Lo spettro




Recensione di Loredana Cescutti


Autore: Jo Nesbø

Traduzione: Eva Kampmann

Editore: Einaudi

Collana: Stile Libero big

Serie: Harry Hole #9

Genere: Thriller nordico

Pagine: 551 p., R

Anno di pubblicazione: 2012

Sinossi. Sono passati tre anni da quando Harry Hole è andato via. Via da Oslo, via dalla Centrale di polizia, via dalla donna che ha amato e ferito troppo, e troppe volte. Ma dai suoi fantasmi no, da quelli non è riuscito a fuggire: l’hanno inseguito a Hong Kong e ora lo reclamano, e Harry non può non rispondere, non può non tornare. Oleg, il figlio di Rakel, il ragazzo che lui ha cresciuto come fosse anche figlio suo, è in carcere. Accusa: l’omicidio di Gusto Hanssen, il suo migliore amico. Movente: secondo gli investigatori, un regolamento di conti nel mondo della droga. Ma Harry non ci crede. Oleg, il suo Oleg, il bambino che lo teneva per mano e lo chiamava papà, può essere diventato un tossicodipendente, ma non un assassino. E a lui non resta che correre a casa, correre contro il tempo, in cerca di una verità diversa da quella già decretata. Una verità che si nasconde tanto nelle maglie dei sentimenti più profondi che legano le persone, quanto nei quartieri dello spaccio, con l’ombra misteriosa di un nemico inafferrabile che lo vuole morto.

“… sentì la pressione dei proiettili che lo colpivano in pieno petto. Il rinculo spostò la canna verso l’alto e il terzo proiettile lo centrò in testa. Cadde. Sotto di lui il buio. E cadde dentro quel buio. Si lasciò ingoiare e avvolgere in un nulla fresco e indolore. Finalmente, pensò… finalmente, finalmente era libero.”

Recensione

Harry Hole è uno di quei personaggi che, dentro di te, sono capaci di smuovere montagne emotive e, possono dare origine a Tsunami e maremoti violenti allo stesso modo.

Non puoi non volergli bene, non ce la fai ad arrabbiarti con Harry, nemmeno quando ci ricasca e si fa del male consapevolmente e soprattutto, ogni suo piccolo traguardo assume le sembianze di qualcosa di talmente grande, che in un attimo finisci per scordare le stupidate, se così si possono definire, che ha commesso un attimo prima.

Quello per Hole è un amore incondizionato che ha il sapore di affetto e protezione per un ragazzone che, a trovartelo davanti, dovrebbe incutere timore, ma che in fondo ha solo bisogno di ritrovare e riconoscere, in una carezza, quell’affetto che tende a lasciarsi scappare sempre, come se volesse autopunirsi o, come se avesse sempre prima un pensiero fisso collegato al tentativo di proteggere tutti quelli a cui tiene e per cui, l’unico modo che riconosce è il tenerli a distanza.

Non è mai stato particolarmente popolare fra i suoi colleghi, pur essendo un eroe a livello internazionale quando si parla di abilità investigative, ma ora, a distanza di qualche tempo tutto è ancora cambiato.

Tre amici, fedeli, ma pur sempre solo tre e soprattutto, solo uno disposto a sporcarsi le maniche, almeno del tutto.
In questo romanzo, gli spettri di Harry Hole sono molteplici e a suo modo ingombranti per la sua coscienza. In poche parole, tutte le persone a cui, secondo lui, avrebbe fatto del male, direttamente o meno.
Rivivere il passato, riassaporarne il calore vissuto e prendere lentamente atto del presente e soprattutto, rendersi conto del mutabile e fuggevole futuro.

“… gli erano sempre piaciuti la vita metodica, la disciplina, l’ordine. E allora perché la sua esistenza era diventata un caos di sfacelo autodistruttivo e di relazioni interrotte, vissuta a tappe tra un periodo offuscato dallo stordimento e l’altro?”

