L’uomo della dinamite




Recensione di Giuseppe Tursi


Autore: Hanning Mankell

Editore: Marsilio

Genere: narrativa

Pagine: 256

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. È un sabato pomeriggio del 1911, quando un giovane operaio della squadra di brillatori alle prese con la costruzione di una strada ferrata nel Sud della Svezia rimane coinvolto in un’esplosione devastante. Anche se tutti lo danno per spacciato, Oskar Johansson sopravvive alla dinamite che ha fatto a pezzi il suo corpo, e si riprende il lavoro e la vita. Una vita di passioni assolute: l’amore profondo per una donna che gli resterà sempre vicino, tre figli, e un travolgente ardore civile e politico che lo animerà sino alla fine dei suoi giorni. Riuscirà a vedere l’inizio di qualcosa che vagamente assomiglia alla rivoluzione da lui tanto attesa e che non ha mai smesso di immaginare dall’isolotto dell’arcipelago dove trascorre le sue estati; un desiderio che nutre la sua anima, persuadendolo che la dissoluzione di quella società così iniqua sia vicina: «Un bel botto di dinamite, e tanti saluti a tutti.» Il romanzo d’esordio di Henning Mankell, oggi pubblicato in Italia per la prima volta, è il racconto poetico e penetrante di un vero eroe della classe operaia che lotta per l’anima di una nazione: ispirato dall’appassionato desiderio di giustizia sociale che pervade anche i suoi polizieschi, L’uomo della dinamite racchiude in germe tutto il futuro lavoro del suo autore, attraversato da una profonda malinconia, e da un’incrollabile fiducia nell’individuo.

Recensione

L’uomo della dinamite è la prima opera scritta, nel 1972, dall’autore Henning Mankell, diventato famoso negli anni successivi per i suoi romanzi gialli e per la serie dell’ispettore Wallander.

Il suo primo romanzo non è un giallo, ma racconta la vita di un giovane brillatore, Oskar Johansson, sopravvissuto miracolosamente a un’esplosione di una dinamite, nella cava in cui lavorava.

L’incidente ha lasciato, nell’allora quattordicenne Oskar, mutilazioni e cicatrici indelebili che lo accompagneranno per il resto della sua vita. Oskar, però, è dotato di una forte determinazione e riesce comunque, nonostante le difficoltà che la vita gli presenta ogni giorno, a ritornare a lavorare come operaio, a sposare una donna che va oltre le apparenze e avere tre figli.

Il romanzo ha inizio nel 1911, quando l’economia del paese è in forte sviluppo, e per far fronte alla crescente domanda di scambi commerciali, c’è bisogno di ampliare la ferrovia. Per costruire i tunnel, vengono assunti degli artificieri. Oskar ha quattordici anni e lavora come brillatore da setteanni, quando uno degli ordigni non esplode, tocca a lui verificarne il motivo. Oskar si avvicina alla bomba ma una forte esplosione lo travolge, lasciandolo vivo per miracolo.

La vicenda del protagonista è accompagnata dagli eventi storici della Svezia e del mondo accaduti nel xx secolo: lotte sociali, guerra del Vietnam, armi nucleari, la rivolta ungherese, la crisi di Suez, tutti temi molto cari all’autore. Oskar parteciperà con fervore alla vita politica del paese, cercando una rivolta che possa ribaltare le pessime condizioni in cui il paese si ritrova.

L’esordio narrativo di Henning Mankell è un romanzo di denuncia sociale, di vita operaia, e nonostante la sua brevità, è ricco di temi e spunti di riflessione. È al quanto sconcertante vedere come alcune tematiche rimangono ancora oggi invariate, nonostante siano passati moltissimi anni dalle vicende narrate.

L’autore è stato bravo a costruire un personaggio che rimarrà nella memoria dei suoi lettori, un romanzo che consiglio di leggere, precursore di tematiche intraviste, successivamente, in tutte le opere di Hannig Mankell.

A cura di Giuseppe Tursi

instagram.com/giuseppetursi.libri

Hanning Mankell


(Stoccolma 1948) scrittore svedese. Attivo come romanziere e drammaturgo dagli anni Settanta, si è affermato con la serie di gialli incentrati sul commissario Kurt Wallander della cittadina di Ystad, tra cui Assassino senza volto (1991), I cani di Riga (1992), La falsa pista (1995), Prima del gelo (2003), L’uomo inquieto (2010), La mano (2013). Da tempo residente tra la Svezia e il Mozambico, ha scritto storie di ambientazione africana, spesso dalla prospettiva dei bambini: Comédia infantil(1995) e Il segreto del fuoco (1995). Ha pubblicato anche libri per ragazzi di ambientazione svedese: Il cane che inseguiva le stelle (1990), Joel e le lettere d’amore (1991).

 

Acquista su Amazon.it: