Nient’altro che nebbia




Recensione di Cristina Bruno


Autore: Patrizia Emilitri

Editore: Tea

Genere: giallo psicologico

Pagine: 352

Anno di pubblicazione: 2021

Sinossi. In una grigia mattina di novembre il paese di Perzeghetto Olona – poche migliaia di anime vicino al lago Maggiore – deve affrontare il peggiore dei risvegli: il corpo senza vita della giovanissima Nadia Bignami viene ritrovato presso il lavatoio. Le indagini sono sin troppo semplici, perché l’ultima persona a vedere viva la vittima ha lasciato sul posto una traccia molto evidente: il suo zainetto, con tanto di portafoglio e documenti. È un altro giovane del paese, Andrea Costa, un ragazzo tranquillo, che studia e non ha mai dato preoccupazioni. Andrea non scappa, anzi, confessa lo spintone fatale. Ma perché i due si trovavano lì e cosa è successo realmente? Andrea non lo dice. E non lo dirà mai, andando incontro a un’inevitabile condanna.

Recensione

Perzeghetto Olona è un piccolo paese della provincia di Varese. Tutto scorre tranquillo, nella nebbia novembrina che lo avvolge, fino al giorno in cui Nadia Bignami, una diciottenne dal carattere ribelle, viene ritrovata morta al lavatoio.

I sospetti cadono subito su Andrea Costa, un giovane di ventuno anni amico del fratello della vittima. Andrea confessa, senza indugio. È stata colpa sua, la ragazza durante un litigio ha tentato di schiaffeggiarlo e lui le ha dato una spinta facendole perdere l’equilibrio e causandone la caduta su uno spigolo del lavatoio.

Le indagini sono brevi e, accertata l’origine involontaria dell’omicidio, anche il processo procede spedito. Andrea è condannato a quindici anni di reclusione che accetta senza protestare, convinto che sia la giusta punizione a quel gesto stupido che ha causato la morte di una ragazza.

Il motivo del litigio, che avrebbe potuto forse diminuire la pena, non lo vuole però rivelare al processo. Solo la madre, Giovanna ne raccoglierà la testimonianza e lo serberà per lei e il marito Checco.

E così sono due le famiglie distrutte: da un lato Filippa, Oreste e Guido, genitori e fratello di Nadia; dall’altro Giovanna, Checco e Melissa, genitori e sorella di Andrea. Nessuno sarà più lo stesso dopo l’omicidio e neppure il paese. Tutti parlano del triste evento e tutti sono pronti a giudicare e a fabbricare pettegolezzi.

Il libro è un racconto corale della vita di provincia, tratteggiata con uno stile disinvolto ed efficace che ci trasporta dentro la quotidianità di un luogo, dentro i pensieri degli abitanti, dentro la loro esistenza fatta di piccole storie e piccoli grandi drammi, di maldicenze e di solidarietà. Tutti si conoscono e non c’è modo di sfuggire alle chiacchiere, specie se l’accaduto ha un certo peso.

L’autrice scava nella mente e nell’animo dei personaggi riportandone alla luce sentimenti, paure, desideri, parole mai dette.

Le famiglie di Nadia e Andrea raccontano il loro dolore, diverso eppure eguale e ci rendono partecipi di come evolve nel tempo. I fatti accaduti nel 1988 si trascinano anno dopo anno, e giungono fino al 2017. Particolare attenzione viene data al processo, a come viene vissuto dalle due famiglie, come viene visto dalla stampa.

I volti dei protagonisti scorrono tra le pagine, indimenticabili, non solo quelli sconvolti dall’omicidio. Bianca, Luisella, Irma, Ruggero, Manuela, Emilio, Agnese, diventano a poco a poco nostri conoscenti. Ne apprendiamo le abitudini, il carattere, lo stile di vita e sembra anche a noi di passeggiare per la strada principale del paese o di fermarci a fare quattro chiacchiere a uno dei bar.

Assaggiamo la nebbia e il fiume, incontriamo i vecchi abitanti e i nuovi, visitiamo il cimitero dove tutti si ritrovano sotto lo sguardo di un’imponente statua di un angelo. Un bel libro da leggere e assaporare per l’accuratezza dell’aspetto psicologico e delle atmosfere.

E alla fine quel che resta è la frase di Bianca, commento significativo a tutta la triste vicenda:

Il dolore non ha peso né misura.

 

A cura di Cristina Bruno

https://www.cristinabruno.it/

Patrizia Emilitri 


è nata in provincia di Varese, dove vive e lavora. Ha esordito con il volume di racconti Il conto della serva, con il quale ha vinto il Premio Chiara sezione inediti. Ha pubblicato in seguito diversi romanzi, tra i quali si ricordano La volta del Bricolla (2010), Il testamento della maestra Elma (2011), La carezza leggera delle primule (2014), Come se l’amore potesse bastare (2016), La bambina che trovava le cose perdute (2018) e Ciò che è stato non si cambia (scritto a quattro mani con Sergio Cova).

 

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