklore. La sua bisnonna era una “strega” e una guaritrice. Tutto ciò è stato un ingrediente essenziale per lo sviluppo dei suoi romanzi. Ha studiato presso la scuola media di Wakefield e si è laureata presso il St Catharine’s College di Cambridge, in Lingue medievali e moderne. Dopo la laurea si è dedicata all’insegnamento di lingua e letteratura francese.Il suo primo romanzo, The Evil Seed, è stato pubblicato nel 1989. Nel 1999 esce Chocolat (pubblicato in Italia da Garzanti con la traduzione di Laura Grandi), che l’ha resa famosa e che è diventato un film della Miramax, diretto da Lasse Hällstrom con Juliette Binoche e Johnny Depp. A questo hanno fatto seguito Vino, patate e mele rosse (1999 – Garzanti 2001 sempre tradotto da Laura Grandi), anch’esso diventato un film (prodotto dalla Eagle Pictures), Cinque quarti d’arancia (2000), La spiaggia rubata (2002), La donna alata (2003), Profumi, giochi e cuori infranti (2004), la scuola dei desideri (2005), Le scarpe rosse (2007), seguito di ChocolatLe parole segrete (2008), Il seme del male (2009), Il ragazzo con gli occhi blu (2010), Il giardino delle pesche e delle rose (2012), Un gatto, un cappello e un nastro (2014), Il canto del ribelle (2015), La classe dei misteri (2016), La ladra di fragole (2019) e Il mondo è un alveare (2021). È anche autrice, con Fran Warde, di La cucina di Joanne Harris (2003). I suoi libri sono pubblicati in Italia da Garzanti.

A cura di Renata Enzo

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