Mariti e mogli




 MARITI E MOGLI


Autore: Ivy Compton-Burnett

Traduttrice: Manuela Francescon

Editore: Fazi Editore

Genere: Narrativa

Pagine: 326

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi.

Harriet Haslam, severa madre di famiglia, è in grado di scatenare un uragano con poche parole, con un semplice gesto, con uno sguardo. La sua insofferenza verso il mondo, acuita dall’insonnia che la tormenta, spesso si tramuta in furia, nonostante la silenziosa opera di Godfrey, accomodante marito-cuscinetto. Il più grande cruccio della donna è il futuro dei quattro figli: Matthew, il maggiore, preferirebbe darsi alla ricerca invece di iniziare la sua pratica medica; Jermyn ha assurde aspirazioni da poeta; Griselda è decisa a sposare il reverendo Bellamy, fresco di divorzio, mentre Gregory preferisce la compagnia di tre anziane signore a quella dei coetanei. Dopo un litigio con il primogenito Harriet tenta il suicidio e viene quindi portata in un istituto, dove trascorre sei mesi. Al suo ritorno, la situazione che trova supera le sue peggiori aspettative: ognuno dei ragazzi ha fatto di testa propria e, come se non bastasse, anche il marito ha in serbo per lei una spiacevole sorpresa. È davvero troppo: Harriet non ha nessuna intenzione di restare in silenzio… La geniale Compton-Burnett, amata dai lettori ma anche dai più grandi scrittori, ci ha lasciato un altro gioiello letterario da aggiungere alla preziosa collezione.

«Ivy Compton-Burnett è l’amore della mia vita. Se non riesco a scrivere, bastano un paio d’ore con Ivy e mi rimetto in pista… non c’è nessuna come lei» – Hilary Mantel

«Cercai tutti i suoi romanzi… a un tratto capii che li amavo in modo furioso; che ne avevo gioia e consolazione; vi regnava una chiarezza allucinante, nuda e inesorabile» – Natalia Ginzburg

«Di rado l’infelicità familiare ha trovato una simile voce» – Lara Crinò, Robinson

«Le famiglie infelici e conflittuali di Compton-Burnett sono un vero e proprio genere letterario, un classico reinventato. Un ménage avvelenato che la scrittrice dipinge in modo brillante e umoristico mettendo in scena la partita quotidiana delle relazioni umane» – Cristina Taglietti, Sette – Corriere della Sera

 Recensione di  Giulia Manna

Ivy Compton-Burnett, grande autrice del Novecento inglese, torna in libreria con un romanzo finora inedito in Italia: un nuovo, magistrale dramma domestico dalla più spietata ritrattista dell’infelicità familiare.

Tutti i genitori vorrebbero vedere i propri figli realizzati e con un futuro stabile e garantito. Harriet Haslam però rasenta l’imposizione. Harriet è moglie e madre di quattro figli: tre maschi e una femmina. Tutti i ragazzi hanno ambizioni e desideri, ma ovviamente non combaciano con quelli della donna. Matthew, il maggiore, preferirebbe darsi alla ricerca invece di iniziare la sua pratica medica; Jermyn ha assurde aspirazioni da poeta; Griselda è decisa a sposare il reverendo Bellamy, fresco di divorzio, mentre Gregory preferisce la compagnia di tre anziane signore a quella dei coetanei. Pure Godfrey, questo marito così accomodante ed esageratamente spendaccione, la porta all’esasperazione. Harriet sente come fallimenti personali le scelte dei proprio figli, motivo per cui arriva addirittura a tentare il “gesto estremo”. ⠀ 

Dopo un periodo di ricovero e cura, Harriet torna a casa, ma troverà la propria famiglia come la desidera lei o la situazione le sarà sfuggita di mano? Quello che Ivy Compton Burnett confeziona è un romanzo sui legami familiari che non sono affatto quelli della famigliola felice come nelle pubblicità del Mulino Bianco. 

Tocca temi importanti come le fragilità, le debolezze, il peso delle aspettative e lo fa con una velata ironia rimarcando il melodramma nei suoi dialoghi. Chi di noi non ha fatto scelte della vita contrarie a quelle che ci consigliavano i nostri genitori? Quale genitore non ha provato a consigliare anche con decisione delle scelte piuttosto che altre? Forse non come Harriet, anzi me lo auguro. Però c’è anche da dire che una volta i tempi erano diversi e queste questioni potevano essere addirittura un problema “sociale”, come se certe scelte non fossero personali, ma appunto, se si dovesse dar di conto a tutti.  

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Ivy Compton Burnett


Ivy Compton Burnett è stata una scrittrice britannica. Autrice di venti romanzi, il suo iter di formazione culturale comprese studi privati in un primo momento, per comprendere successivamente la frequentazione dell’Holloway College, a Londra. Pubblicò il suo romanzo di esordio, Dolores, nel 1911, ma  a questa prima prova fece seguito un lungo periodo di studi, soprattutto indirizzati alla letteratura greca. Nel 1925 l’autrice diede alle stampe la sua seconda opera, Pastors and Masters, romanzo ambientato in una scuola privata. Il successo arriverà qualche anno dopo con Brothers and Sisters (“Fratelli e sorelle”, 1930), nel quale risultano ancor meglio delineati tecniche e atmosfere che diverranno poi tipiche dell’autrice.La provincia, le prevaricazioni proprie delle dinamiche famigliari, l’incesto. Ma questi temi, e quella cornice, sono sempre trattati con sensibilità e piglio tragicomica. Nel 1955 è insignita del James Tait Black Memorial Prize per il suo romanzo Mother and Son. Nel 1967 è eletta Dama di Commenda dell’Impero Britannico. Tra le sue pubblicazioni in Italia: Servo e serva (Fazi, 2021); Mariti e mogli (Fazi 2022).