La promessa




Recensione di Katia Fortunato


Autore: Robert Crais

Traduzione: Annamaria Raffo

Editore: Mondadori

Genere: Thriller

Pagine: 342

Anno di Pubblicazione: 2019

Sinossi. Dopo aver accettato un incarico strettamente riservato, Elvis Cole si mette sulle tracce di una madre sconvolta dal dolore e misteriosamente scomparsa. In una notte di pioggia incessante, la sua ricerca lo conduce nei pressi di una casa come tante a Echo Park, Los Angeles, dove le sue indagini incroceranno quelle dell’agente del Dipartimento di Polizia Scott James e del suo cane poliziotto, Maggie. A farli incontrare e metterli in scacco entrambi, loro malgrado, è Rollins, un feroce malvivente che ha lasciato dietro di sé un corpo senza vita ed esplosivi sufficienti a far saltare in aria tutto il vicinato. In fuga dalla polizia, l’uomo sembra essere collegato anche alla donna scomparsa che Cole sta cercando. L’agente Scott è l’unica persona in grado di identificare Rollins, che ha una regola ben precisa: non lasciare mai vivo un testimone. Costretto al silenzio dalla segretezza del suo incarico, Elvis Cole viene preso di mira dalla polizia stessa, mentre Scott e Maggie diventano bersagli di Rollins. I due casi ben presto si intrecciano e così Elvis e il fido Joe Pike decidono di unire le forze con Scott e Maggie e insieme si ritrovano a combattere contro l’ombra del terrorismo, trafficanti di armi, funzionari corrotti e bande criminali, in una storia dove nessuno è chi afferma di essere, forse neanche la donna che tutti hanno promesso di salvare.

Recensione

Erano tre anni che non leggevo Crais e, devo dirvi la verità, sentivo quasi una mancanza fisica di Elvis e Joe. In questo romanzo ritroviamo Scott e Meggie, conosciuti nel precedente libro, “Il sospetto”. Crais gioca molto su questa cosa di inserire personaggi che conosciamo in altri libri, nelle avventure di Elvis e Joe, ed è una cosa bellissima. Si ha l’impressione di vivere nella vita reale.

Si conosce qualcuno, si interagisce, lo si perde di vista, lo si rincontra… E’ anche per questo che amo i libri di Crais, e amo Elvis, e amo Joe. Ho amato meno Hess, che spero rimanga al suo posto e si faccia vedere poi, il meno possibile. Così come a suo tempo amai meno Lucy, ma che volete farci, la gelosia è una brutta bestia.

Ho letto questo libro in meno di due giorni, e come sempre succede quando finisco un libro di Crais, il vuoto. La delusione. La rabbia. Il cuore che batte. Il vuoto perché il libro è finito e, hai voglia a sperare il contrario; è finito, punto. Delusione e rabbia perché è finito troppo presto, nonostante i tempi giusti, vorresti che venisse fuori qualche contrattempo, qualcosa, qualsiasi cosa che allunghi la storia di qualche altra pagina. Il cuore che batte perché, beh, perché è Elvis.

Questo poi, mi ha lasciata particolarmente svuotata, con un lieve sorriso di riconoscenza per l’umanità di Elvis e Joe. E’ stato bello vedere che non sono cambiati.
Ci sono molti i personaggi che mi piacciano, a cui mi sono affezionata, di cui aspetto le storie con trepidazione, ma Elvis e Joe sono… una cosa a parte.

Crais ha dichiarato di non voler vendere i diritti per crearne un film o una serie televisiva, nonostante il successo di questi due straordinari personaggi, e nonostante lui sia anche uno sceneggiatore. Sapete cosa?

C’è una parte di me che vorrebbe tanto vederli in carne e ossa, ma c’è anche un lato “romantico” di me che urla a squarciagola e mi dice: No!
Non sono pronta ad andare incontro alla delusione di vedere Elvis e Joe diversi da come sono nella mia testa.

Ora, seri, se non conoscete Elvis e Joe, vi state perdendo molto e dovete assolutamente rimediare.

Il primo è “Corrida a Los Angeles”, cominciate da lì, e leggeteli TUTTI.

Robert Crais


Crais si è dedicato alla carriera di scrittore dopo aver studiato ingegneria. Ha lavorato come sceneggiatore a Hollywood, firmando diversi telefilm di grande successo, come Miami Vice. I suoi ultimi romanzi pubblicati da Mondadori sono La sentinella (2013), Deserto di sangue (2014), Il sospetto (2016) e La promessa (2019). Nel 2014 gli è stato assegnato il Grand Master Award, già vinto da scrittori come Stephen King, Elmore Leonard e Ed McBain.

 

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