L’inventario delle nuvole




 L’INVENTARIO DELLE NUVOLE

di Franco Faggiani

Fazi 2023

Narrativa , pag. 296

Sinossi. 1915. Giacomo Cordero abita in Val Maira, con il nonno Girolamo, la madre Lunetta e l’anziana e riservata Desideria. Il ragazzo ha studiato ma gli viene imposto di restare a casa, a Prazzo, dove si vive di taglio del bosco, di piccolo allevamento e agricoltura, e dove gli abitanti delle malghe spesso sopravvivono nella più assoluta miseria. L’Italia è appena entrata in guerra e il vecchio Girolamo, ruvido e determinato capofamiglia, commerciante scaltro e capace, è diventato il fornitore ufficiale di merci per l’esercito. A Giacomo, esonerato dal servizio militare, viene affidata quindi la più delicata delle attività di famiglia, la raccolta dei pels, i capelli, che, accuratamente lavorati durante l’inverno dalle donne del luogo, saranno rivenduti in primavera agli atelier delle grandi città di confine per farne parrucche, ancora molto richieste. Per il commercio dei capelli in Francia, Giacomo si affida a un venditore esperto, Natale Rebaudi, che gli farà da guida confidandogli vecchi segreti riguardanti suo padre. Quando il ragazzo sarà costretto ad affrontare una situazione inattesa e a prendere in mano gli affari di famiglia, tuttavia, il più grande insegnamento gli verrà dal ricordo dei giorni passati da solo in montagna che lo aiuterà ad apprezzare il valore delle piccole cose e la semplicità del vivere quotidiano.


L’inventario delle nuvole

A cura di Stefania Ceteroni


 Recensione di Stefania Ceteroni


La montagna torna ad essere protagonista nell’ultimo romanzo di Faggiani. Una montagna che non fa sconti ma che entra nell’anima dei suoi protagonisti che vi sono legati in modo indelebile.

L’autore racconta un mestiere antico, quello della raccolta dei pels, i capelli. Un mestiere che porta i Cordero a diventare una famiglia di riferimento nel nucleo sociale in cui vive. Giacomo è il piccolo della famiglia ma ammetto di aver fatto fatica a dargli un’età… o mi è sfuggito o proprio non sono riuscita ad inquadrarla.

La sua è una famiglia composta da sua madre Lunetta, sua nonna Desideria e suo nonno Girolamo. Ed è proprio Girolamo il pilastro della famiglia nonché il cuore pulsante di quel mestiere che Giacomo eredita senza pensarci troppo.

E’ una famiglia benestante, rispettata, nel cuore di tutti (o quasi) per il modo in cui Girolamo ha imparato nel tempo a relazionarsi con gli altri. Ha bisogno degli altri per poter comprare (barattare per lo più) capelli ma allo stesso tempo è sempre pronto a prendersi cura delle persone con cui ha a che fare, soprattutto quelle che sono in maggiore difficoltà, le più bisognose, quelle con le quali la vita non è stata generosa.

E’ anche questo che Giacomo si trova ad ereditare: un modo di essere, prima ancora che un modo di fare. Un modo di essere che non conquista solo imitando il nonno, perché certi atteggiamenti non si possono imitare, vanno sentiti, fatti propri. Ecco, dunque, che assistiamo alla crescita di quel ragazzino che matura in fretta, a dire il vero, ma che a ben guardare non può fare altrimenti.

Ciò che mi ha maggiormente conquistata di tutto il racconto sono state le descrizioni: luoghi impervi, è vero, con un clima che non è certo favorevole ma con quel fascino che solo ambienti di montagna possono offrire.
La montagna è viva ed è anch’essa protagonista accanto a Giacomo e a tutti coloro che gli gravitano attorno. Ciò che avrei preferito venisse maggiormente approfondito sono le personalità di alcuni personaggi secondari che, secondo il mio parere, avrebbero avuto molto da dire.

Scrittura scorrevole, storia che incuriosisce e cattura anche nei passaggi più legati alla tradizione locale e probabilmente sconosciuti ai più.

La montagna riscalda l’anima anche quando, per via delle temperature descritte, trasmette quel freddo che fa compagnia ai personaggi nella loro quotidianità, nella loro solitudine (perché la vita di montagna, la vita dei raccoglitori di capelli, impone anche questo).

Una contraddizione in termini?
Così può apparire, ma la lettura trasmette qualche cosa di diverso di una contraddizione.

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Franco Faggiani


vive a Milano e fa il giornalista. Con La manutenzione dei sensi (Fazi Editore, 2018), vincitore del Premio Parco Majella 2018, del Premio Letterario Città delle Fiaccole 2018 e del Be Kind Award 2019, si è fatto conoscere e amare da moltissimi lettori. Con Il guardiano della collina dei ciliegi (Fazi Editore, 2019), ha vinto il Premio Biblioteche di Roma 2019 e il Premio Selezione Bancarella 2020. Sempre con Fazi Editore sono usciti anche Non esistono posti lontani (2020) e Tutto il cielo che serve (2021). Tutti i suoi romanzi sono stati pubblicati nei Paesi Bassi ottenendo un grande successo di critica e di pubblico. Due di essi sono usciti anche in Ucraina.

A cura di Stefania Ceteroni 

https://libri-stefania.blogspot.com