L’omicidio di Valle Giulia




L’OMICIDIO

DI VALLE GIULIA

Antonella di Fabio


DETTAGLI:

Editore: Frilli

Genere: Noir

Pagine: 208

Anno edizione: 2024

Sinossi. Un omicidio avvenuto mentre si consumava la battaglia di Valle Giulia porterà, più di mezzo secolo dopo, a scoprire una verità sconcertante e a fare i conti con un lato oscuro dell’umanità. Flavia con il suo inseparabile Golden retriever Nous indagherà senza sosta, affiancata da Gianni e Clara, tra i quartieri romani dei Parioli e San Lorenzo, in un viaggio catartico e di crescita. Michele Proietti, rifugiatosi in un palazzo per sfuggire alla guerriglia del 1° marzo 1968 scoppiata intorno alla Facoltà di Architettura a Roma, incontra Laura Dominici. La donna sarà in seguito trovata morta e il marito Edoardo ferito. Michele verrà accusato e condannato per furto, aggressione ed omicidio ma si dichiarerà sempre innocente. Arriviamo ai nostri giorni. La figlia Luisa ritrova un corposo carteggio che Michele aveva tenuto dal carcere con la moglie, in cui racconta la sua verità. Luisa vuole dimostrare l’innocenza del padre e per questo si affida a Clara e Flavia che “pro bono” aiutano vittime di ingiustizie in difficoltà economiche. Insieme al Commissario Porta indagheranno in quel lontano passato. Sarà un viaggio tra remoti ricordi, vecchie lettere, verbali ingialliti, nuove testimonianze che lentamente condurrà all’assassino e ad una profonda riflessione su uno scottante argomento di attualità.

“Il dolore traccia solchi imprevedibili nell’animo umano. Diversi nella forma e nella profondità ma sempre devastanti.”

 Recensione di Loredana Cescutti


Un cold case che da subito mi aveva incuriosita, sia per la collocazione nel tempo, poiché amo mischiare fatti storici reali con la trama romanzata di un libro di altro genere oltre che, per la struttura in generale della storia e dei personaggi che le hanno gravitato attorno.

“Non tremerò, non vacillerò. Non mi farò annientare dalla disperazione, non mi perderò se tu sarai con me.”

Un continuo avanti e indietro, fra le pagine e le memorie, fino a rendersi conto che certe cose, in realtà non sono mai cambiate del tutto.

“Intere generazioni le dividevano ma nulla era cambiato. Anni di lotte e di conquiste avevano creato intorno al genere femminile un illusorio racconto di parità.”

Una scrittura lieve come una piuma che si appoggia con delicatezza sopra ogni pezzo della storia che l’autrice andrà a raccontare, riuscendo a scomporla e ricomporla, fino a presentarcela in tutta la sua ineluttabile semplicità.

“… sei tu che hai fatto risorgere me…”

Una narrazione, che si appoggia su dei fatti concreti, reali e che trae spunto dall’attualità di allora e di adesso, con l’intenzione di aprire spiragli su altri argomenti drammatici e tutt’ora vivi ed esistenti.

“Mi sdoppiai per sopravvivere…”

Il concetto di arrancare quotidianamente e vivere in modo completo qui viene smontato e ricostituito, a fatica, a causa delle resistenze dei diversi personaggi presenti, ognuno con un suo bagaglio emotivo pesante, tenuto assieme da paure e timori, da gelosie e rabbia, da un senso di vuoto che tenta di ingabbiare il dolore per cercare di non soffrire più.

“L’amore non è violenza ma rispetto e libertà.”

E sarà proprio sulla base di questo concetto che l’intera indagine prenderà forma, e guiderà Flavia e Clara davanti alla soluzione di un caso intricato, poiché vecchio di cinquant’anni e per ovvi motivi, alquanto difficile e insperabile di una soluzione vera e definitiva.

“… nel corso degli anni ogni individuo si trova di fronte ad intralci e ostacoli… sta alla sua forza d’animo superarli…”

Ho trovato la trama molto interessante e, anche gli argomenti affrontati mi hanno colpita e mi hanno costretta a riflettere.

Per come sono io, che amo l’intrigo e delle strutture un po’ più complicate, avrei sperato in una maggiore incisività nell’affrontare alcuni degli argomenti inerenti all’indagine, che mi sono esplosi fra le mani leggendo, ma che sono rimasti poi immobili senza ulteriori approfondimenti, anche tenendo conto che il periodo storico era molto particolare e considerato che cinquant’anni, sicuramente potevano essere un ostacolo nella linea d’indagine che è apparsa fin troppo lineare.

Mi sarebbe inoltre piaciuto conoscere meglio, in modo più introspettivo i protagonisti, che appaiono profondi e desiderosi di esprimersi, ma che forse la paura ha finito per rendere fin troppo trattenuti, legati e poco istintivi.

“Voi animali avete sempre la soluzione a tutto. Siete lineari, semplici senza sovrastrutture. Vi adoro…”

L’amore per gli animali qui non sarà un discorso secondario e anzi, il tema si mostra come un qualcosa di terapeutico e ricostruttivo per l’animo umano spezzato.

Il luogo da cui tutto prenderà il via la vicenda, ovvero la zona di Valle Giulia che si trova in posizione centrale a Roma, ci permetterà di fare un salto nel passato, alla volta di un periodo storico in pieno fermento, dove la lotta al cambiamento comporterà eventi incancellabili per la storia del luogo, ma tutto sommato anche a livello nazionale.

Per gli amanti della storia con spruzzate di noir è sicuramente un libro da leggere.

Buona lettura!

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Antonella Di Fabio


nasce l’8 aprile 1964 a Roma. Dopo il diploma di maturità scientifica prosegue i suoi studi presso l’Università di Roma “La Sapienza” laureandosi in Scienze Biologiche e ottenendo in seguito il titolo di Dottore in Scienze Farmacognostiche. È autrice di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali ed internazionali. Con il tempo riesce a dar forma alla sua passione: la scrittura. Nel 2022 conclude il suo primo lavoro: Un rifugio perfetto pubblicato su ilmiolibro.it .