Mystic River




Recensione di Salvatore Argiolas


Autore: Dennis Lehane

Traduzione: Marco Zilahi

Editore: Longanesi

Genere: Thriller

Pagine: 492

Anno di pubblicazione: 2020

Sinossi. Quando erano ragazzini, Sean, Jimmy e Dave erano amici. Poi, un giorno, una strana macchina si è fermata nella loro strada e li ha avvicinati. Uno solo è salito su quell’auto che odorava di mela, mentre gli altri due sono rimasti fuori. E da quel momento tutto è cambiato. Perché qualcosa di terribile è successo, qualcosa che ha segnato per sempre le loro vite. Venticinque anni più tardi Sean è un detective della Omicidi e Jimmy, dopo qualche guaio con la giustizia, gestisce un negozio. Dave cerca di tenere lontano i demoni che lo perseguitano e che lo vorrebbero spingere a fare cose indicibili.Quando la bellissima figlia ventenne di Jimmy scompare, tocca a Sean indagare. E a Dave rispondere di una notte randagia, piena di chiaroscuri. I tre uomini torneranno così tragicamente in contatto, costretti a fare i conti con il passato e il suo carico di segreti e ferite.Teso e magnetico, Mystic River è molto più di un thriller psicologico: è un romanzo epico sull’amore e sulla lealtà, sulla vendetta e sulla famiglia, in cui personaggi indimenticabili mettono mirabilmente in scena, con gesti e dialoghi degni di un grande drammaturgo, le pulsioni più profonde, la parte più buia dell’animo umano.

Recensione

A differenza di tanti thriller che invecchiano rapidamente “Mystic River” di Dennis Lehane, pubblicato per la prima volta in Italia nel 2002 con il titolo di “La morte non dimentica”, mantiene una freschezza e una tensione ancora intrigante anche grazie alla nuova traduzione di Mirko Zilahy che rende la trama più coinvolgente.

Non ho letto il libro in inglese ma ho riletto la vecchia versione in contemporanea e ho notato una maggiore adesione della traduzione recente alla temperatura emotiva del libro.

Per esempio proprio nelle prime pagine le frasi “Molti avevano il viso butterato dall’acne e abbandonavano presto gli studi. Qualche ragazza arrivava fino al diploma, ma in pré-maman.” vengono sintetizzate da Zilahy con un icastico “Le facce spruzzate di acne, la scuola abbandonata presto o ci scappava il diploma col pancione” che rende alla perfezione la desolazione del quartiere di Boston bagnato dal Mystic River nel quale è ambientato il romanzo, un sobborgo dove si respira soltanto miseria e fallimento.

Nel 1975 tre ragazzi, Jimmy, Sean e Dave vengono adescati da due pedofili e mentre Jimmy e Sean più scaltri e navigati sfuggono alla coppia di depravati, Dave viene rapito e portato in un covo dal quale riesce ad evadere dopo alcuni giorni di terrore.

Questo fatto segna la psiche dei tre ragazzi che venticinque anni dopo si ritroveranno a causa dell’omicidio di Katie, la figlia diciannovenne di Jimmy.

L’indagine che viene condotta dal vecchio amico Sean, diventato poliziotto lambisce anche Dave perché ha visto la ragazza poco prima che fosse uccisa e i tre amici verranno travolti dalla tempesta emotiva causata dal delitto che li porterà a convivere col trauma di tanti anni prima, che causerà infine altre morti perché il male contagia tutti quelli che ne vengono a contatto modificandone l’esistenza.

“Mystic River” è un thriller che scava con abilità nella psiche dei protagonisti devastati e trasformati da un fatto accaduto nel passato, perché il male non dimentica…

“Sto dicendo che ci sono dei fili, okay? Ci sono dei fili nella nostra vita. Ne tiri uno, e tutto cambia. (…) Pensa a te a a me, Sean, se fossimo saliti su quella macchina con Dave Boyle” dice Jimmy riflettendo sul punto di svolta delle loro vite.

Se il libro di Dennis Lehane è diventato un classico del genere è merito della profondità psicologica che si sposa benissimo con l’indagine poliziesca condotta da Sean e dal sergente Withey Powers che ripropongono il vecchio cliché del poliziotto buono e di quello cattivo tanto frequente nei noir.

Jimmy viene sconvolto dalla morte della figlia a cui era legato da un amore reso ancora più forte dalla morte della prima moglie, madre della ragazza mentre Sean, il poliziotto è stato lasciato dalla moglie che lo chiama spesso con telefonate mute e Dave, ex campione di baseball, tenta in tutti i modi di resistere al vortice di pazzia che lo attrae inesorabilmente cercando al contempo di salvare la serenità della famiglia.

L’analisi dei rapporti tra padri e figli e tra i componenti delle famiglie descritti e raccontati con grande perizia costituisce il motore interno del romanzo, con tanti momenti di straziante intensità come quando Jimmy apprende della morte della figlia: “Quando sono uscito dal carcere e ci siamo ritrovati insieme in cucina, è stato come se ci fossimo soltanto noi due in tutto il mondo. Dimenticati e indesiderati. Spaventati confusi, due cazzo di disperati. Ma ne siamo usciti, no? Non ce l’avrei fatta, senza di te. No. Non sono abbastanza forte. Non averti mi divorerà come un cancro. Mi ucciderà.”

La ricerca dell’assassino coinvolge anche Jimmy e la banda dei Savage, suoi cognati psicotici, veri e propri selvaggi, come suggerito dal cognome, che terrorizzano il quartiere e questa inchiesta si concluderà con un tragico equivoco sulle rive del Mystic River, muto testimone di una vicenda difficilmente dimenticabile.

Sono tanti i personaggi che interagiscono in una trama molto avvincente, tesa e senza una conclusione netta perché anche se il delitto viene risolto, le conseguenze delle azioni compiute lasceranno tanti conti da saldare che sarebbe interessante conoscere in un ipotetico seguito.

Da questo thriller è stato tratto il film omonimo diretto con maestria da Clint Eastwood che ha saputo portare sul grande schermo il tessuto connettivo del libro incentrando l’attenzione sulle figure di Jimmy e di Dave, i cui interpreti, Sean Penn e Tim Robbins, vinsero il premio Oscar, mentre ha lasciato in ombra il poliziotto Sean e tale scelta riflette anche un fattore sociale in quanto Jimmy e Dave, abitano in una zona più marginale del pur derelitto quartiere di Sean che ha uno status superiore ai vecchi amici rimasti in un rione stravolto dalla fuga dei residenti.

 

Dennis Lehane


Di origine irlandese, vive a Boston, dove ha ambientato quasi tutti i suoi romanzi. Dopo aver fatto i mestieri più disparati, si è dedicato interamente alla scrittura. Insegna scrittura creativa all’Università di Harvard. È anche autore di un testo teatrale, Coronado. Tra i suoi romanzi, tradotti in molte lingue e pubblicati in tutto il mondo, ricordiamo in particolare Mystic River da cui Clint Eastwood ha tratto l’omonimo film che ha fatto guadagnare l’oscar come miglior attore protagonista a Sean Penn e l’oscar come miglior attore non protagonista a Tim Robbins. Tra gli altri:Shutter Island, Gone, Baby, Gone, Ogni nostra caduta, Tutti i miei errori, Mystic River. Dopo quel successo molti altri romanzi di Lehane hanno suscitato l’interesse di importanti registi.

 

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