L’eredità degli Sforza




 L’eredità degli Sforza


Autore: G.L. Barone

Editore: Newton Compton Editori

Genere: Romanzo storico

Pagine: 352

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Ducato di Milano, 1494. È una fredda sera d’autunno quando la marchesa Marianna Tomaino Zandemaria fugge dal castello di Pavia, diretta a Milano. La sua missione è incontrare in segreto un certo Hermes. Da quell’incontro potrebbe dipendere il destino stesso del ducato. Nello stesso momento Salvo Lecce, il rude bargello del podestà, comincia a indagare su uno strano incidente, che sembra avere a che fare con una misteriosa quanto micidiale arma sperimentale. Nella Milano di Leonardo da Vinci al massimo del suo splendore, le sorti di Marianna e Lecce si intrecciano con quella del giovane curato don Isacco, che verrà catapultato insieme a loro in una fitta rete di intrighi che ha al centro la morte del duca Gian Galeazzo Sforza: il giovane nobile è stato avvelenato? E se è così, il mandante dell’omicidio è davvero Ludovico il Moro? Mentre l’esercito del re di Francia Carlo VIII attraversa il ducato, per i tre protagonisti la ricerca della verità diventerà anche una lotta per salvare la loro stessa vita…

Dall’autore dei bestseller L’alchimista di Venezia e La chiave di Dante. Cosa si cela dietro la morte del duca di Milano?

«L’autore di gialli storici più amato d’Italia.» – la Repubblica

«Nel filone di Dan Brown si può iscrivere un fenomeno del selfpublishing italiano pescato da Newton Compton: G. L. Barone.» – Corriere della Sera

«L’evoluzione del genere più venduto da Le Carré a Dan Brown.» – Il Giornale

 Recensione di Giulia Manna


La grande ombra sulla figura di Ludovico il Moro: avvelenò il nipote Gian Galeazzo per diventare duca di Milano? 

Appena si diffonde la notizia della morte di Gian Galeazzo Maria Sforza, subito iniziano a circolare voci di un suo avvelenamento. La prima ad accusare il Moro è proprio la madre del duca, Bona di Savoia, nonostante il figlio fosse malaticcio ormai da diversi anni.  Un avvelenamento lento, studiato, insinua la donna. 

Due tesi si rincorrono tra loro, quella che vede il Moro colpevole e quella che si tratterebbe di un complotto contro quest’ultimo, in quanto era già di fatto colui che veramente tirava le redini del Ducato. Quindi, perché ucciderlo? 

Questo romanzo storico ha un ritmo molto serrato, grazie ai capitoli brevi ed alla scelta dell’autore di condurre l’indagine intrecciando le vicende di tre personaggi: la marchesa Marianna Tomaino Zandemaria, il bargello del podestà Salvo Lecce e del giovane curato don Isacco.

Inoltre, è tutto un susseguirsi di colpi di scena! Barone è sempre stato bravo nel confondere la storia,  fatti verosimili e pura fantasia. Penso che da questo punto di vita non abbia bisogno della mia presentazione, visto che è un autore conosciuto, di tutto rispetto e con una buona produzione alle spalle.

Personalmente è un autore che adoro e che quindi consiglio. E’ anche il mio genere preferito, perché è un modo piacevole per ripassare eventi storici, ma anche un modo curioso di vedere come una mente geniale come quella di Barone, riesce a sorprenderci con la sua personale ricostruzione.

Chi combatte una guerra che non può vincere, o è un ingenuo o è un pazzo. E io non sono né l’uno né l’altro”

Buona lettura! 

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G. L. Barone


G. L. Barone è nato a Varese nel 1974. Laureato in giurisprudenza, è appassionato di economia e nel tempo libero suona in un gruppo heavy metal. Lavora come funzionario presso il comune di Varese. Nel 2012 ha ottenuto uno straordinario successo di pubblico con La cospirazione degli Illuminati (Newton Compton), rimasto nella top ten degli ebook per oltre 6 mesi. Tra gli altri suoi titoli ricordiamo: I manoscritti perduti degli illuminati; Il sigillo dei tredici massoni; La chiave di Dante.