La ritrattista




LA RITRATTISTA 


Autore: Chiara Montani

Editore: Garzanti

Genere: thriller storico

Pagine: 352

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Roma 1459. Lavinia non avrebbe mai immaginato che qualcuno potesse commissionarle un ritratto. Da quando è nata, si è sentita ripetere che le donne non possono diventare pittrici, ma ora, nella sua vita, nulla è più come prima. Vive a Roma, lontana dalla sua Firenze, in una locanda dove altre giovani donne inseguono la propria indipendenza. Solo una cosa non è cambiata: accanto a lei c’è Piero della Francesca; per tutti un maestro di valore assoluto, per Lavinia l’uomo che è riuscito a insegnarle i segreti della pittura. E Piero è in pericolo. Dopo essere stato testimone di un incendio in cui ha perso la vita una vecchia amica, riceve una serie di messaggi cifrati che scatenano una gara d’astuzia in cui sembra che l’avversario sia sempre in vantaggio. Piero vorrebbe fare affidamento solo sul proprio intuito, ma ha imparato che l’aiuto di Lavinia è prezioso. I due si mettono allora sulle tracce di un antico manoscritto greco che potrebbe avere a che fare con il tentativo di salvare il Despotato di Morea, ultimo baluardo della cristianità contro l’invasione turca. Il gioco si sta facendo più grande di loro e la verità sembra a portata di mano. Finché qualcuno attenta alla vita di Lavinia. Solo allora la giovane comprende che, lontano da pennelli e colori, il mondo può essere oscuro e pericoloso per una donna sagace e intelligente come lei. Che a volte non basta il coraggio, a volte bisogna andare oltre i propri limiti. Solo così si può essere liberi davvero. Chiara Montani torna con i due amati protagonisti che sono stati al centro di un passaparola senza fine: Lavinia, giovane donna che non vuole sottostare alle convenzioni del suo tempo, e Piero della Francesca con il suo affascinante mondo fatto di arte e razionalità. Una nuova avventura impreziosita dalla meraviglia di una Roma che, ancora lontana dai fasti del barocco, sa già abbagliare.

Recensione di Sara Zanferrari


Torna Lavinia, giovane eroina nata dalla felice penna di Chiara Montani, e con lei l’affascinantefamoso artista Piero della Francesca, nuovamente coinvolti in misteriosi omicidi, non più a Firenze ma a Roma stavolta, dove Piero rimane bloccato da un imprevisto e (manco a dirlo) la ragazza col suo solito piglio ivi si recherà per cercarlo.

Cambio di ambientazione che, forse, contribuisce a dare un impulso ancora più ‘giallo’ a questa nuova avventura, rispetto al precedente “Il mistero della pittrice ribelle”, dove la profonda conoscenza della sua Firenze aveva portato Montani a dedicarsi molto a descrivercene ogni angolo con una precisione quasi cinematografica (o pittorica?), tanto da farci immaginare di muoverci al suo interno assieme ai suoi protagonisti.

Qui a Roma, però, in luoghi forse meno conosciuti e dove l’accurata e doviziosa bibliografia, su cui l’autrice solitamente si basa per riportare in vita epoche e personaggi lontani, presenta essa stessa alcune lacune, (così come spiegato anche nella nota a fine libro), ecco che forse proprio l’aver meno “notizie” storiche su cui basarsi ha lasciato Montani più libera di navigare sulle vele del thriller e regalarci così una storia ancora più avvincente, dal finale davvero inaspettato.

Anche la liaison fra la giovane pittrice ribelle e il suo mentore Piero della Francesca cresce, prende corpo, e può muoversi all’interno di una nuova città, molto più liberamente di prima, riuscendo a smarcarsi qua e là, con qualche accorgimento, da quelli che sono gli inevitabili lacci costrittivi delle regole del tempo.

Il tutto accadrà fra i misteri che i protagonisti andranno a cercare di svelare, tra molti rischi per la propria incolumità, omicidi vari, incendi e indizi disseminati lungo la strada che subito ci rimandano a echi d’Oriente, di alchimie e di religione.

Sarebbe un peccato se vi raccontassi anche solo una parte della trama, perché scoprirla leggendo è un piacere che dovete concedervi.

Piuttosto vorrei soffermarmi su alcune caratteristiche che rendono questo romanzo particolare rispetto ad altri appartenenti alla categoria thriller storici.

C’è una cura speciale nella caratterizzazione dei personaggi, specialmente le donne: le peculiarità di ciascuno fluiscono libere nella storia, ben descritte, percepibili a volte da piccoli dettagli o avvenimenti che ci restituiscono i più intimi pensieri dei protagonisti, mentre le relazioni che vanno a stringersi fra gli uni e gli altri, creano una sottile trama molto delicata, che ho apprezzato moltissimo.

Bella Monna Florina, orgogliosa di quell’angolo di mondo che si è costruita, dove le regole le detta lei e non le convenzioni, dove le donne possono inseguire le proprie aspirazioni e speranze di futuri diversi, dove Lavinia potrà trovare sempre rifugio, luogo di esplorazione e crescita, libertà, senza che questa debba necessariamente passare per il mezzo di un uomo.

Bello sentire come si fanno presenze reali, attuali, personaggi della nostra storia e arte, come Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Masolino, Masaccio, il cardinale Bessarione, nobili e religiosi, artisti o semplici comparse. Come uno degli affreschi che Montani descrive con sapienza storica e tecnica, allo stesso modo i suoi personaggi sono vividi e così ben descritti nelle loro emozioni, che ci pare di incontrarli e conoscerli oggi.

Bella soprattutto la protagonista, l’eroina, Lavinia, la sua curiosità, il coraggio, l’entusiasmo, le capacità, e (nondimeno) la bellezza. Un personaggio a cui ormai i lettori si sono affezionati e che tutti vogliamo continuare a seguire nella sua crescita come donna, come pittrice, come acuta osservatrice del mondo che la circonda, come donna innamorata.

E seguirla in questa e, speriamo,altre future storie dove la sua acuta intelligenza e intraprendenza sarà utile a svelare altri intricati e pericolosi misteri.

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Chiara Montani


Architetto di formazione, ha lavorato nel campo del design, della grafica e dell’arte, esplorando varie tecniche e materiali e partecipando a esposizioni in Italia e all’estero. Specializzata in Arteterapia, conduce da anni atelier sulle potenzialità terapeutiche del processo creativo. Ha scritto “Sofonisba. I ritratti dell’anima” nel 2018. L’ultimo è “Il mistero della pittrice ribelle”, 2021, con Garzanti, primo capitolo della sua eroina pittrice Lavinia.

A cura di Sara Zanferrari

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