L’intoccabile




L’INTOCCABILE


Autore: Marisa Merico

Editore: Sperling & Kupfer

Genere: Narrativa

Pagine: 288

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Ambientato in una Milano livida e feroce, ritratto di un mondo arcaico, spietato, profumato di soldi e potere, un viaggio sconvolgente nel pozzo nero della ‘ndrangheta – dal pestaggio di chi ha «osato» parlare a una donna, alla corruzione di giudici e polizia – ripercorso con gli occhi di una protagonista. Marisa Merico è un’adolescente quando nel 1988 lascia sua madre e la Gran Bretagna per raggiungere il padre in Italia. Emilio Di Giovine è uno dei padrini mafiosi più famosi e spietati di quel periodo, ma per sua figlia è l’uomo più amorevole, sofisticato e potente del mondo. Arrivata a Milano, la giovane non ha idea di essere piombata nel cuore di un impero fatto di droga, armi e riciclaggio di denaro. Marisa sa che suo padre farebbe qualsiasi cosa per lei, ma non si aspetta quanto lui le chiederà in cambio. All’inizio Emilio la protegge dalle operazioni di famiglia e la sommerge di attenzioni e regali. Ma presto la tentazione di trasformarla in una nuova recluta prende il sopravvento e Marisa viene trascinata sempre più a fondo nel regime sinistro e brutale del clan, assistendo a cose di cui ha troppa paura per crederle vere. Quando decide di fuggire con un fidato affiliato del clan, suo padre decide che è pronta per essere iniziata alla vera natura dell’azienda di famiglia. Ambientato in una Milano livida e feroce, ritratto di un mondo arcaico, spietato, profumato di soldi e potere, un viaggio sconvolgente nel pozzo nero della ‘ndrangheta – dal pestaggio di chi ha «osato» parlare a una donna, alla corruzione di giudici e polizia – ripercorso con gli occhi di una protagonista. La straordinaria storia di Marisa ha ispirato la serie tv italiana Bang Bang Baby.

Recensione di Giulia Manna

Questo libro è un romanzo criminale con il ritmo di un thriller dove Marisa Merico racconta la sua infanzia, l’amore incondizionato per la sua famiglia e come è diventata “la principessa” dell’ndrangheta. Dopo essere stata condannata a dieci anni di prigione, successivamente ridotti a quattro, Marisa ha deciso di dare voce alla sua storia da cui è poi nata la prima fiction Amazon original: Bang Bang Baby.

La sua prima biografia è uscita nel 2011 ed è appena stata ripubblicata con la copertina aggiornata alla serie tv. Dopo il successo della prima stagione, Amazon ha annunciato per ben due volte l’uscita della seconda, ma è stata in entrambi i casi rimandata a data da definire.

Ma torniamo al libro. Inizia con la storia di Patricia Riley, la mamma di Marisa. Pat è ancora una ragazzina quando lascia l’Inghilterra, si innamora di un ragazzo italiano e decide di rimanere in Italia. Successivamente incontra Emilio Di Giovine, destinato a diventare uno dei più spietati padrini mafiosi in quanto appartenente al clan dei Serraino-Di Giovine e rimane subito incinta. Nasce Marisa. Tra i due sposi però la crisi arriva presto. Il padre è spesso assente ed ha altre relazioni che non nasconde nemmeno. Marisa cercherà l’affetto e le attenzioni di suo padre sopra ogni cosa.

Pat cresce Marisa con l’aiuto della famiglia di Emilio. La bimba crea un legame speciale con la sua famiglia italiana, in particolare con Maria Serraino, detta anche “nonna eroina”. «Una normalissima casalinga italiana, tranne per la calibro 38 nascosta nell’armadietto delle spezie e un paio di rivoltelle infilate nei pacchi di pasta; al posto della lista della spesa, poi, aveva taccuini pieni di contatti per qualsiasi necessità o incarico, che infilava tra le lattine di pelati. Cucinare era per lei una terapia. Non usciva mai. Non aveva vizi, non beveva, non fumava. Il suo unico interesse erano gli affari della famiglia.»

Affari che, dal contrabbando e dalla ricettazione, passano rapidamente, nella Milano da bere degli anni Ottanta, ai grandi traffici di droga:

«La “signora Maria” controllava in toto il suo regno, la sua miniera d’oro. E così trascorsi i miei primi anni di vita non in un asilo ma in un covo pieno di armi e merci rubate. Posso dire che la mia carriera criminale cominciò quando avevo solo pochi mesi. Infatti fu allora che, ovviamente a mia insaputa, partecipai alla mia prima missione di contrabbando”.

Marisa parla del clan come di una normale famiglia e parla d’amore per gli uomini della sua vita che come se non fossero dei criminali, ma persone adorabili. E’ un punto di vista in un certo senso affascinante! Sicuramente c’è un ambiente protettivo ed un’organizzazione famigliare che creano un senso di appartenenza a qualcosa che possiamo capire solo leggendo la sua storia. Donne e uomini che agiscono assieme, si proteggono con le unghie e con i denti e dove niente è più importante degli affari e della famiglia.

La Marisa di oggi è una donna consapevole di quello che ha fatto, ma rimane ancora forte il legame con le sue origini, in quanto non nega di non riuscire a perdonare zia Rita che ha portato all’arresto i membri della sua stessa famiglia.

«Personalmente non ho ancora accettato la sua scelta (ndr: la scelta della zia di collaborare). Per me quel che ha fatto è stato un tradimento, ai danni della famiglia ma anche di se stessa. Non potrò mai capirlo. So che la mia famiglia ha compiuto delitti tremendi. Mi spiace di aver fatto del male indirettamente: ai drogati, ai morti per overdose e a quelli ammazzati dalle armi che ho trasportato in Calabria. Sono cose di cui mi pento con tutto il cuore e per le quali sto ancora pagando. Non mi pento per la vita che ho condotto, che mi ha permesso di vedere e fare molte cose. Ho vissuto come una principessa della ’ndrangheta, con tutti i soldi che volevo per comprare qualsiasi cosa desiderassi. Non me ne pento, ho già pagato anche per questo.”.

Ecco, penso che non si paghi mai abbastanza quando si hanno dei morti sulla coscienza, anche se indirettamente. Però è davvero interessante leggere non solo come era la vita di chi è cresciuto all’interno di una famiglia dell’ndrangheta, ma anche come la pensa oggi con il senno di poi. Sicuramente è apprezzato la sincerità con cui ammette che di certe cose non si pente ed è il motivo principale per cui consiglio questa lettura. Del resto ritengo che non sia un vero pentimento quello dove, se si potesse tornare indietro, si rifarebbero gli stessi errori.

Credo di avervi detto anche troppo!

E’ arrivato il momento di leggerlo e di farsi una propria opinione!

Intanto io mi accingo a vedere la serie. Buona lettura!

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Marisa Merico


era la “Mafia princess”. Figlia del boss della ‘ndrangheta Emilio Di Giovine, quando lui finì in carcere cominciò a gestire gli affari di famiglia. Oggi vive a Londra. La sua storia è diventata un libro e una fiction.