L’enigma siberiano




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Martin Cruz Smith

Traduzione: Stefano Massaron

Editore: Mondadori

Genere: giallo

Pagine: 240

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Tatiana Petrovna, giornalista d’inchiesta coraggiosa e temeraria, ha lasciato Mosca da più di un mese per dedicarsi a un misterioso incarico. Tatiana è nota per le sue sparizioni durante le inchieste più impegnative, ma Arkady Renko, leggendario investigatore di Mosca e amante della donna, è sicuro che questa volta ci sia qualcosa che non va. Quando non la trova sul treno che doveva riportarla in città è l’unico a preoccuparsi, perché conosce troppo bene i nemici della donna e quello che potrebbero arrivare a fare per tenerla buona. Renko inizia quindi un lungo e pericoloso viaggio in Siberia per trovare Tatiana e riportarla indietro. Muovendosi dalle rive del lago Bajkal fino alla fatiscente Cita, l’investigatore scopre a poco a poco che Tatiana sta seguendo l’ascesa del dissidente politico Mikhail Kuznetsov, un “golden boy” della moderna ricchezza petrolifera e il primo uomo a rappresentare da oltre un decennio una vera minaccia per il dominio di Putin. Sebbene Kuznetsov sembri il candidato perfetto per combattere la corruzione dilagante nella politica russa, la sua reputazione si offusca quando Boris Benz, il suo socio in affari e il suo migliore amico, viene trovato morto. In una terra di sciamani e notti glaciali, uomini ricchissimi e potenti e mostri marini che si dice si aggirino nel lago più profondo del mondo, Renko ha bisogno di tutto il suo ingegno per salvare Tatiana.

Recensione

Arkady Renko è un investigatore della polizia di Mosca. I suoi trascorsi ne fanno un cane sciolto, un uomo indipendente che segue sempre e comunque la pista, senza preoccuparsi di pestare i piedi a qualcuno. Ed è così anche in questa nuova avventura che lo spinge fino in Siberia. Tatiana Petrovna, la sua compagna, è una giornalista d’assalto e sta indagando in un campo pericoloso, quello delle immense fortune petrolifere degli oligarchi russi.

Per costruire la sua storia, la donna segue la candidatura di Mikhail Kuznetsov, magnate russo del petrolio che intende sfidare alle elezioni Putin e che lancia da Irkutsk la sua campagna. A fianco a Kuznetsov si trova un altro oligarca, Boris Benz. Tra i due uomini c’è un rapporto di amore e odio, basato però su un apparente rispetto reciproco. Non avendo più notizie di Tatiana, Arkady si mette in viaggio per la Siberia, sfruttando l’occasione di indagare su un presunto attentato ai danno del procuratore Zurin di Mosca.In aereo conosce Bolot, un simpatico buriato che diventa il suo factotum in terra siberiana e si rivelerà indispensabile alla riuscita delle indagini. Non sarà facile per Arkady tornare a casa sano e salvo con Tatiana perché la guerra tra oligarchi e per il potere in Russia è spietata. Il primo a farne le spese è Benz durante una pericolosa caccia all’orso, ma non sarà l’ultima vittima…

Chi non si ricorda di Gorky Park, il primo famoso libro, poi diventato film, con protagonista il bel tenebroso Arkady?

La serie lì iniziata è continuata nel corso degli anni con numerosi altri casi per l’investigatore moscovita che conduce il suo lavoro con tenacia e con principi di ferrea onestà ai propri valori. L’ambiente in cui si muove Akcady è descritto con raro acume. La realtà di un mondo così particolare come quello russo è vista con gli occhi di un occidentale che però riesce a cogliere sfumature veritiere e scorci di paesaggi e di animi che lasciano il segno.

La Russia di oggi e di ieri si rivelano terribilmente simili negli intrighi di palazzo, nell’inerzia della macchina burocratica, nella lotta senza tregua per il potere tra fiumi di vodka, la magica acquetta che tutto anestetizza e tutto fa dimenticare.

Il senso del procedere di Arkady si può riassumere con il dilemma siberiano, ben spiegato nel libro:

Un pescatore è su un lago ghiacciato. Si muove, ascoltando di continuo per capire se il ghiaccio si sta rompendo sotto i suoi piedi, pronto a saltare indietro sulla superficie più spessa se ce n’è bisogno, ma a volte non è abbastanza svelto. E lui cade nel lago. Se il pescatore si tira fuori dall’acqua, sul ghiaccio, morirà congelato in pochi secondi, al massimo in un minuto. Se rimane in acqua, morirà di ipotermia in cinque minuti.” La soluzione del dilemma è “Meglio fare qualcosa che non fare niente, meglio combattere che arrendersi.”

E questo è ciò che fanno da sempre, quotidianamente, tutti i Russi, è il loro segreto per la sopravvivenza in un mondo di neve, ghiaccio e bianche foreste di betulle.

A cura di Cristina Bruno

fabulaeintreccio.blogspot.com

 

Martin Cruz Smith


Martin Cruz Smith: Vive in California ed è l’autore di numerosi romanzi di successo, tra cui Los Alamos (1986), La rosa nera (1997), Tokyo Station (2002), e dei grandi bestseller internazionali Gorky Park (1982), Stella Polare (1990), Red Square (1993), Lupo mangia cane (2005), Il fantasma di Stalin (2008), Le tre stazioni (2011) e Tatiana (2015) centrati sulla figura dell’ispettore Arkady Renko. Nel 2020 esce per Mondadori L’enigma siberiano.

 

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