Non fare domande




Recensione di Katia Montanari


Autore: Sophie Hannah

Traduzione: Serena Lauzi

Editore: Garzanti

Genere: Thriller

Pagine: 389

Anno di pubblicazione: 2018

Sinossi.  Abbarbicata sulle colline del Devon, Speedwell House si staglia imponente contro il cielo terso. È impossibile non notarla, circondata com’è da rampicanti verdissimi e dalla calma del fiume che la lambisce. Appena la vede, Justine capisce che è la casa perfetta per lei. Qui potrà ricominciare da capo, lontano dal caos londinese, e dedicare più tempo alla figlia Ellen. Ma a soli quattro mesi dal suo trasferimento, quella promessa di tranquillità viene spezzata. Ellen diventa introversa e sfuggente. Un comportamento insolito, a cui Justine non riesce a trovare spiegazione. Finché, tra i compiti di letteratura della figlia, non si imbatte in un tema, una breve storia di omicidi seriali commessi in passato proprio a Speedwell House. Justine non può crederci. Ellen deve essersi immaginata tutto. A questa scoperta fa seguito una serie di telefonate anonime: dall’altro capo del ricevitore la voce di una donna si rivolge a Justine chiamandola «Sandie» e minaccia di ucciderla se non lascia al più presto il Devon. Quando questa voce le parla degli omicidi di cui ha scritto anche Ellen, Justine inizia ad avere paura e a chiedersi chi sia quella donna e che cosa voglia veramente da lei. Forse c’è un fondo di verità nella storia raccontata dalla figlia che all’inizio le era sembrata tanto irreale. Per Justine è arrivato il momento di vincere la paura e andare a fondo della questione prima che sia troppo tardi. Perché non può permettere che qualcuno distrugga tutto il suo mondo. Non un’altra volta.

Recensione

Voi credete nel destino?

È possibile cogliere segnali nel mondo che ci circonda che ci conducano poi a compiere azioni in nome di un futuro già scritto?

Quanto gli eventi della nostra infanzia possono segnare le nostre vite?

Nonostante il titolo suggerisca di “non fare domande”, queste sono solo alcune di quelle che mi sono sorte leggendo questo ottimo thriller psicologico. La trama è molto articolata e originale.

All’ inizio ti sembra di viaggiare su due binari paralleli che arrivano a intrecciarsi in un labirinto di fatti ed emozioni, che ti coinvolgono completamente fino a farti perdere la nozione del tempo e non riesci a smettere di leggere.

La struttura narrativa è molto particolare e contribuisce a spiazzare il lettore che si trova trascinato, talvolta inconsapevolmente, tra passato e presente e tra bugia e verità. “Il mentire” è uno dei pilastri di questa storia. Si dicono menzogne per non ferire, per evitare le proprie responsabilità, per sembrare migliore agli occhi degli altri ma può capitare che diventino un rifugio al troppo dolore o alla troppa solitudine tanto da arrivare perfino a sostituire la realtà.

La descrizione psicologica dei protagonisti è molto curata e ognuno di loro possiede alcune caratteristiche che vengono enfatizzate fino a renderli quasi una caricatura di sé stessi. In questo modo i personaggi restano subito impressi nella memoria del lettore e il fatto che siano molti non rappresenta un problema nemmeno per chi come me fatica a ricordare i nomi.

Justine, la protagonista, è una figura che sembra muoversi come all’interno di un sogno che pian piano si oscura fino a diventare un incubo. Sono le sue percezioni e le sue emozioni a guidarla attraverso un susseguirsi di eventi così apparentemente assurdi ma che in fondo sono possibili.

Lo consiglio quindi agli amanti dei thriller psicologici sia per le domande che suscita sia per il finale davvero spiazzante sia per quella sensazione di mistero e inquietudine che accompagna il lettore dall’ inizio alla fine e… anche oltre.

Sophie Hannah


Sophie Hannah Figlia di due scrittori, Sophie Hannah si è laureata all’università di Manchester e vive nello Yorkshire con il marito e i due figli. È poetessa e autrice di racconti che le hanno valso premi prestigiosi. I suoi romanzi, tradotti in 16 paesi.

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