La strada del mare




Recensione di Giulia Manna


Autore: Antonio Pennacchi

Editore: Mondadori

Genere: narrattiva, romanzo

Pagine: 510

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Antonio Pennacchi torna con un romanzo intenso ed epico, un nuovo e indimenticabile capitolo della saga della famiglia Peruzzi, in cui racconta gli anni Cinquanta dell’Agro Pontino, del “mondo del Canale Mussolini” e delle donne e degli uomini che lo abitano. E come sempre, nell’opera di Pennacchi, la “piccola” Storia delle famiglie originarie del Veneto, che erano scese nel basso Lazio alla fine degli anni Venti del Novecento per colonizzare le terre bonificate dal regime fascista, e che lì erano diventate una comunità, si intreccia e si mescola con la “grande” Storia italiana e internazionale del dopoguerra. Otello, Manrico, Accio, e tutti i figli e le figlie di Santapace Peruzzi e di “zio Benassi”, crescono negli anni del boom economico, mentre Littoria diventa Latina, e si sviluppa, si dirama, si spinge fino al mare, grazie a quella “Strada del mare” per costruire la quale Otello si spezzerà la schiena, che legherà Latina allo scenario splendido e maestoso del Mediterraneo, del lago di Fogliano e del promontorio del Circeo, e che sarà poi percorsa, oltre che dagli abitanti delle paludi pontine, dai grandi nomi della storia italiana e internazionale di quegli anni, tra cui Audrey Hepburn, e John e Jacqueline Kennedy. E così, tra realtà e finzione, sogno e cronaca, seguendo e raccontando lo scorrere degli avvenimenti, Antonio Pennacchi traccia i percorsi dell’anima dei suoi personaggi, e costruisce un grande romanzo corale che unisce, come capita di rado, scorrevolezza e profondità, commozione e divertimento, empatia e gusto intellettuale. La strada del mare è una nuova, imperdibile tappa dell’epica italiana del Novecento, quell’epica che il romanziere di Latina ha saputo raccontare come nessun altro.

Recensione

Il Pennacchi ci regala un altro viaggio nel tempo in compagnia del clan dei Peruzzi capitanati da zia Santapace e Zio Benassi. Si parte dal dopoguerra, ovviamente sempre a Latina, e si attraverseranno gli anni del boom economico ed i nostri personaggi si renderanno ancora una volta protagonisti indiscussi della nostra storia!

Ma ce li vedete voi i Peruzzi con Audrey Hepburn, John e Jacqueline Kennedy a parlare in stretto veneto?

Come?

Non ne siete convinti?

E che vi devo dire? Il Peruzzi ce lha raccontata così, come gliela hanno raccontata a lui!

Anche il terzo libro, seguito di Canale Mussolini e Canale Mussolini parte seconda non delude le aspettative! Decisamente di ottima compagnia!

Lo stile narrativo è sempre lo stesso: finto ingenuo che racconta in modo sarcastico e pungente la storia italiana attraverso le vicissitudini di una semplice famiglia.

Oltre ad essere un divertente romanzo storico è anche una saga famigliare. I personaggi li abbiamo già conosciuti e se come me, li avete amati, allora iniziate subito la lettura!

Mi raccomando, fate i bravi che zia Santapace non perde un colpo e ne ha sempre per tutti!

 

Antonio Pennacchi


Operaio in fabbrica a turni di notte fino a cinquant’anni, ha pubblicato tre romanzi con Donzelli: Mammut (1994), Palude (1995) e Una nuvola rossa (1998). Per Mondadori ha pubblicato Il fasciocomunista (2003, premio Napoli) da cui è stato tratto il film Mio fratello è figlio unico e Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni (2006). È autore anche di Fascio e martello. Viaggio per le città del Duce(Laterza 2008). Nel 2010 ha vinto il Premio Strega con il romanzo Canale Mussolini edito da Mondadori, che nel 2011 ha ripubblicato anche il suo romanzo d’esordio, Mammut. Sempre per Mondadori esce nel 2015 Canale Mussolini. Parte seconda. Collabora a «Limes»; suoi scritti sono apparsi su «Nuovi Argomenti», «Micromega» e «La Nouvelle Revue ».

 

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