Le chiavi di casa




Sinossi. Marco, Sveva, Vittorio, Piggi, il Boss: compagni di classe in un liceo romano, hanno condiviso gli anni magici in cui il futuro è ancora tutto da immaginare e anche ora che la vita adulta li ha messi di fronte alle sue difficoltà sono rimasti un gruppo affiatatissimo. Ma nell’animo di Marco – sceneggiatore di successo – c’è un grande buio che da sempre lui si allena a tenere nascosto. Sarà un semplice gesto di Sveva e Vittorio a far divampare quell’oscurità risvegliando una fiamma rimasta troppo a lungo sotto la cenere: quando gli affidano le loro chiavi di casa, sicuri di consegnarle all’amico più fidato… Milano, trent’anni dopo. La città del lavoro e dell’efficienza, luogo ideale in cui fuggire dal passato confondendosi tra la folla che corre. Ma Sara è una giovane donna in gamba e sa che per andare lontano bisogna fare i conti con il passato: sarà lei a cercare le chiavi per scoprire il segreto che ha segnato per sempre il suo destino. 

 LE CHIAVI DI CASA

di Paolo Ricchiuto

Giunti Editore 2023

Thriller, pag.300

 Recensione di Patrizia Argenziano

Sento le sue parole risuonarmi nelle orecchie, ha un tono di voce che mi infastidisce, è quasi supponente. Lo vedo camminare su e giù per le stanze, per i viali ed è come se mi passeggiasse addosso. Non lo tollero, mi provoca un senso di repulsione eppure l’autore ha giocato bene le sue carte perché non riesco ad abbandonare la lettura. Voglio proprio vedere cosa si inventerà perché, ne sono certa, qualcosa succederà. Nonostante l’aria sia satura di punti interrogativi, nonostante vuoto e apatia si nascondano tra le intercapedini, nonostante i segreti siano chiusi nel profondo con un lucchetto praticamente indistruttibile.

Passano gli anni, cambia la città, voci vecchie e nuove si sovrappongono per raccontare l’epilogo di una storia che mi sembra di conoscere fin troppo bene.

Voci nuove in cui percepisco subito galleggiare una dose di fragilità nascosta sotto una corazza di giovinezza ed entusiasmo. Quella corazza che si è creata per respingere gli urti della vita, le parole non dette, i ricordi sfumati, quasi inesistenti. Quella corazza che si è creata per non cadere nel nulla.

Altre voci le riconosco, riaffiorano pian piano e mi confondono. Qualcuna mi sorprende per la tenerezza nascosta, in altre colgo la disperazione, altre mi indignano per quel senso di misterioso egoismo che le circonda.

E poi ci sono voci ovattate che si disperdono nell’aria, alcune tornano a infastidirmi, una confusione di toni, flashback, parole dette e non dette, sguardi, ingenuità, leggerezza. La fragilità dell’animo umano in tutte le fasi della vita.

Voci che urlano in silenzio.

Non può essere, ci ho pensato, lo ammetto, ma non può essere vero. Non ci credo, non credo neanche a me stessa.

Un thriller psicologico che ti afferra con una violenza subdola e sottile, che marca il territorio lasciando un segno indimenticabile. E rifletti, concentrandoti sulla potenza dei tuoi pensieri, dei tuoi sentimenti, delle tue emozioni per paura di cadere in una trappola che tanto assomiglia a quella che stai leggendo.

I personaggi tratteggiati con cura sono quegli amici che potresti conoscere da sempre, ma sono anche quegli amici che forse non vorresti avere mai. Ne senti le voci, i passi, i respiri, i battiti del cuore. Ogni protagonista lascia una scia che avvolge e, in un modo o nell’altro, soffoca.

In queste pagine c’è tutto quello che, noi amanti del genere, cerchiamo.

E tu, a chi lasceresti le chiavi di casa?

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Paolo Ricchiuto


(1969) vive, lavora e gioca a tennis a Roma. Ha una moglie e due figli. Avvocato, si occupa soprattutto di privacy. “Le chiavi di casa” è il suo primo romanzo. 

A cura di Patrizia Argenziano

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