La stanza di Molly




 La stanza di Molly

di Gianluca Pari Amati

Jack Edizioni2022

Thriller, Giallo,Soprannaturale pag.374

Sinossi. Denise Stepinki è una detective della Capitale. Ha un carattere irascibile che spesso la mette nei guai, ma è anche una professionista affermata, diventata famosa per aver smantellato una spietata rete di pedofili. Quando il suo superiore decide di affidarle il caso di un killer che uccide i medici dell’ospedale di Saddlebow senza lasciare traccia, Denise è entusiasta perché ama le sfide e perché nella stessa cittadina abita sua sorella gemella Barbara, che non vede da tempo. Purtroppo, poco prima del suo arrivo, Barbara muore nel sonno, apparentemente per cause naturali e inspiegabili, come accade troppo spesso alle giovani donne di Saddlebow. Ancora distrutta per il lutto, la detective inizia a indagare sul caso del killer dei medici insieme all’ispettore locale Viggo Starr, cinquantenne ipocondriaco dal temperamento instabile. Durante le indagini, strane visioni la spingono a sospettare che esista qualcosa in grado di agire nell’inconscio dei dormienti, qualcosa che forse ha ucciso Barbara e le altre donne di Saddlebow. Denise sa di dover catturare due killer, anche se nessuno, oltre lei, crede all’esistenza di uno dei due. Ma soprattutto sa che nessuna forza al mondo potrà impedirle di vendicare la sorella.


Recensione di Mara Cioffi


Io, di norma, sono una che “legge” anche con gli occhi, quindi non mi vergogno ad ammettere che la prima cosa che spesso mi cattura in un libro è proprio la copertina.

In questo caso, il disegno della scatola sanguinante con all’interno un orecchio mozzato, il tutto su sfondo nero, mi ha fatto pensare subito alla vendetta e alla malavita.

Sul primo punto ci ho azzeccato, sul secondo ho tappato alla grande, ma tant’è, perché anche se adoro i romanzi che coinvolgono la malavita, non posso negare che anche l’inseguimento della vendetta può risultare senza dubbio interessante.

Come da sinossi, conosciamo subito la detective Denise Stepinki, una donna con i cosiddetti, che non le manda certo a dire, dal carattere irascibile e cinico, che, per certi aspetti, mi ha ricordato molto Lisbeth Salander, la protagonista della serie “Millennium” di Stieg Larsson.

Denise si ritrova tra le mani non uno, ma ben due casi da risolvere: il primo riguarda un killer che ha preso di mira i medici dell’ospedale di Saddlebow; il secondo, più infido, la costringe a scavare nella sua mente per scoprire chi è il colpevole della morte di giovani donne, apparentemente morte nel sonno. Tra queste, anche sua sorella Barbara.

Ad affiancarla nelle indagini l’ispettore locale Viggo Starr, un cinquantenne ipocondriaco, con cui instaura un rapporto fatto di battutine sarcastiche e commenti al vetriolo, molto spassosi da leggere.

Non nego che i primi capitoli mi sono sembrati molto densi di cliché, quelli che è facile ritrovare nei film e nei romanzi thriller di serie B, ma superato lo scetticismo iniziale, non sono riuscita a staccarmi dalle pagine.

L’autore è stato molto bravo a mantenere la tensione alta per tutto il libro e la voglia di sapere chi erano i killer era così tanta, che l’ho finito tutto d’un fiato. Non sono riuscita a capire chi fosse il colpevole se non alla rivelazione finale, davvero sorprendente, e questo è sicuramente un bonus, perché spesso gli autori alle prime armi commettono l’errore di lasciare troppi indizi rivelatori che portano il lettore attento alla risoluzione del mistero già nella prima parte del romanzo.

Il secondo bonus lo assegno ai capitoli dedicati all’attività online di Viggo Starr che, da bravo ipocondriaco, naviga su forum di cucina in cerca di pareri e consigli di natura medica, venendo irrimediabilmente bannato. É così comico che riesce benissimo a spezzare la tensione del romanzo e a dare al lettore un po’ di respiro.

Da leggere, anche se il soprannaturale non fa per voi, perché più che di soprannaturale, qui si parla di componente psicologica che in un thriller non guasta mai e che si intreccia bene con il giallo classico che tutti amiamo.

