Luce della notte




Recensione di Sabrina De Bastiani


Autore: Ilaria Tuti

Editore: Longanesi

Collana: La Gaja scienza

Pagine della versione a stampa: 256  p.

Anno edizione: 2020

Sinossi. 

La storia di una bambina speciale. Il ritorno dell’amatissima Teresa Battaglia in un romanzo di rinascita e speranza. 

Chiara ha fatto un sogno. E ha avuto tantissima paura. Canta e conta, si diceva nel sogno, ma il buio non voleva andarsene. Così, Chiara si è affidata alla luce invisibile della notte per muovere i propri passi nel bosco. Ma quello che ha trovato scavando alle radici dell’albero l’ha sconvolta. Perché forse non era davvero un sogno. Forse era una spaventosa realtà. Manca poco a Natale, il giorno in cui Chiara compirà nove anni. Anzi, la notte: perché la bambina non vede la luce del sole da non sa più quanto tempo. Ci vuole un cuore grande per aiutare il suo piccolo cuore a smettere di tremare. È per questo che, a pochi giorni dalla chiusura di un faticosissimo e pericoloso caso e dalla scoperta di qualcosa che dovrà tenere per sé, Teresa Battaglia non esita a mettersi in gioco. Forse perché, no­nostante tutto, in lei batte ancora un cuore bambino. Lo stesso che palpita, suo malgrado, nel giovane ispettore Marini, dato che pur tra mille dubbi e perplessità decide di unirsi al commissario Battaglia in quella che sembra un’indagine folle e insensata. Già, perché come si può anche solo pensare di indagare su un sogno? Però Teresa sa, anzi, sente dentro di sé che quella fragile, spaurita e coraggiosissima bambina ha affondato le mani in qualcosa di vero, di autentico… E di terribile

Recensione

È il 16 Gennaio  e ho appena terminato la lettura di Luce della notte.

Non ho nemmeno avuto bisogno di arrivare a metà per avere l’assoluta certezza che questo sarà il libro che nell’anno 2021, e non solo, mi resterà più addosso, quell’addosso fatto di pelle, vene, nervi, cuore.

Lo affermo a ragion veduta e per tante ragioni.

Lo affermo con emozione e con oggettività, grazie a ciò che ogni volta riesce a realizzare Ilaria Tuti con le sue pagine:  far sì che ti scoppi il cuore e che allo stesso tempo la tua mente rimanga lucida, affilata.

Un talento che gronda arte e umanità,  una scrittura maestosa e pura, fucina inesauribile di immagini, paragoni, descrizioni assolutamente originali e nuovi e, allo stesso tempo,  gli unici possibili a restituire  il senso di un’emozione, la verità di un luogo, la fotografia ed il realismo  di un personaggio, che viene ancor più  spontaneo, qui,  appellare persona.

Non un dettaglio lasciato al caso, eppure nulla di costruito.

E poi. C’è lei, Teresa.

Si era trasformata così tante volte per sopravvivere che ormai ricordava a malapena la ragazza che era stata. Eppure quella ragazza inquieta e fiduciosa, selvatica ed errante era ancora dentro di lei, rannicchiata da qualche parte, poteva sentirla ululare nei momenti sereni.

E  ci sono loro, Teresa e Massimo, belli.

Così belli.

Che incanto era l’umanità dolente, alla quale entrambi appartenevano. La bellezza sacra e commovente della fallibilità. Nell’incavo oscuro delle crepe, in quei frammenti di infinito che erano le anime spezzate, l’essere umano risplendeva.

E, fortemente, c’è la storia (anche quella maiuscola), ponte cronologico tra Fiori e Ninfa,

Voleva osservare il bosco dal basso, dall’intrico di rovi che in quel momento rappresentava una sublime metafora delle difficoltà che la vita in fuga doveva superare per raggiungere la speranza.

che è a sua volta indagine e atto di fede.

Fede nei sogni, nei rapporti, nelle persone.

Fede e fiducia.

Due termini per un’unica etimologia,  dal latino fides, riconoscere che l’altro, o l’Altro, sia credibile, affidabile.

L’altro da noi e l’altro in noi stessi.

La luce e la notte.  Nessuna delle due può esistere da sola.

Ed è proprio il loro incontrarsi,  a dare vita  a quei frammentidi infinito.

Quelli  che ci dona qui, una volta di più,  Ilaria Tuti.

E infine, ma principio, essenza, ispirazione di ogni pagina, c’è una ragione.

E  tanto amore.

Quel cuore possente sotto il viso, che chiamava la vita.

Ilaria Tuti


è nata a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Ha studiato Economia. Appassionata di pittura, nel tempo libero ha fatto l’illustratrice per una piccola casa editrice. Nel 2014 ha vinto il Premio Gran Giallo Città di Cattolica. Il thriller Fiori sopra l’inferno, edito da Longanesi nel 2018, è il suo libro d’esordio. Tra i suoi libri ricordiamo anche: Ninfa dormiente (Longanesi, 2019) e Fiore di roccia (Longanesi, 2020). Del 2021 il romanzo La luce della notte, il ritorno dell’amatissima Teresa Battaglia in un romanzo di rinascita e speranza.

 

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