Nefando




Recensione di Roberto Forconi


Autore: Monica Ojeda

Traduzione: Massimiliano Bonatto

Editore: Alessandro Polidoro Editore

Genere: Mystery Pop

Pagine: 200

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. Nefando, viaggio verso le viscere di una stanza, è stato un videogioco online poco conosciuto e subito eliminato dalla rete a causa del suo criticato contenuto sensibile. Le esperienze dei giocatori sono, ora, al centro dei dibattiti gamers nei forum più profondi del deep web, però gli utenti non sembrano mettersi d’accordo: era un gioco dell’orrore per nerd, una immorale messa in scena oppure un esercizio poetico? Le viscere di quella stanza sono davvero così profonde e contorte? Sei giovani condividono un appartamento a Barcellona e le loro stanze vibrano come alveari. In ciascuna di esse fervono attività inquietanti e turbanti. I loro spazi privati sono architetture bianche dove si esplora il territorio dei corpi, della mente e dell’infanzia. Spiragli sull’abietto e sul racconto, che li collega al processo di creazione di un videogioco di culto.

Recensione

Tre dimensioni. Tutte oniriche. Tutte onniscienti. Praticamente uno specchio dove Alice trova rifugio in un mondo in cui le meraviglie sono state mangiate e digerite dai pixels. Un ritratto contemporaneo in cui millenials e genitori muoiono concettualmente e riformano stati embrionali dettati dagli stilemi di una mystery novel.

Monica Ojeda è Morfeo, ci guida nella suo mondo parallelo e senza vergogna alcuna si denuda delle paure e dei volti della contemporaneità mostrando una storia al femminile, al plurale, fino alla fine, senza punti fissi o virgole a dettare un ritmo lineare.

Leggere Nefando è leggere la cultura pop odierna, ammirare e riflettere sulle generazioni che una volta erano “perdute” poi formate da X e Y al contrario. Un po’ Pulp alla Bukowski e un po’ Kerouac immolato alla causa, la Ojeda si piazza in questo tempo senza spazi fissi diventando una piccola autrice di culto che si meriterebbe già un posto più ampio nel mondo della letteratura odierna.

In questa storia non esistono “sfumature di grigio” o colori sgargianti, perché ormai sorpassati e integrati nella vita di gamers che fanno del deep web un luogo spirituale, un mondo vivente.

Nefando è un videogioco, una creazione della Ojeda e una formazione di teorie pesudo-immortali che catturano l’essenza dei giovani rapiti dall’essenza dello schermo.

Vivere su Reddit, morire nei social è la base e Nefando la sua fan-base.

Monica Ojeda si ritrova con la sua opera a ripercorrere e perfezionare i già bellissimi modi di scrittura di Mandibula portando all’estremo quel linguaggio moderno giovanile senza peli sulla lingua e con attenzione alla ricerca linguistica.

Un libro tutto sommato corto, ma pieno zeppo di riferimenti, citazioni da cui non vorresti separarti mai, se non per alcuni tratti che possono risultare disturbanti e di cui non potresti fare a meno.

Nefando, nefasto viaggio di Lynchiana memoria.

Un piccolo cult.

 

 

Mónica Ojeda


(Guayaquil, Ecuador, 1988) è laureata in Scienze della Comunicazione con specializzazione in Letteratura, possiede un Master in Creazione letteraria e Teoria e critica della Cultura ed è stata docente presso l’Università Cattolica di Santiago de Guayaquil. Vive a Madrid, dove è dottoranda in studi umanistici con una ricerca sulla Letteratura porno-erotica latinoamericana.Nel 2015 il suo primo libro di poesie, El ciclo de las piedras, ha vinto il «Premio Nacional de Poesía Desembarco». Nel 2016 ha pubblicato il romanzo Nefando che ha ottenuto un ottimo successo di pubblico e critica e nel 2014 La desfiguración de Silvia («Premio Alba Narrativa 2014»). Ha collaborato all’antologia di racconti Emergencias. Doce cuentos iberoamericanos (2013) e ha pubblicato il racconto Caninos nel 2017, anno in cui entra a far parte della lista Bogotà 39 che include i 39 migliori scrittori dell’America Latina under 40. Nel 2019 ha vinto il «Premio Next Generation Prince Claus Laureate», conferito a giovani under 35 che si sono distinti nei campi dello sviluppo e della cultura. Mandibula, inserito da El País tra i migliori libri in lingua spagnola nel 2018, è stato finalista al «Premio Bienal de Novela Mario Vargas Llosa».

 

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