La villa dei cadaveri




Recensione di Silvana Meloni


Autore: Luisa Ferrari

Editore: Fratelli Frilli Editori

Collana: SuperNoir Bross

Genere: giallo  

Pagine: 336

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. In una tranquilla domenica sera dell’estate torinese del 2019 il quieto vivere del Commissario Aurelio Baldanzi viene sconvolto dall’improvvisa scomparsa della fascinosa Ornella, con la quale trascina da anni una storia fatta di contrasti e incomprensioni. Negli stessi giorni una mano sconosciuta inizia a seminare morte tra le mura dell’Istituto di Anatomia Patologica di Torino e di nuovo il Museo con i suoi barattoli dall’inquietante contenuto tornano involontari protagonisti, forse legati proprio al mistero che si cela dietro quella scomparsa che assume nei giorni toni sempre più complessi. Un filo sottile sembra legare le vittime torinesi ad antiche atrocità commesse da un eccentrico collezionista detto il Barone di Rocca D’Arazzo insieme al suo Preparatore Anatomico; fatti così irreali nel loro orrore da far dubitare lo stesso Baldanzi dell’evidenza che si presenta ogni giorno più tragica. E mentre altri personaggi si affacciano sulla scena, come l’inossidabile Achille Donati, la volubile Amalia, la professionale Giulietta Ottolenghi e il fedele amico Gerardo, Baldanzi si trova coinvolto in vicende sempre più irreali senza nemmeno l’aiuto del buon Di Gennaro, diventato felicemente papà. Tra il culto della misteriosa Signora vegliata dalle fedeli Custodi e il segreto dei preparati museali della contrada del Gelso, i fili sempre più annodati trovano alla fine la loro trama componendo un arazzo che nessuno avrebbe potuto immaginare.

Recensione

Non avevo ancora letto un lavoro di Luisa Ferrari. Ho dunque affrontato questa lettura con discrete aspettative.

Buon registro linguistico sin dalle prime pagine, buona organizzazione del testo con i momenti topici della struttura in tre atti, chiamata all’avventura, svolgimento e climax finale, una trama interessante e adeguatamente complicata da diversi colpi di scena, giusta ironia e buon gusto nell’affrontare situazioni e personaggi.

Quindi cosa manca perché questo romanzo sia perfetto? Il ritmo.

Mi spiace dover fare questo rilievo, tuttavia ho trovato il romanzo molto lento, almeno nelle sue prime centocinquanta pagine; nonostante fosse già condito da gravi fatti criminosi, stentava a decollare impantanato da una logorrea stilistica che, per un romanzo thriller, diventa disturbante.

Il profluvio di parole ha più volte rischiato di farmi naufragare nel torpore insieme al simpaticissimo commissario Aurelio Baldanzi, che tutto fa e pensa fuorché indagare sui gravissimi crimini, che lo vedono in qualche modo coinvolto, e che fortunatamente si risolvono per merito dell’azione e dell’intelletto degli altri protagonisti.

A cura di  Silvana Meloni 

https://www.instagram.com/silvameloni/

 

Luisa Ferrari


Luisa Ferrari, classe 1971. L’amore per la paleopatologia l’ha spinta a scegliere la tesi in Anatomia Patologica a Genova e poi la specializzazione sempre in Anatomia Patologica a Torino. Tra le mura dello storico Istituto torinese è stata subito affascinata dal vecchio Museo, custode di antichi reperti polverosi che attendevano giusto riconoscimento. Per Fratelli FrilliEditori ha pubblicato Cadaveri e tacchi a spillo e il racconto Il nano di Venezia nell’antologia I luoghi del noir.

 

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