Un ottimo romanzo d’esordio e un nuovo autore da tenere d’occhio.

Voto: 4/5

INTERVISTA


Leggo che sei un grande appassionato di cinema e che ha influenzato molto il mondo immaginario in cui ambienti le tue storie. Quale “mondo” cinematografico ti ha ispirato per il romanzo “La stanza di Molly”?

Scontato rispondere David Lynch, il regista che più di tutti mi ha fatto innamorare del cinema. Quando vidi per la prima volta “Strade perdute” balzai sul divano per l’entusiasmo, quando poi recuperai una delle serie più importanti della storia del cinema, Twin Peaks, rimasi affascinato da quella cittadina dove ogni personaggio era capace di essere tristemente reale ma allo stesso tempo sopra le righe. Saddlebow, la città immaginaria dove è ambientato “La stanza di Molly”, e tutti i suoi abitanti, vogliono essere una citazione rispettosa di quel mondo che ho adorato. Anche la copertina, dove si scorge un orecchio dentro una scatola (due elementi molto importanti all’interno del romanzo), è un riferimento a due grandi film del regista americano, “Velluto blu” e “Mulholland Drive”.

E per finire mi piace immaginare che il giacchetto di vera pelle di serpente della protagonista Denise Stepinski è lo stesso che indossava Sailor Ripley nel sottovalutato “Cuore selvaggio”.

Nel romanzo sono inoltre presenti anche citazioni di altri film che ho adorato, ma è meglio che sia il lettore a scovarli…

Il personaggio di Viggo Starr é molto complesso, anche se all’apparenza sembra il classico ispettore locale di mezza età che si vede spesso nei film, con l’aggiunta che é un ipocondriaco e cerca sostegno nei forum online che frequenta. C’é qualcosa che la accomuna a questo personaggio?

Purtroppo sì, mi avete beccato subito, l’ipocondria è un aspetto che mi contraddistingue. La prima cosa che faccio quando non mi sento bene è cercare sui forum eventuali diagnosi che sarebbe meglio farsi fare dal medico. Ho voluto inserire questi brevi capitoli per spezzare un po’ la tensione, visto che vogliono essere a loro modo simpatici, ma invito chiunque a casa di non comportarsi allo stesso modo di Viggo. Chiamate subito il dottore se c’è qualcosa che non vi convince, mi raccomando, non cercate diagnosi sui motori di ricerca.

La protagonista, Denise Stepinki, é una donna tutta d’un pezzo, una professionista stimata che sa il fatto suo, sa cosa vuole e non ha paura di essere sé stessa; sono caratteristiche molto comuni nelle eroine dei romanzi attuali. Cosa differenzia Denise dalle altre?

La differenza più grande è che Denise deve affrontare un nemico invisibile agli altri, un mostro soprannaturale che agisce nei sogni e di cui solo lei ne è a conoscenza. Questo le farà prendere delle decisioni che solo a fine libro si riveleranno essere giuste o sbagliate. Poi Denise è bipolare, ha scatti d’ira che non riesce a controllare e un’indifferenza verso le persone che le vogliono bene che la fanno sembrare una persona orribile agli occhi del lettore. Però, bisogna leggere il romanzo fino alla fine, perché Denise è un personaggio che evolve e, forse, riuscirà davvero a mostrarsi per quello che realmente è.

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Gianluca Pari Amati


Nato a Rimini il 17 aprile 1984, Gianluca Pari Amati vive a Riccione dove lavora presso una concessionaria di automobili. Durante l’adolescenza ha scoperto il mondo del cinema a cui si è appassionato immediatamente. Il suo amore per i film d’autore lo spingono a organizzare nella sua città rassegne cinematografiche per associazioni culturali no profit e a far parte della redazione di un sito web di cinema. Fra i suoi registi preferiti troviamo David Lynch, Werner Herzog e David Cronenberg, che l’hanno influenzato molto nella costruzione del mondo immaginario in cui sono ambientate le sue storie. La sua seconda, ma non meno intensa, passione, quella per la letteratura, gli ha permesso di trasporre su carta una serie di personaggi che vivrebbero tranquillamente in una cittadina sopra le
righe come quella di Twin Peaks. “La stanza di Molly” è il suo primo romanzo.