L’occhio del male




(recensione di Amanda Airola)


 

 

Autore: Joyce Carol Oates
Editore: Bompiani
Pagine: 189
Genere: Noir
Anno pubblicazione: 2016
 

“Ogni amore è disperazione. Questo è il nostro segreto.”

Il libro è composto da 4 racconti.
Tutti ruotano attorno al tema dell’amore.
Un amore che raramente viene raccontato nei libri e che ancor più raramente viene accettato dalle nostre menti.
L’amore che ci porta all’eccesso, ai confini estremi delle nostre emozioni. Un amore che porta a distruggere o a distruggersi.

I racconti potrebbero sembrare indipendenti l’uno dall’altro, ma con una lettura attenta si percepisce un percorso attraverso l’evoluzione del sentimento “amore”.
Il libro è breve quindi non voglio rivelarvi troppo per evitare di sconvolgere la vostra esperienza nel leggerlo, perché questo è un libro assolutamente da leggere.
Un libro che sembra inizialmente confusionario quasi onirico, composto da piccoli avvenimenti, da salti temporali e dalle idee, spesso confuse, dei personaggi.

In realtà tutti questi istanti sono come piccoli schizzi di colore che visti sotto la giusta prospettiva creano un quadro di feroce bellezza.
In ogni racconto ci troviamo catapultati in un momento preciso della vita di una storia d’amore, un amore che a volte deve finire, un amore che non si riesce a trattenere, un amore che confonde la mente e un amore che deve morire per permettere la nascita di un nuovo sentimento.

Le donne sono i soggetti centrali di ogni vicenda, donne forti ma anche sempre sul punto di rompersi come un vaso di cristallo. Sono figlie, madri e donne in carriera.
Quasi sempre anime solitarie nella ricerca disperata di un individuo simile a loro.
Vengono affrontati temi molto attuali e drammatici.

Gli avvenimenti che si svolgono in America, quasi tutti negli anni contemporanei ci fanno capire quanto la frase “a me non succederebbe mai” sia solo un’inutile falsità; perché quando l’amore trova nel cuore le crepe forgiate dalla disperazione muta in odio in un istante lungo come un batter d’ali.
Ho trovato particolarmente interessante e coinvolgente il secondo racconto, che affronta il tema dello stalking.
Una vicenda che dimostra quanto possa far rumore un amore silenzioso che si cela nell’ombra.
E quanto un sentimento, che dall’alba dei tempi viene descritto come il più potente, possa essere anche crudelmente vigliacco.

La lettura è stata ostica in alcuni momenti, ma mai noiosa, anzi coinvolgente.
La brevità dei racconti contribuisce a rendere piacevole la lettura di un’opera che per i temi trattati potrebbe facilmente diventare pesante.
Ogni episodio termina lasciandoci un leggero amaro in bocca, quasi come se in realtà non fosse davvero finito, perché è ovvio che l’amore così come nasce lentamente altrettanto lentamente deve morire e anche dopo la morte lascia nella nostra anima le sue impronte che resteranno indelebili per sempre.

L’AUTRICE – Nata nel 1938 a Lockport vicino New York, Joyce Carol Oates ha scritto più di quaranta tra romanzi, raccolte di racconti e di poesie, lavori teatrali e saggi critici. Ha insegnato per molti anni all’Università di Princeton. Nel corso della sua carriera ha ottenuto diversi riconoscimenti tra i quali il National Book Award e il PEN:Malamud Award. E unanimemente riconosciuta come una delle voci più importanti della letteratura mondiale contemporanea.

Dell’autore su THRILLERNORD:

scomparsa IL LIBRO – Cressida Mayfield, 19 anni, una sera di luglio del 2005 è uscita di casa dicendo che avrebbe cenato da un’amica e non è più tornata. Scomparsa, sparita nel nulla, condizione aggravata dal fatto che Cressida vive a ridosso di una riserva naturale, una fitta foresta, dominata da ripide pendici, dove perdersi è facile tanto quanto è difficile essere ritrovati…