La versione di Eva




 LA VERSIONE DI EVA


Autore: Iaia Caputo 

Editore: Mondadori

Genere: Narrativa Biografica

Pagine: 240

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Quando muore, Eva Perón è ancora una ragazza, una ragazza che ha conquistato la devozione innamorata del suo popolo e ha lasciato tracce sensibili nell’immaginazione di tutto il mondo. Dal 1952 non ha smesso di tornare sulla scena come un fantasma, come un’apparizione, come un’allegoria. È rivissuta al cinema, nelle biografie storiche, nel musical, e continua a essere un personaggio del Novecento che sconfina oltre il limite del millennio e si presenta, in una luce cangiante e quasi feroce, a cantare la sua canzone. Iaia Caputo si sottrae alla “canzone”, entra in Evita e al contempo la spia con gli occhi di testimoni diversi, la segue dall’adolescenza stracciata alla giovinezza di un riscatto che arriva morso dopo morso: giunta all’apice del potere, incarnando l’anima stessa del peronismo, esce presto di scena dentro la luce accecante di una santità malata. La “versione di Eva” è in realtà una versione che moltiplica le voci e disegna un destino ancora incompiuto, quasi che la determinazione di una donna inventrice di se stessa e cresciuta troppo in fretta fosse andata di pari passo con le maschere attraverso le quali il mondo ha creduto di conoscerla. Iaia Caputo racconta la bambina “bastarda”, la giovane alla ricerca del successo nella Buenos Aires spietata e sfolgorante degli anni Trenta e la Signora dell’Argentina, la febbre dei gesti e il candore dell’ispirazione, la retorica inclusiva e il teatro dietro le quinte, la volgarità e l’eleganza, l’intelligenza politica e la dismisura delle sue passioni, racconta la spirale delle voci che l’hanno accompagnata, e ci sorprende con una nuova grana di voce, capace di riscrivere e reinventare non tanto quel personaggio ma l’ossessione che è diventato nella sua immaginazione.


La versione di Eva

A cura di Valentina Cavo


 Recensione di Valentina Cavo

Eva Duarte è uno dei personaggi storici che più hanno lasciato un segno nel mondo politico e sociale nel quale hanno vissuto. Ancora adesso in Argentina Eva, Evita per il suo popolo di descamisados, è ricordata come una santa, una donna che si è battuta per dare qualcosa anche ai più poveri e snobbando i ricchi. Questo è dovuto anche al fatto che la vita di Eva non è stata semplice ed è proprio dai ceti sociali più bassi che proveniva. Figlia illegittima che conosceva la povertà e, che per avere il cambiamento che tanto voleva, lasciò tutto e andò a Buenos Aires, dove tentò la carriera di attrice. Era davvero un esempio, lei che veniva da un ambiente così sfortunato e divenne la donna più potente dell’Argentina. 

In questo libro molto viene ricostruito della vita di Eva, ma c’è un particolare interesse per la sua fine. Era una donna forte che tentò di diventare vicepresidente, ma che venne stroncata a soli 30 anni da un tumore.

È un libro scritto in modo corale, da più voci: un uomo che porta il figlio a vedere ‘Evita’ nel suo comizio più importante (o almeno così avrebbe dovuto essere), lo stilista che ha cambiato l’aspetto di quella giovane attrice, facendone una donna di classe, alcuni stralci del libro che Eva stessa ha scritto, ed anche brani di discorsi che tenne nel corso degli anni. Detrattori o ammiratori, persone vicine a lei o che l’hanno semplicemente usata per i propri interessi: questo mosaico di voci fa sì che si abbia una panoramica esaustiva sul personaggio di Evita, una cornice che la mostra come una persona vera e non solo come un’entità salvifica (come la vedeva il suo popolo) paragonabile ad una santa laica. 

Questo libro molto affascinante riporta in vita un pezzo della storia mondiale che, nel bene o nel male, è giusto ricordare. L’immagine di Eva Duarte è quella di una donna forte in un’epoca in cui le donne neanche potevano votare, una donna che ha voluto salire la scala sociale perché sentiva che avrebbe potuto fare qualcosa (e certo non ne è sempre uscita pulita), angelo vendicatore e santa angelica.

Insomma, La versione di Eva è un testo a metà tra il saggio storico e il romanzo biografico che scandaglia quasi ogni aspetto della vita di Eva Duarte de Peròn, pagine consigliate a chi vuole approfondire la conoscenza di questo controverso personaggio. 

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Iaia Caputo


Iaia Caputo (Napoli, 1960) vive a Milano. Conduce corsi e workshop di scrittura creativa e autobiografica. Nell’area saggistica ha pubblicato Di cosa parlano le donne quando parlano d’amore (2001), Le donne non invecchiano mai (2009), Il silenzio degli uomini (2012). I suoi romanzi sono Dimmi ancora una parola (2006), Era mia madre (2016) e Il gusto di una vita (2020).