Notte a Caracas




Recensione di Salvatore Argiolas


Autore: Karina Sainz Borgo

Traduzione: Federica Niola

Editore: Einaudi

Genere: Narrativa

Pagine: 208

Anno di pubblicazione: 2019

Sinossi. In una terra meravigliosa, che prima della crisi era la piú ricca del subcontinente americano e ora è dilaniata dalla corruzione, dalla criminalità e dalla repressione politica, Adelaida cerca solo di sopravvivere. Ma un giorno, tornando a casa, scopre che la chiave nella serratura non gira piú: il suo appartamento è stato sequestrato e devastato da una banda di donne legate al regime. Senza un posto in cui andare, cerca rifugio dalla vicina, la cui porta è stranamente aperta, ma la trova stesa a terra, morta. Ogni speranza sembrerebbe svanita, invece quell’ennesimo evento tragico potrebbe rivelarsi la sua unica occasione di salvezza.

Recensione

Già le prime parole del libro, “Seppellimmo mia madre con le sue cose”, oltre a citare il celebre incipit de “Lo straniero” di Albert Camus, danno il tono dell’intero romanzo mettendo in primo piano la metafora che associa la madre della protagonista alla nazione venezuelana che lotta per la sua sopravvivenza.

“Notte a Caracas” potrebbe sembrare un romanzo distopico ma invece è una cronaca romanzata dell’attualità di un paese che era sino a pochi anni fa era ricchissimo e che ora è sull’orlo del disastro.
Pur essendo ambientato in uno Stato e in un periodo ben identificabile, l’autrice evitando di nominare direttamente il partito chavista e Maduro rende universale e non solo locale la messa in accusa di un certo modo di fare politica e di governare.

“Avevano promesso. Che nessuno avrebbe più rubato, che sarebbe andato tutto al popolo, che ciascuno avrebbe avuto la casa dei suoi sogni, che non sarebbe più accaduto nulla di male. Avevano promesso, finché si erano stancati.” dice la protagonista assistendo ad un saccheggio organizzato dai bravi del regime, fatto che accade talmente spesso che non suscita più orrore ma solo assuefazione, in quanto “l’unica cosa che funzionava in quel paese era la macchina per uccidere e rubare, l’ingegneria del saccheggio.

Si fanno notare specialmente le donne in queste periodiche scorribande e sono tutti femminili i personaggi principali del libro, sia vittime che carnefici anche se i responsabili principali sono nascosti anche se perfettamente individuabili

“Notte a Caracas” è un romanzo duro, diretto, cupo ma anche tenero nei momenti in cui Adelaida ricorda i momenti vissuti con la madre, che in trasparenza ricorda sempre il Venezeula, nazione una volta materna e in seguito matrigna e morente , “una nazione costruita sopra la spaccatura delle sue contraddizioni, la faglia tettonica di un paesaggio sempre sul punto di crollare addosso ai suoi abitanti.” come la definisce la protagonista e dove “il denaro si rifaceva a parametri urbanistici. Ci volevano due grattacieli di banconote da cento per comprare, quando c’era, una bottiglia di olio.”

Le vicende narrate da Karina Sainz Borgo sono così verosimili che leggendo i quotidiani ogni tanto confondevo le ultime drammatiche notizie con le disavventure di Adelaida, la protagonista che si trova a lottare con tutti i mezzi per riuscire a salvare la vita in una città dove la legge viene stravolta e le bande di regime spadroneggiano.

Adelaida per farlo si appropria dei beni e dell’esistenza di una vicina morta misteriosamente che aveva anche la cittadinanza spagnola e consentendole di nascondersi vivendo nei panni della “figlia della spagnola” (che è il titolo originale del libro) e che le permette di continuare il suo personale viaggio al termine della notte, la notte di Caracas.

Karina Sainz Borgo 


Karina Sainz Borgo (Caracas, 1982) vive in Spagna da dodici anni. È autrice di alcuni saggi politici e scrive su «El Nacional» ed «El Mundo». Questo suo primo romanzo è in corso di traduzione in 22 paesi.

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