Lontano dagli occhi 




 LONTANO DAGLI OCCHI


Autore: Paolo Di Paolo

Editore: Feltrinelli

Genere: Narrativa contemporanea

Pagine: 192

Anno di pubblicazione: maggio 2022

Prima edizione : 2019

Sinossi.Tre storie diverse, la stessa città – Roma, all’inizio degli anni Ottanta – e lo stesso destino: smettere di essere soltanto figli, diventare genitori. Eppure Luciana, Valentina, Cecilia non sono certe di volerlo, si sentono fragili, insofferenti. Così come sono confusi, distanti, presi dai loro sogni i padri. Si può tornare indietro, fare finta di niente, rinunciare a un evento che si impone con prepotenza assoluta? Luciana lavora in un giornale che sta per chiudere. Corre, è sempre in ritardo, l’uomo che ama è lontano, lei lo chiama l’Irlandese per via dei capelli rossi. Valentina ha diciassette anni, va alle superiori ed è convinta che da grande farà la psicologa. Appena si è accorta di essere incinta, ha smesso di parlare con Ermes, il ragazzo con cui è stata per qualche mese e che adesso fa l’indifferente, ma forse è solo una maschera. Cecilia vive fra una casa occupata e la strada, porta un caschetto rosa e tiene al guinzaglio un cane. Una sera torna da Gaetano, alla tavola calda in cui lavora: non vuole nulla da lui, se non un ultimo favore. A osservarli c’è lo sguardo partecipe di un io che li segue nel tempo cruciale della trasformazione. Un giro di pochi mesi, una primavera che diventa estate. Tra bandiere che sventolano festose, manifesti elettorali che sbiadiscono al sole e volantini che parlano di una ragazza scomparsa, le speranze italiane somigliano a inganni. Poi ecco che una nuova vita arriva e qualcosa si svela. “Lontano dagli occhi” è una dichiarazione d’amore al potere della letteratura, alla sua capacità di avvicinare verità altrimenti inaccessibili. Ricostruendo con la forza immaginifica della narrazione l’incognita di una nascita, le ragioni di una lontananza, Paolo Di Paolo arriva a rovesciare la distanza dal cuore suggerita dal titolo. Una storia sul peso delle radici, su come diventiamo noi stessi.

 Recensione di Antonella Bagorda

Quanto coraggio deve avere un uomo per scrivere un romanzo dal punto di vista di una donna? Una donna – oltretutto – in attesa di un bambino che non è nemmeno sicura di volere. Una donna – oltretutto – in piena crisi ormonale. Che poi, se vogliamo dirla tutta, in questo libro non c’è il punto di vista di una donna sola, ma di tre donne. Tutte nella stessa situazione. Tutte incasinate, spaventate, abbandonate, indecise, impreparate. Insomma, una follia lanciarsi in un esperimento del genere! Eppure Paolo di Paolo ha deciso di farlo. E se abbia fatto bene o no, devo essere sincera, non mi è ancora molto chiaro.

Ingabbiare questo romanzo in un preciso genere letterario è complicato. Credo che definirlo romanzo di formazione sia ciò che più si avvicina al rendergli giustizia.

Tre ragazze; tre donne; tre storie parallele; tre uomini che le hanno riempite come fossero contenitori vuoti e le hanno abbandonate al proprio destino; tre piccole vite che già esistono anche se non esistono ancora. Crescita; consapevolezze; paure; pentimenti. Non si può tornare indietro. L’unica via percorribile è quella che va verso una decisione. Una delle più importanti sia nella vita delle nostre tre protagoniste sia in quella degli esseri umani che portano in grembo.

E alla fine la luce. E la rivelazione.

Caspita, in che viaggio tanto arduo quanto ambizioso prova a trascinarci l’autore!

Ma analizziamo per un momento, a mente fredda, il contenuto di queste pagine.

La struttura del romanzo è solida e chiara, l’autore non lascia mai spazio a momenti di smarrimento nonostante i continui salti di personaggio in personaggio, di storia in storia, di mamma in mamma, di vita in vita. La padronanza linguistica, poi, non è assolutamente da mettere in dubbio, né lo è la capacità di organizzare e sviluppare una storia dall’intreccio complicatissimo. I personaggi sono ben delineati, le ambientazioni visibili, le svolte di trama ben padroneggiate, le descrizioni sempre lucide e precise. Senza aggiungere altre chiacchiere, è innegabile che Paolo di Paolo sia un ottimo scrittore ma… Ma… Più cerco di approfondire quello che mi è rimasto dentro di questo romanzo e più diventa sbagliata, per me, la scelta dell’autore di affrontare questo tipo di percorso delle tre protagoniste. La loro crescita, la loro presa di coscienza, la loro gravidanza, le loro decisioni così indecise.

C’è poco da fare, un uomo che vuole indossare le vesti di una donna corre sempre un grosso rischio. E in questo caso l’autore è stato coraggioso e l’ha voluto affrontare moltiplicato per tre, anzi, potremmo dire per sei. Ma anche se apprezzo tantissimo l’impegno che ci ha messo, non posso dire che questa storia mi sia rimasta dentro o mi abbia regalato emozioni importanti. Ho fatto molta fatica a empatizzare con le protagoniste anche se il compito avrebbe dovuto risultarmi facile, per esperienze di vita, perché sono una donna, perché sono una mamma. Invece mi sono sentita lontana, come se la voce narrante mi arrivasse distaccata e ovattata; che poi sentire la voce narrante fredda, in questo preciso caso, è stato il problema più grosso, e solo leggendo il romanzo scoprirete il perché.  

Mi lego a quest’ultimo concetto per aggiungere due parole su un finale un po’ macchinoso. Un’ottima idea narrativa, non c’è che dire, ma la mia personale sensazione è che sia stato scritto in modo troppo forzato, quasi disegnato, per nulla naturale. 

Lontano dagli occhi è un romanzo che ha già fatto un suo percorso e per averlo fatto avrà sicuramente avuto il suo seguito e i suoi sostenitori, ma io ‘sta benedetta domanda che mi perseguita notte e giorno devo farla.

Consiglio la lettura di questo romanzo? 

Soffermandoci sul contenuto io non lo rileggerei, non lo suggerirei e non farei fatica a regalare la mia copia a un lettore curioso di leggerlo, ma resto della forte convinzione che uno scrittore bravo come di Paolo meriti di essere conosciuto. Magari con un altro libro, ecco.

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Paolo Di Paolo


(Roma, 7 giugno 1983) è uno scrittore italiano. Nel 2003 è stato tra i cinque finalisti nazionali del Premio Campiello Giovani. Ha esordito nel 2004 con i racconti Nuovi cieli, nuove carte (Empirìa, 2004, finalista Premio Italo Calvino per l’inedito 2003). Nel 2008 ha pubblicato il romanzo Raccontami la notte in cui sono nato (Perrone; poi Feltrinelli UE 2014). Nel 2011 è uscito Dove eravate tutti (Feltrinelli, vincitore Premio Mondello, Superpremio Vittorini 2012 e finalista Premio Zocca Giovani). Nel 2013 Mandami tanta vita (Feltrinelli), finalista Premio Strega e vincitore del Premio Salerno Libro d’Europa e del Premio Fiesole Narrativa Under 40. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Una storia quasi solo d’amore (Feltrinelli). Nel 2019 esce Lontano dagli occhi (Feltrinelli), vincitore della 91ª edizione del Premio Viareggio. I suoi romanzi sono pubblicati in diverse lingue europee.