Con una trama in crescendo, una lotta feroce dentro la sua testa ma anche, con l’abilità molto rara, che è propria in questo omaccione, anzi esclusivamente sua, alla fine si vedrà costretto ad affrontare lo spettro più grande e la sua vita si ritroverà ad un bivio inimmaginabile.

“… erano due incognite in un’equazione irrisolvibile, due corpi celesti su una rotta di collisione inevitabile, una partita di Tetris che soltanto uno di loro poteva vincere. Che soltanto uno di loro voleva vincere.”

Una storia, che nonostante l’aspetto fortemente thriller, ti fa sentire impotente e ancora più vicina al personaggio già più volte caduto, altrettante più volte rialzato, ancora più volte o quasi annientato dalla vita, dal lavoro e soprattutto da SÉ STESSO, più volte ad un passo dalla morte ma, la cui volontà di giustizia ha sempre prevalso sopra ad ogni cosa e persona.

Una storia che assume le sembianze di uno strazio.
Una prova che nessuno vorrebbe misurare sulla sua pelle, perché umanamente distruttiva.

Perché la legge è legge.

Perché, per Harry, fare la cosa giusta non coincide con chiudere un occhio e voltarsi dall’altra parte.
Mai.

Per nessuna ragione al mondo.

Perché tutti hanno diritto di avere giustizia.

Perché per lui applicare la legge, sempre, significa respirare e vivere.
Chi mi diceva che questo, fra i diversi romanzi (almeno fino a dove sono arrivata ora) rientrasse fra i più belli, travolgenti, emozionanti e stravolgenti, emotivamente parlando, aveva proprio ragione.

La mia storia con Harry non è ancora terminata. Tre libri, per ora, mi separano dalla parola fine, ma io ho sempre più voglia di sapere come andrà ad evolversi il tutto, come e che strada intraprenderà questo personaggio così maledettamente umano, così impetuosamente vero e, così terribilmente bisognoso d’affetto anche se non sarà mai disposto ad ammetterlo.

“I carcere è peggio della morte, Harry. La morte è semplice, libera l’anima. Il carcere invece te la divora finché non resta più traccia di un essere umano in te. Finché non diventi uno spettro.”

Buona lettura!

 

Jo Nesbø


Cantante, chitarrista e scrittore, in patria e non solo è stato insignito di numerosi premi letterari. Prima di votarsi completamente alla scrittura, ha fatto il calciatore di Seria A, il giornalista free-lance e il broker di borsa. “Il pettirosso” è il suo primo libro, votato in Norvegia come migliore crime novel. Ha scritto una serie con protagonista il detective Harry Hole, che appare in numerosi romanzi tra cui citiamo “Il pettiross”o (Piemme, 2004), “Nemesi” (Piemme, 2007- finalista all’Edgar Award 2010), “La stella del diavolo” (Piemme, 2008), “La ragazza senza volto” (Piemme, 2010), “L’uomo di neve” (Piemme, 2010), “Il leopardo” (Einaudi, 2011), “Lo spettro” (Einaudi, 2012) e “Polizia” (Einaudi, 2013). Oltre a questa serie, Nesbø ha scritto anche “Il cacciatore di teste” (Einaudi, 2013), “Il confessore” (Einaudi, 2014). Inoltre, ha dato alle stampe con Salani la serie per ragazzi Il dottor Prottor, che comprende, tra gli altri “Il dottor Prottor e la superpolvere per petonauti” (2009), “Il dottor Prottor e la vasca del tempo” (2011), “Il dottor Prottor e la distruzione del mondo” (2012) e “Il dottor Prottor e il grande furto d’oro” (2013). Altre sue pubblicazioni Einaudi sono: “Scarafaggi” e, l’anno dopo, “Sole di mezzanotte”, “Sete”, “L’uomo di neve”, “Macbeth”, “Il coltello”. Nel 2020 è uscito il thriller indipendente “Il fratello”.

 

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