L’ombra sul colosso




 La prima indagine del commissario Villata


Autore: Marco Badini

Editore: Todaro Editore

Genere: giallo storico

Pagine: 248

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Brescia, autunno 1932. La città è in fermento per l’arrivo di Mussolini, in occasione dell’inaugurazione di Piazza della Vittoria. Sfortuna vuole che a pochi giorni dall’atteso evento una ragazza venga assassinata proprio ai piedi del Colosso, scultura del Dazzi destinata ad abbellire la piazza. Il colpevole, o “un” colpevole, deve assolutamente essere arrestato prima dell’arrivo del Duce, e allora il caso viene affidato al commissario Fulvio Villata, detto Il Mastino, poliziotto tenace e poco simpatizzante con il regime. Aiutato nelle indagini dal giovane agente Ferri e dal nostalgico dottor Calligaris, medico legale dalla cultura poliedrica e fonte di informazioni proficue, Villata dovrà seguire una scia di sangue e fare un salto temporale nelle trincee della Prima guerra mondiale, prima di arrivare alla soluzione del caso.

 Recensione di  Gabriele Loddo


1932. Cuore storico di Brescia, Piazza della Vittoria è al centro di una importante opera di ristrutturazione. È stato lo stesso Benito Mussolini a caldeggiarla: il Duce è da sempre legato alla Leonessa d’Italia. 

Una buona parte dell’agglomerato medievale è stato demolito, antichi ricordi destinati a cedere il passo a un’area urbanizzata moderna i cui simboli hanno lo scopo di esaltare la gloria della politica al potere in quegli anni. La direzione dei lavori è affidata a Marcello Piacentini, architetto urbanista dalle capacità riconosciute, e quando tutto sembra pronto, quando ormai si contano i giorni che mancano all’inaugurazione, una serie di omicidi rischia di ottenebrare il lustro frutto di quattro anni di sacrifici e di duro lavoro. La scia di morte deve essere bloccata prima che il Duce arrivi in città, il timore è che un’ombra infamante oscuri le capacità amministrative locali e, con loro, il controllo dell’ordine pubblico punto fermo nella politica del Fascismo.

Fulvio Villata, detto “il Mastino”, è il commissario a cui vengono affidate le indagini. Ufficiale della Pubblica Sicurezza è un uomo integerrimo che non condivide e non vuole inchinarsi agli ideali socio/politici del sui tempi. Tra colpi di scena, e un finale che si plasma attorno agli eventi della storia negli anni della Prima Guerra Mondiale in Italia, riuscirà a risolvere il caso salvando la faccia a tutti senza dover rinnegare la propria integrità morale.

La scrittura scorre piacevole, di sicuro è una buona prova per l’esordiente Marco Badini. Forse, in alcuni punti, il carattere del protagonista Villata appare fin troppo buonista per il ruolo. A volte il testo eccede nel “dialogato” (con riassunto e spiegazione dell’andamento delle indagini), ciononostante l’autore dimostra di saperlo gestire bene. 

Sopra ogni cosa mi è piaciuta l’ambientazione e il contesto storico della narrazione, cosa per niente scontata e che, in altri autori, spesso non mi ha soddisfatto. Marco Badini cura i particolari (la Giubek o l’utilizzo del dittafono da parte del dott. Calligaris, tra le altre cose) e cita avvenimenti e personaggi (la Mille Miglia, gli Arditi, i Caimani del Piave) inserendoli con disinvoltura nel contesto senza mai apparire artificioso o forzato. Originale la figura del killer antagonista. Un po’ meno il movente. Ad ogni modo una lettura fresca e interessante per gli spunti introdotti.

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Marco Badini


Marco Badini, (Asola 1976) ama i gatti, i misteri e la buona tavola. È appassionato da sempre di musica, storia e letteratura: nel novero dei suoi autori preferiti figurano – tra gli altri – Umberto Eco, Hugo Pratt, Giovannino Guareschi e Arthur Conan Doyle. Vive tra Brescia e la Lituania.