Le api non vedono il rosso




Recensione di Francesca Marchesani


Autore: Giorgio Scianna

Editore: Einaudi

Genere: Narrativa

Pagine: 288

Pubblicazione: Maggio 2021

Sinossi. Una sera come tante Giulio torna dall’ufficio, e davanti al cancello della sua casa di Pavia trova ad aspettarlo una frotta di giornalisti. Dall’altra parte dell’Italia un’auto ha travolto e ucciso una bambina, sebbene nessuno la stesse conducendo. Era una macchina a guida autonoma, e l’ingegnere che si è occupato del progetto è proprio lui. Fino a un istante prima Giulio era un marito e un padre qualunque, con un lavoro sicuro, una famiglia che gli voleva bene e lo aspettava a casa per cena: adesso è al centro di un assedio. I litigi con la moglie, le discussioni con i ragazzi che nel frattempo diventano sempre più adulti, la cronaca cittadina che mormora e soprattutto la strategia difensiva da preparare con l’avvocato. E così, mentre Tania cerca di salvare il loro matrimonio, mentre Chiara si chiude in sé stessa e Ale si prende cura di uno dei bambini in difficoltà a cui fa da allenatore di calcio, Giulio si ritrova all’improvviso nell’occhio del ciclone. Chi è il responsabile di quella morte: il conducente o il progettista? Quando inizia il processo, i suoi colloqui con il giudice sono un duello psicologico, un botta e risposta e insieme una strettissima danza a due. Tra ritmi serrati da romanzo processuale e il racconto intimo di una famiglia di fronte alla prova più difficile, Scianna affronta argomenti inesplorati, che hanno a che fare con l’etica del futuro, l’intelligenza artificiale e le zone d’ombra delle nostre responsabilità individuali. Le api non vedono il rosso è un romanzo che ci chiama in causa, ci interroga, ponendoci le domande giuste per capire che cos’abbiamo intorno. E insieme apre le porte a un dibattito che nei prossimi anni occuperà di peso il discorso pubblico e, forse, riconfigurerà la nostra morale. Nessuno scrittore italiano parla ai ragazzi e ai loro genitori come sa fare Giorgio Scianna.

Recensione

Quello che ci propone Scianna nel suo romanzo è un dilemma etico come potremmo porcene a migliaia. In un mondo in cui le macchine assomigliano sempre di più agli uomini e gli uomini a macchine.

Una bambina è morta investita da un’auto con guida automatica. Il guidatore c’era, ma non aveva i riflessi abbastanza pronti.

E anche se li avesse avuti la bambina è davvero sbucata dal nulla, non avrebbe potuto fare niente per evitarla. O forse, se avesse sterzato all’ultimo avrebbe potuto fare male a qualcun altro oltre a se stesso. Chi può decidere qual è la vita che vale di più?

Un semplice algoritmo, costruito sempre da un essere umano, è in grado di farlo?

In questo caso, di chi è la colpa?

Non si può dare certo la responsabilità proprio a Sofia, di soli quattro anni che ha lasciato per un secondo la mano di sua madre. O alla madre stessa che se l’è fatta scappare per il tempo di un battito di ciglia. È per caso colpa di chi quella macchina l’ha progettata e costruita?

O del comitato che sceglie le norme di sicurezza da rispettare?

Le automobili a guida autonoma hanno di certo diminuito drasticamente gli incidenti. Ma si chiamano appunto incidenti, capitano. E qualcuno dovrà sempre far parte di quella piccola percentuale di casi che costituisce una statistica, se vogliamo vederla in modo cinico.

Giulio, il progettista della squadra che ha creato la Chandra, l’auto incriminata, viene messo sotto processo. Nel mentre la vita della sua famiglia viene travolta, come a farci capire che tutti ogni giorno affrontiamo i nostri drammi senza sapere a chi dare la colpa di quello che passiamo.

Giorgio Scianna ci trascina in una spirale che ci risucchia e contemporaneamente fa riflettere su quella che è la società di oggi, come una lama a doppia taglio di cinismo e rassegnazione.

 

 

Giorgio Scianna


Giorgio Scianna, scrittore, è nato a Pavia nel 1964. Tra le sue attività ricordiamo la collaborazione con la rivista Linus. Tra le sue pubblicazioni: Fai di te la notte (Einaudi 2007), Diciotto secondi prima dell’alba (Einaudi 2010), La regola dei pesci (2017), Cose più grandi di noi (2019).

 

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