Le ossa dei morti




Recensione di Marianna Di Felice


Prefazione di Paolo Di Orazio


Autore
: Miriam Palombi

Editore: Dark Zone

Genere: Horror

Pagine: 128

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. La Casa Nera è un’oscura presenza arroccata sulle pendici del Lago Rivonero. Come un enorme magnete, nel tempo, ha attirato nefandezze di ogni genere. Eirik Damiani non vorrebbe essere lì. In quel luogo, anni prima, ha rischiato di morire, ma ora che suo zio Jacopo scompare, è costretto a varcare di nuovo la soglia di Villa Biolcati. Ben presto il giovane scoprirà che i suoi incubi di bambino sono reali. Nel silenzio delle stanze vuote si muovono creature mostruose, eco di un passato spaventoso. Cosa sono quei simboli lasciati sulle pareti che rimandano a un antico culto pagano? Cosa si nasconde tra quelle mura antiche? Eirik potrà solo tentare di reagire a quell’orrore con un’unica consapevolezza. Il male esiste davvero.

Il Male non si consuma.

Il Male si conserva e si tramanda. Proprio come le ossa dei morti

Recensione

Il lettore ben immagina che il genere dell’orrore procura spavento e raccapriccio, ma quando un libro è ben scritto ammalia a tal punto chi legge che lo stesso si avvicina al protagonista catapultandolo nella storia in men che non si dica. In questo caso il lettore si ritrova vicino a Eirik, il protagonista della storia, che in un primo momento prova una sorta di smarrimento nel ricevere la notizia dell’eredità, poi, una volta arrivato sul posto, inizia a provare timore nel vedere la villa ereditata.

Non si aspettava di ereditare una villa caduta in rovina dove la vegetazione si stava riprendendo ciò che una volta era suo, il proprio spazio, avvolgendo la villa o quasi nascondendola da occhi indiscreti o da miseri mortali che potevano curiosare in giro…a meno che il Male non volesse proprio questo, anime da prendere, da catturare proprio attraverso la curiosità.

Durante la lettura il lettore rimane più volte in apnea perché la storia è talmente coinvolgente e talmente nitida nella testa dello stesso che alla fine sembra di vedere un film. Le pareti della casa sono intrise di simboli e morte, lo stato del lettore è pieno di paura, inquietudine e tensione che gli fanno mantenere una lettura attenta.

Naturalmente quando si hanno alti livelli di concentrazione capita che ci si dimentichi di tutto il resto e in quei momenti la casa o il mondo esterno decidono di regalarci dei brividi in più attraverso scricchiolii di porte o finestre, folate di vento contro i vetri, versi di corvi proprio nel momento clou. Come se volessero aumentare la già alta trepidazione creata dall’autrice e volessero imitare gli accadimenti descritti nella storia.

Così ci si immagina di entrare in Villa Biolcati, di percorrere le assi rovinate del pavimento provando a camminare in modo leggero mentre le orecchie recepiscono un rumore udibile fino al centro del paese, di trovare un interno da brividi con le assi che bloccano l’entrata della luce. La luce con il Male non va tanto d’accordo.

Il lettore però, forte della compagnia del protagonista, va avanti e aiuta a staccare le assi rivelando alla vista una normale stanza conquistata dalla polvere e dalle ragnatele, invece nota degli strani simboli che associa a riti malefici e foto che riportano alla storia della villa con dei visi diafani in bella vista. In questo caso il lettore pensa di darsela a gambe, di uscire da quel covo del Male e lo suggerisce anche al protagonista, ma la storia è già scritta così si fa trascinare di nuovo nella semioscurità arricchita da afrori di putrefazione del vicino lago di Rivonero dalle acque scure che nasconde morte e dalla quale deve scappare.

Qualcosa rende viva la villa, qualcosa che è tra le pareti, che sussurra e manipola le menti catturando il malcapitato e spingendolo nel posto più profondo della casa. Scoprire la verità, disseppellire la storia del luogo e della costruzione servirà a salvarsi oppure il Male si tramanda e nulla si può fare per scappare da esso?

Cosa sono i simboli che Eirik ha trovato nella parete dello zio scomparso dove ha anche trovato dei profondi graffi contro l’intonaco? Perché un professore che studiava quei simboli non voleva essere più contattato?

Cosa c’è nel seminterrato, posto già noto a Eirik e ai suoi amici quando da piccoli si erano trovati davanti qualcosa di imbattibile?

Grazie alla scrittura scorrevole e lineare dell’autrice che permette al lettore di vivere l’atmosfera creata come se fosse reale, potrete dare una risposta alle domande dopo un’inquietante e buona lettura.

A cura di Marianna Di Felice 

marisullealidellafantasia.blogspot.it

 

Miriam Palombi


Nasce a Milano, ceramista appassionata di simbologia e storia medioevale. Divide il proprio tempo tra l’organizzazione di Mostre d’Arte e la passione per la scrittura, seguendo un filone di narrativa storico-fantastica e horror. Novembre 2014 pubblica “Le cronache del guerriero”, ebook edito da ST-Books, GDS edizioni. Thriller Storico. Maggio 2015 pubblica l’antologia horror “Oscure visioni”, ebook in self. In questa raccolta sono stati inseriti alcuni racconti selezionati in vari contest: “La venticinquesima ora”, si aggiudica il terzo posto al Premio Internazionale Palazzo Ruspoli. “Il dono”, selezionato per la raccolta “Schegge per un Natale Horror” dicembre 2013 edito da Dunwich edizioni,  promosso dal sito Letteratura Horror. “Stirpe di Morte”, selezionato per partecipare a Interiora, Horror Festival Indipendente Roma 2014. “Giocattoli rotti”, inserito nell’antologia del premio Halloween all’italiana 2014, promosso dal sito Letteratura Horror. Il racconto “On the road” è selezionato nell’antologia del premio La Serra Trema 2015, edita da Dunwich edizioni, premio dedicato all’horror rurale. Il racconto “Paziente Zero” è selezionato nell’antologia “Z di Zombie 2016”, pubblicata da Letteratura Horror. Partecipa al progetto antologico a tema “Le favole della buonanotte della Dark Zone.” Gennaio 2016 pubblica “Di tenebra”, antologia horror in ebook in self. Maggio 2016 pubblica “L’archivio degli dei”, thriller a base storica, Dark Zone edizioni, presentato al Salone del libro di Torino. Giugno 2016. Il racconto “Sangue Cattivo” è inserito nell’antologia “Strisciano sull’asfalto”, Carmignani Editrice. Presentato al Fantafestival 2016 di Roma.

 

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