L’ultima cosa bella




Sinossi. Mentre tutti sono raccolti in preghiera, dall’ultima fila Iggy avanza verso il centro della chiesa. Trema, e la benzina che ha portato con sé per darsi fuoco – come quei bonzi che ha visto in rete – si rovescia. Il fiammifero acceso gli cade di mano. Nel rogo muoiono venticinque fedeli. Diciotto anni più tardi gli abitanti di Harmony, una cittadina del Sud degli Stati Uniti, ancora si portano dentro quel lutto, ancora – come un antico coro – si interrogano e commentano l’accaduto. La loro versione si alterna a quella di altre figure direttamente coinvolte o appena sfiorate dalla tragedia, mentre su tutto si impone, ipnotico e straziante, il racconto del colpevole, rinchiuso nel braccio della morte. Ora che l’esecuzione si avvicina, a Iggy resta solo il rifugio nel sogno – o nel ricordo – di un’altra vita, di mille altre vite. Da dove è scaturita quella decisione estrema e inconsulta? Che cosa gli ha sconvolto la mente? Gli antidolorifici che sniffava, l’alcol e l’eroina? L’amore «selvaggio, cosmico e strano» per Cleo, o quello per Paul, l’amico scomparso «come un temporale che passa sopra la campagna e si dilegua in un batter d’occhio»? O piuttosto quel dolore segreto, quel tedio insopportabile, quello sgomento di fronte a un universo infettato da un oscuro morbo di cui solo loro tre sembravano avere consapevolezza? Michael Bible è un giovane scrittore ma ha già un mondo e una voce, che modula con sapienza per prestarla alle sue creature dolenti, dando vita a una ballata visionaria, calibratissima, carica di poesia concreta e di accenti biblici, con la quale sembra essersi già guadagnato un posto fra i grandi narratori del Sud americano.

 L’ultima cosa bella

sulla faccia della terra 

di Michael Bible

Adelphi 2023

MartinaTesta ( Traduttore )

Narrativa, pag.135

 Recensione di Fiorella Carta


Se l’America ha poco dalla sua parte ultimamente, sicuramente la sua letteratura, invece, ha molto da regalare.
Perché L’ultima cosa bella sulla faccia della Terra è un susseguirsi di epifanie e domande, di morale e umanità che la contrasta.

Questa è la storia breve di Iggy che un giorno decise di appiccare un incendio all’interno di una Chiesa, durante la messa della domenica mattina.
Su ciò che in realtà volesse fare, sulle morti causate dal suo gesto, sulle vite dei sopravvissuti si stendono queste meravigliose parole, poesia che racconta i disagi, negli anni addietro, all’interno di un carcere, all’interno di un’anima ivi rinchiusa  in attesa della sua condanna.

Storie che convergono nell’evento principale, vita proletaria, adolescente, fallita, drogata, rinata e poi morta, di un Dio che unisce e separa, esiste e scompare, lascia nell’oblio i reietti. 

Per alcuni lasciarsi cullare da storie di strada, stracci e esistenze che arrancano, ha dell’incoerente. Io penso che la pura essenza della vita nasca dall’intelligenza, dalla capacità di raccontare il difficile e nasconderci dentro la speranza.

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Michael Bible


è un autore e libraio statunitense. Nato in North Carolina, ha scritto per l’Oxford American, The Paris Review Daily, Al-Jazeera America, ESPN The Magazine, e il New York Tyrant Magazine. Nel 2023 Adelphi pubblica in Italia, L’ultima cosa bella sulla faccia della terra.