Open




Recensione di Fiorella Carta


Autore: Andre Agassi

Traduttore: Giuliana Lupi

Genere: Biografia

Pagine: 502

Editore: Einaudi

Anno Pubblicazione: 2011

Sinossi. Costretto ad allenarsi sin da quando aveva quattro anni da un padre dispotico ma determinato a farne un campione a qualunque costo, Andre Agassi cresce con un sentimento fortissimo: l’odio smisurato per il tennis. Contemporaneamente però prende piede in lui anche la consapevolezza di possedere un talento eccezionale. Ed è proprio in bilico tra una pulsione verso l’autodistruzione e la ricerca della perfezione che si svolgerà la sua incredibile carriera sportiva. Con i capelli ossigenati, l’orecchino e una tenuta più da musicista punk che da tennista, Agassi ha sconvolto l’austero mondo del tennis, raggiungendo una serie di successi mai vista prima.

Recensione


Mi sono sempre piaciuti gli outsider, quelli che rompono schemi, righe, dettami stereotipati e lo fanno con discrezione, quasi vergognandosi. Ero adolescente quando Agassi iniziò a far parlare di sé, dei suoi calzoncini in jeans e della sua capigliatura bizzarra.

Che poi non fu lui a puntare i riflettori  su quei dettagli e non sul suo gioco è importante da sottolineare. Perché la stampa vede quello che le aggrada, che fa più scalpore, che dilata l’informazione fino a renderla fantasia. In questa biografia, una delle migliori mai scritte, Andre Agassi decide di spogliarsi, di farci entrare nei suoi pensieri e nel suo rapporto con lo sport che lo ha reso celebre.

Che poi Andre, quel bambino su cui il padre aveva puntato la scommessa più alta, il tennis lo odiava, come qualsiasi cosa imposta e poco importava se fosse bravo, portato, spronato fino alla violenza psicologica a diventare il più grande di sempre, senza scampo, senza alternative.

Quando cresci con queste premesse e segui la corrente, due sono le possibilità: o vai avanti verso il successo o fallisci miseramente deludendo tutto e tutti.

Un racconto crudo, una riflessione a pieni polmoni su ogni incontro, su ogni dritto e rovescio, su ogni match e anche se i tecnicismi possono far desistere gli inesperti,  consiglio la lettura a tutti, anche a chi non conosce la differenza fra  Wimbledon e Australian Open, fra Coppa Davis e Roland Garros.

Perché qui Agassi mette in tavola le debolezze di un bambino, le insicurezze di un adolescente costretto, le paranoie di un adulto che non riesce a spiegarsi, che ama, che insegue un sogno che odia in modo ostinato e che non lo molla mai, nonostante i problemi di salute e l’età che avanza. Nello sport un anno in più all’anagrafe sono dieci in più sulle gambe, più della concorrenza.

E tu te li senti tutti, mentre stringi una racchetta che è la tua appendice, il prolungamento della tua mano anche quando la riponi in modo maniacale nella tua borsa.

Nessuno è immune ai giudizi altrui, meno che mai un personaggio, ma a volte, guardare dall’altra parte della barricata non è male, perché nasconde rivelazioni, umanità e un modo come un altro per aumentare la stima verso qualcuno che già era entrato nella storia.

 

Andre Agassi


Andre Kirk Agassi, noto semplicemente come Andre Agassi (IPA: [ˈɑndreɪ ˈæɡəsi]; Las Vegas, 29 aprile 1970) è un allenatore di tennis ed ex tennista statunitense. Considerato uno dei più forti tennisti di sempre, ha vinto 60 titoli ATP e 8 tornei dello Slam, detenendo il primo posto nella classifica ATP per 101 settimane e guadagnando in carriera più di 31 milioni di dollari in premi e 150 milioni di dollari in sponsorizzazioni. Vincitore di 17 titoli ATP Masters Series, è l’unico tennista ad aver vinto in carriera tutti e quattro i tornei dello Slam, la medaglia d’oro del singolare olimpico, il torneo ATP World Championship e la Coppa Davis. Famosa è stata la sua rivalità storica con il connazionale Pete Sampras. Il 9 luglio 2011 è stato introdotto nella International Tennis Hall of Fame. È uno degli otto giocatori che nella loro carriera sono riusciti a realizzare il Career Grand Slam (insieme a Don Budge, Roy Emerson, Rod Laver, Fred Perry, Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic) ed è stato il primo a realizzarlo su tre diverse superfici. Alla vigilia dell’Open di Francia 2017 è diventato il nuovo coach di Novak Djokovic, dal quale si è separato nella primavera del 2018.

 

 

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