Le catene del passato




Sinossi. Da dieci anni Jonah Colley è tormentato dal rimorso per la scomparsa del figlio Theo, di quattro anni: un pomeriggio erano insieme al parco quando Jonah si è addormentato, e al suo risveglio il piccolo era sparito. Un incubo per chiunque, e una condanna per Jonah, che lo porta alla separazione dalla moglie e alla rottura con il migliore amico Gavin. Gli resta solo il lavoro: è un poliziotto, e proprio il suo senso del dovere gli farà rispondere alla chiamata di Gavin dopo anni di silenzio. L’appuntamento è in un vecchio magazzino vicino al porto: una verità a lungo sepolta verrà svelata, finalmente. Ma quando Jonah arriva Gavin è morto, e accanto a lui ci sono altri due cadaveri. S’innesca così una corsa rocambolesca per Jonah, che vuole a tutti i costi scoprire la verità su Theo e risolvere il mistero di quei corpi, di cui è ritenuto il responsabile.

 LE CATENE DEL PASSATO

di Simon Beckett

Bompiani 2023

Fabrizio Coppola( Traduttore )

thriller, pag.384


Le catene del passato

A cura di Marina Toniolo


 Recensione di Marina Toniolo

Chi era  Jonah Colley prima?

Un poliziotto che ha intrapreso il rigoroso addestramento richiesto per entrare nel nucleo armato d’élite della Met, la polizia londinese. Un ‘drogato di adrenalina’. Ma  anche un marito e un padre affettuoso per Theo, bimbo vivace e intelligente di quattro anni. Appena il lavoro gli lascia un po’ di respiro Jonah corre dal figlio per passare quanto più tempo può assieme. Finché il carico lavorativo non lo lascia stremato e si addormenta sulla panchina del parco giochi mentre Theo è sull’altalena. Non appena si risveglia, di Theo non c’è traccia. Inutile aggiungere che questo fatto terribile porta alla fine del suo matrimonio e pure della sua amicizia con Gavin, con cui si conosce fin dalle scuole.

Chi è Jonah Colley ora?

Un poliziotto che compie il suo dovere e che vive in uno squallido appartamento, da solo. Un uomo che da dieci anni porta nel cuore il senso di colpa per essersi addormentato e per non essere più riuscito a trovare il figlio. Un uomo che ha un lutto irrisolto, cresciuto nel tempo ma tenuto in un cassetto ben sigillato del cuore. Elemento scatenante: una chiamata da Gavin che richiede il suo aiuto. Jonah è uomo di principi anche se non perfettamente integro e, fedele all’amicizia che li legava, si reca in un sordido magazzino sulla riva del Tamigi dove trova sì Gavin, ma imballato nella plastica assieme ad altre vittime.
Questo è l’inizio de ‘Le catene del passato’, un thriller sopra le righe. Jonah viene picchiato nel magazzino abbandonato e per tutto il libro usa delle stampelle avendo una rotula disintegrata. Abbandona il ruolo di poliziotto e si cala in quello del padre in cerca di risposte. Può Gavin aver saputo qualcosa su Theo che non ha fatto in tempo a comunicare? Braccato da due ispettori londinesi che lo accusano di essere implicato nelle uccisioni, inseguito da una giornalista a caccia di esclusive, Jonah arriva a scoprire la più assurda delle verità e, forse, a mettere un punto al suo passato.

Romanzo introspettivo ma non troppo che scava nell’animo di un uomo quasi sopraffatto dal dolore della perdita che non si è ancora trasformata in lutto. La trama è rocambolesca densa di avvenimenti che si susseguono senza lasciare alcun respiro. I dialoghi sono ironici e ben delineati che rendono l’atmosfera di incertezza e dubbio su cui si muove Jonah. Memorabili i due ispettori Fletcher e Bennet, uno spilungone con il corpo devastato dalle ustioni e una donna glaciale e pragmatica. Insieme aggiungono un certo qual aroma particolare che, a ben vedere, rende tutta la storia inverosimile negli eventi che portano al finale. Solamente in parte vengono trattati temi quali corruzione e traffico illecito di esseri umani. Preponderante invece è l’amicizia tra Jonah e Gavin e della lealtà che lega il primo al secondo.

Ambientato in una Londra suburbana dove non tutte le strade luccicano, anzi. Beckett ci mostra una realtà desolata, colma di erbacce che infestano i giardini e i parchi giochi o case vecchie con finestre sbarrate. Stanze da interrogatori e di ospedale senza finestre, con luce accesa tutto il giorno. Il Tamigi sporco di carburante, magazzini vuoti e pericolanti.

Consigliato? Sì, perché tutti i personaggi trasmettono in egual misura sia luce che ombra senza che ci sia una netta distinzione. E questo è un pregio per il thriller di Simon Beckett.

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Simon Beckett


è un autore britannico. Nato a Sheffield nel 1960, è editorialista e giornalista freelance su «The Times», «The Daily Telegraph» e «The Observer». Vincitore del Premio Marlowe della Chandler Society come Best International Crime Novel. Bompiani ha pubblicato ‘Jacob’ (2010) e l’intera serie dedicata all’anatomopatologo David Hunter: ‘La chimica della morte’ (2006), ‘Scritto nelle ossa’ (2007), ‘I sussurri della morte’ (2009), e ‘La voce dei morti’ (2011). Nel 2015, inoltre, ha pubblicato anche il romanzo ‘Il rifugio’.

A cura di Marina Toniolo 

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