L’ultima missione




L’ultima missione di Gwendy


Recensione di Maria Antonella Saia

Autori: Stephen King

Richard Chizmar

Editore: Sperling&Kupfer

Traduzione: Luca Briasco

Genere: Horror fiction

Pagine: 326

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Quando Gwendy Peterson aveva dodici anni, uno sconosciuto chiamato Richard Farris le consegnò una misteriosa scatola di mogano, da custodire con cura. Quell’oggetto dispensava dolcetti e vecchie monete, ma era molto pericoloso: premere uno dei suoi sette bottoni colorati poteva portare morte e distruzione. La scatola dei bottoni è ricomparsa a più riprese nella vita di Gwendy: diventata una scrittrice di successo e una figura politica in ascesa, ha dovuto di nuovo fare i conti con la tentazione costituita da quell’oggetto inquietante. Ora è il 2026, Gwendy Peterson ha sessantaquattro anni e a breve sarà il primo senatore in carica degli Stati Uniti a viaggiare su un razzo fino a una stazione spaziale. Il suo incarico, sulla carta, consiste nel monitoraggio climatico. Ma a nessuno sfugge la valigetta bianca con sopra la scritta materiale top secret che tiene ben stretta a sé. Il vero motivo del suo viaggio è lì dentro: una scatola di mogano che, ancora una volta, Gwendy deve proteggere a ogni costo dalle oscure forze del male che cercano di impossessarsene. È giunto il momento di portare a compimento la sua missione più importante e più segreta: salvare il mondo. E, forse, tutti i mondi possibili.

Recensione

Dopo La Scatola dei Bottoni di Gwendy e la Piuma Magica di Gwendy arriva sugli scaffali delle librerie L’ultima missione di Gwendy, atto finale della trilogia ideata da Stephen King e Richard Chizmar.

Caratterizzato da un duplice piano narrativo nella prima parte del romanzo troviamo un ritmo molto poco cadenzato, quasi statico, che ripercorre la vita di Gwendy, ormai sessantaquattrenne, a partire dall’omicidio del marito, e dà spazio ad un’accurata descrizione spazio temporale trasportando il lettore in un mondo altro.  Suddiviso tra il paranormale e lo spazio, il lettore sale a bordo della navicella spaziale Eagle Heavy, dove, insieme alla senatrice Gwendy Paterson potrà vivere un’avventura che va ogni immaginazione.

Tutti i personaggi, che ruotano attorno alla protagonista, sono tratteggiati attraverso poche pennellate nette volte a privilegiare gli aspetti caratteriali e a mostrare apertamente la sua funzione nella storia.

Nella seconda parte si mostra evidente la mente creativa di Stephen King, il ritmo della narrazione si velocizza di pagina in pagina e prende vita un inarrestabile susseguirsi di colpi di scena. Colpi di scena che tengono il lettore incollato fino al suo clamoroso finale, caratterizzato da incredibili effetti cinematografici, i quali altra funzione non hanno se non quella di trasformare il lettore in protagonista   permettendogli di vivere in prima persona una storia che non dimenticherà mai più.

 

 

Stephen King e Richard Chizmar


Stephen King e Richard Chizmar firmano l’atto finale della trilogia iniziata con La scatola dei bottoni di Gwendy e La piuma magica di Gwendy, un’avventura che tocca alcuni dei luoghi più iconici dell’immaginario kinghiano, da Castle Rock a Derry, e ne espande i confini oltre il pianeta terra.

 

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