Loch Down Abbey




Recensione di Marina Toniolo


 Autore: Beth Cowan-Erskine

Traduzione: Enrica Budetta

Editore: Mondadori

Genere: Narrativa gialla

Pagine: 384

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Scozia, anni Trenta. Una misteriosa epidemia si sta diffondendo in tutto il paese, ma il nobile casato degli Inverkillen, residente a Loch Down Abbey, è molto più preoccupato dell’esaurimento delle scorte di carta igienica e di chi baderà ai bambini, ora che la Tata ha purtroppo lasciato questa vita, causando non pochi disagi. Quando lord Inverkillen viene trovato morto, dopo aver condotto un affare disastroso per vendere la sua distilleria di whisky (pessimo, tra l’altro), la polizia dichiara che si è trattato di un incidente, ma la signora MacBain, la governante, non ne è convinta. Dal momento che nessuno può entrare o uscire dalla tenuta a causa dell’epidemia, i residenti sono gli unici sospettati. Tuttavia la morte del lord è solo l’inizio dei problemi: la situazione finanziaria è disperata, la servitù si ammala, lasciando gli Inverkillen a se stessi. Orrore! (Doversi rifare i letti.) Mentre i nobili sono impegnati a non fare assolutamente NIENTE, la signora MacBain scopre invece una serie sconcertante di segreti, bugie e tradimenti.

Recensione

La morte di lord Inverkillen è lo spunto iniziale per questo giallo carico di humor. Ma scoprire se c’è un colpevole passa decisamente in secondo piano quando si svelano le abitudini e le idiosincrasie della famiglia che occupa LochDown Abbey da più di seicento anni.

Si tratta una nobiltà antica, abituata a privilegi enormi ed ora che nel Paese scoppia una misteriosa epidemia di Malaperniciosa deve rendere conto ad una situazione che di giorno in giorno si fa più pressante. Malattia che “è terribilmente contagiosa e ha già provocato la morte di centinaia di persone, ma erano soprattutto inglesi, e la cosa non ci preoccupa affatto”.

Gli amanti della serie tv Downtown Abbey troveranno parecchie rassomiglianze riguardanti l’educazione, l’aplomb e lo stile dei protagonisti. Ma il resto è totalmente diverso: qui abbiamo persone chiuse in se stesse che non vanno ne’ in paese ne’ ricevono visite, che hanno 150 stanze a disposizione ma neanche le conoscono, che stilano la lista dei bagni disponibili quando la carta igienica viene razionata.

Quale affronto dovranno subire!

E con uno stile tutt’altro che nobile si faranno prendere dall’ira e cominceranno a litigare e a urlare dando, per ogni sciocchezza, in escandescenze.

Qui si muove la governante MacBain che amministra la tenuta con pugno di ferro conciliando l’attività di portare il the nel salotto della musica a quella di investigatrice.

Possibile che lord Inverkillen sia stato ucciso? E se sì, da chi?

Percorrendo passaggi segreti e frugando negli armadi delle camere delle Lor Signorie la donna cercherà di svolgere il bandolo della matassa inconsapevole dei vasi di Pandora che verranno scoperchiati. Il tutto mentre il personale si ammala progressivamente e la tenuta deve essere messa all’asta poiché la situazione finanziaria si rivela tragicamente in bancarotta.

Memorabili le scappatelle dei bambini che o si ritrovano nudi nel parco o si nascondono nei cunicoli Tudor o incoccano frecce su archi del Cinquecento pronti ad abbattere un nemico invisibile nella Sala delle Armi.

Il pregio della scrittura della Cowan-Erskine è evidente: è riuscita a trasformare un periodo infausto come il lockdown imposto in una parodia gioiosa della tradizione britannica di ritrarre nobiltà e domestici, con matrimoni da pianificare, pasti elaborati da servire, titoli nobiliari per cui litigare.

Nulla di meglio di un romanzo ironico, elegante e divertente per concedersi ore di puro piacere.

Da leggere e rileggere.

A cura di Marina Toniolo

https://ilprologomarina.blogspot.com/

Beth Cowan-Erskine


Beth Cowan-Erskine è un’espatriata americana sposata con un membro di una pazza famiglia scozzese, dall’albero genealogico più antico del suo paese d’origine. Usando la famiglia del marito come ispirazione, ha scritto Loch Down Abbey durante il primo lockdown, sperando che sarebbe stato sufficiente per non essere più invitata all’annuale vacanza in famiglia. Purtroppo, invece, il libro ha portato solo a lunghe discussioni su chi interpreterà chi nel film da esso tratto. L’autrice scrive per “The American Magazine” e ha uno studio di architettura e design nei Cotswolds.

 

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