L’hotel di cristallo




Recensione di Denise Antonietti


Autore: Emily St. John-Mandel

Editore: La Nave di Teseo

Traduzione: Elena Malanga

Genere: Thriller

Pagine: 416

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. Vincent fa la barista all’Hotel Caiette, un prestigioso cinque stelle nel nord dell’isola di Vancouver. Una notte, all’improvviso, uno sconosciuto incide sulla vetrata dell’atrio un messaggio inquietante: Perché non ti ingoi una scheggia di vetro? Jonathan Alkaitis, il finanziere proprietario dell’hotel, quella sera arriva troppo tardi per leggere la minaccia, e ignaro di tutto passa la serata con Vincent. Quando si salutano, le lascia una mancia di cento dollari e il suo biglietto da visita. Un anno dopo vivono insieme come marito e moglie. A Manhattan Alkaitis gestisce un giro di investimenti miliardari che non è altro che un gigantesco gioco di specchi. Quando il sistema crolla, travolge le vite di tutte le persone che gli avevano affidato i risparmi. Vincent, che finora ha recitato la parte della bella moglie, sparisce improvvisamente, per ricomparire anni dopo a bordo di una nave mercantile. Tra fortune principesche, club di musica elettronica, hotel di lusso e prigioni federali, Emily St. John Mandel firma un thriller sull’avidità e il senso di colpa, sull’amore e la disillusione, e sugli infiniti modi in cui, sempre e ostinatamente, cerchiamo di dare un senso alla nostra vita.

Recensione

Vincent si adegua. Vincent sa cosa sia appropriato. In ogni circostanza.

Questo la rende la moglie perfetta per Jonathan Alkaitis; o meglio, la finta moglie perfetta.

Insieme al suo posto accanto a lui, Vincent accetta il compromesso di una vita di felicità parziale, nel mondo dei soldi, come lo definisce lei, sposata per gioco con un uomo che non le dispiace ma che nemmeno ama, in un universo a cui sa di non appartenere.

Paul, il fratello di Vincent, nel mondo dei soldi non ci entrerà mai.

Altri – gli investitori di Alkaitis, i suoi collaboratori – ci vivono in maniera precaria, vittime di un’illusione che crollerà non appena lo schema Ponzi del broker comincerà a non funzionare piu.

Se dovessi individuare un vero protagonista di questa storia, direi che non è Vincent: Vincent non muove gli eventi, accetta un destino. Mi spingerei a dire persino che non è neanche Alkaitis il personaggio principale, sebbene tutto accada, in un certo senso, a causa sua.

Il vero protagonista di questa storia,  dal mio punto di vista, è l’illusione che ognuno di noi si crea.

È l’illusione di chi investe in un fondo ad alto rendimento e crede che, un giorno, vi ritroverà i propri risparmi moltiplicati come Pinocchio e l’albero della cuccagna; è l’illusione di chi crede di conoscere chi gli sta accanto; l’illusione che, per qualche motivo, le disgrazie succedano ad altri, e a noi andrà tutto bene, anche quando siamo in bilico in un punto pericoloso e ci sporgiamo troppo.

La narrazione procede per comparti: la storia di Paul, quella di Vincent, quella di Alkaitis dopo che finirà in prigione, quella degli investitori defraudati, fino ad assumere quasi i toni della tragedia greca con “il coro dell’ufficio”. E quando tutte le storie cominceranno a confluire, si comprenderà che la fine è vicina, e non può che essere una.

Viene da domandarsi cosa sarebbe successo se Alkaitis avesse visto quel messaggio

“perché non ti ingoi una scheggia di vetro?”,

e quali vite non sarebbero andate in rovina se lo avesse fatto sul serio.

Forse al posto suo ci sarebbe stato un altro broker, e a Vincent, tutto sommato, è andata bene così.

A cura di Denise Antonietti

https://deniseantonietti.wordpress.com

 

Emily St. John Mandel


ha scritto cinque romanzi, tra cui il best seller Stazione undici (2015), tradotto in 33 lingue e finalista al National Book Award e al PEN/ Faulkner Award e vincitore del 2015 Arthur C. Clarke Award. Gli altri suoi romanzi sono Musica delle parole (2012), The Singer’s Gun (2010) e The Lola Quartet (2012). L’hotel di cristallo, con oltre 225.000 copie vendute negli Stati Uniti e in corso di traduzione in 25 paesi, è stato selezionato tra i libri preferiti di Barack Obama del 2020 e come libro dell’anno dalle principali riviste americane tra cui “The New Yorker”, “NPR”, “Time”, “The Washington Post” e “Entertainment Weekly”. La NBC Universal ha opzionato i diritti per farne una serie tv. Vive a New York con la sua famiglia.

 

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