L’invenzione dei corpi




Recensione di Francesca Marchesani


Autore: Pierre Ducrozet

Traduzione: Antonella Conti

Editore: Fazi

Genere: Narrativa

Pagine: 300

Pubblicazione: 2021

Sinossi. Iguala, Messico, 2014. Un giovane professore di informatica sfugge miracolosamente a uno dei più feroci massacri perpetrati dalla polizia collusa coi narcos. L’orrore negli occhi, le ali ai piedi, la mente ottenebrata dal trauma, Álvaro Beltrán attinge da una rabbia antica come l’ingiustizia, la forza per percorrere la traiettoria della sopravvivenza: il deserto, il filo spinato, gli Stati Uniti, San Francisco, la Silicon Valley. Ma la violenza che credeva di essersi lasciato alle spalle ha solamente cambiato volto. Caduto nella trappola di un magnate del web ossessionato dalla ricerca dell’immortalità, diventa cavia di una serie di esperimenti transumanisti che perseguono l’utopia di un uomo-macchina potenzialmente eterno: “La morte è un’ideologia come un’altra”. Dietro il folle progetto non c’è soltanto lui, il miliardario che ha assoldato Álvaro, ma il gotha del mondo digitale: Mark Zuckerberg, Larry Page, Segey Brin, Elon Musk… La spirale infernale da cui Álvaro è avvolto si dipana lungo una nuova via di fuga aperta dall’amore di una donna.

Recensione

Quella che ci racconta Ducrozet è la storia di Alvaro, che fugge da un attacco fra la polizia e un cartello messicano. Vive di stenti per settimane e mesi in cerca di una vita che gli appartenga davvero.

Il suo mondo è quello dell’informatica, la sua rete è internet, che conosce come le sue tasche. Ed è proprio grazie alle sue doti geniali che viene contattato da un fanatico della Silicon Valley, uno che pensa che ogni cosa abbia un prezzo, anche la vita umana.

Non sarà da solo in questo suo viaggio, al suo fianco ci sarà Adele, una facoltosa biologa anche lei capitata a San Francisco dopo essere caduta nella rete del milionario dietro alla promessa di un bel mucchio di soldi.

Di cosa parla questo libro?

Di un sacco di questioni etiche, fra le righe di una storia che sembra raccontare tutt’altro. Parla di come internet sia prima di tutto una democrazia, non c’è nessuno che ha più diritto di parola di chiunque altro, ora abbiamo tutti un palcoscenico e un microfono, sia che vogliamo dire qualcosa di importante e che salverà l’umanità, sia nel caso che fossimo solo dei ciarlatani.

L’autore porta poi il lettore anche a fare una riflessione non da poco. In un mondo in cui tutto ormai è sempre più tecnologico e l’aspettativa umana si è allungata oltre ogni prospettiva, è possibile una vita eterna?

Come possiamo ancora avere a che fare con una cosa obsoleta come la morte?

Ma soprattutto, c’è qualcuno disposto a pagare con la vita per fare da cavia agli esperimenti basati sui deliri di un individuo che non è capace di scendere a patti con la realtà?

 

 

 

Pierre Ducrozet


Classe 1982, è autore di tre romanzi editi in Francia da Grasset. Insegna creazione letteraria presso la National School of Visual Arts di La Cambre (Bruxelles). Nel 2021 Fazi ha pubblicato L’invenzione dei corpi.

 

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