Operazione Kazan




 OPERAZIONE KAZAN

di Vicente Vallés

Salani Editore, 2022

Andrea Carlo Cappi ( traduttore)

Thriller – Spionaggio, 528

Sinossi. Doveva essere solo un esperimento dello spionaggio sovietico, ma può cambiare la storia del mondo Stati Uniti, 2024. A ottantadue anni il presidente in carica annuncia di non volersi presentare alle prossime elezioni, e alla convention dei democratici viene nominata la prima potenziale donna alla Casa Bianca. La prescelta, Nathalie Brooks, ha una ferrea forza d’animo, una brillante carriera e un padre che è stato eroe nella Seconda guerra, decorato da Eisenhower in persona e membro del Congresso. Insomma, chi meglio di lei per guidare verso il futuro la più grande democrazia del mondo? Nello stesso momento, a Mosca, il presidente della Federazione Russa festeggia la notizia: questa nomina è il miglior risultato dell’Operazione Kazan, un piano ideato esattamente un secolo prima dai servizi segreti, portato avanti durante la Guerra Fredda e persino dopo la disintegrazione dell’impero sovietico. Un esperimento che si sta rivelando una straordinaria opportunità per cambiare le sorti del pianeta e sferrare il più diabolico attacco all’Occidente che mente umana potesse concepire. Pubblicato prima della recente offensiva russa che minaccia l’Europa intera, questo romanzo mescola finzione e realtà per disegnare un percorso imprevedibile attraverso la grande Storia, dalla Rivoluzione russa del 1917 allo sbarco in Normandia, dalla caduta del Muro di Berlino ai nostri giorni. Un thriller appassionante per interpretare il presente e capire quali forze mettono in pericolo il futuro.

Trama

L’esperimento denominato “Operazione Kazan” nasce con l’avvento del comunismo in Russia quando già, mah, s’identificano negli Statu Uniti la potenza controrivoluzionaria da eliminare, ma come? Semplice, reclutando negli anni ’20 del Novecento un emigrato residente negli Sati Uniti di origine russa e facendolo diventare un agente segreto che avrebbe risposto del proprio operato solo al suo capo, quindi aspettare una guerra mondiale, prenderne il figlio, riportarlo nella patria degli avi, indottrinarlo, addestrarlo, quindi travestirlo da soldato americano senza documenti, paracadutarlo in Normandia durante lo sbarco e poi lasciare che si facesse rimpatriare. Tornato negli Stati Uniti la progenie avrebbe seguito le sue orme, fino a quando uno dei suoi discendenti non fosse stato in lizza per la Casa Bianca. Questo accade nel 2024, quando Nathalie Brooks è la candidata democratica alle presidenziali favoritissima nei sondaggi. Le notizie di quanto accade negli Stati Uniti arrivano anche in Unione Sovietica e una ex spia in parte pentita, Boris Kovalev riconosce il pericolo, lui era uno dei pochissimi a conoscere l’Operazione Kazan per cui si attiva insieme ad altre due ex spie in pensione per disinnescare la minaccia. Nello stesso tempo, un’analista russo Maksim Kuzmin, spia dei servizi segreti spagnoli entra in possesso di informazioni riservate che, senza che lui ne abbia conoscenza, fanno riferimento all’operazione segretissima Kazan e le passa al suo referente in Spagna. Naturalmente anche il cattivissimo premier sovietico Ivan Karlov, (solo per non chiamarlo Vladimir Putin) viene a conoscenza sia della talpa nei servizi russi che del clan delle ex spie in pensione e si attiva per far sì che la candidata Brooks arrivi alla Casa Bianca.

 Recensione di Bruno Balloni


Una fanta spy story sulla cui trama non c’è nulla da obiettare, tanti film di James Bond erano meno credibili, in fondo nel mondo dei servizi segreti vengono tessute trame delle quali, noi comuni mortali, quasi mai veniamo del tutto a conoscenza.

Quindi ben congeniata ma non troppo ben narrata. Temporalmente il romanzo inizia un passo prima della fine, quindi torna indietro di qualche settimana, per poi avere continui e ripetuti salti sia nel tempo che nei luoghi che rendono estremamente difficile seguire il filo della trama (ho dovuto rileggerlo una seconda volta per ricordarmi che uno dei personaggi finali appare in realtà già nelle prime pagine del romanzo).

Molti di questi salti all’indietro (si arriva fino alla rivoluzione russa) sono strumentali nello spiegare gli eventi successivi ma, a mio modo di vedere, l’autore si dilunga eccessivamente nelle narrazioni storiche così da appesantire la lettura e togliergli ogni ritmo. Peraltro, la gran parte di queste spiegazioni o chiarimenti avvengono dopo che, in qualità di lettore mi ero già domandato il “perché” o il “come” si fosse a quel determinato punto. Aggiungo che non tutte le spiegazioni hanno una loro logicità e in alcuni casi l’autore by passa direttamente il problema che un qualsiasi lettore di romanzi di spionaggio si pone in determinate situazioni.

Le descrizioni ambientali sono essenziali mentre i personaggi rimangono, sempre a mio modestissimo quanto inutile parere, senza profondità, delle figurine di cartone.

Il finale è la parte migliore di tutta l’opera, le ultime cinquanta/settanta pagine hanno movimento e tengono il lettore concentrato anche per il susseguirsi dei colpi di scena non tutti prevedibili. Però settanta su oltre cinquecento…

Per chi, come me, è cresciuto leggendo John Le Carre e il Ken Follett de “La cruna dell’Ago” è un romanzo che non soddisfa pienamente ciò non toglie che possa piacere (d’altronde in Spagna pare abbia avuto un successo clamoroso), sconsigliato invece per chi crede che possa trovare nel romanzo elementi “per interpretare il presente e capire quali forze mettono in pericolo il futuro”

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Vicente Vallès


VICENTE VALLÈS è un giornalista da trent’anni, conduce un popolare tg spagnolo, dopo essere stato responsabile dei notiziari per TeleMadrid, Televisión Española e Telecinco. È anche analista politico sulla stampa e in radio. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Salvador de Madariaga, l’International Press Club, l’Antena de Oro, l’Iris Award della Television Academy e il Premio Ondas. Questo romanzo, per mesi al vertice delle classifiche spagnole, ha vinto il Premio Primavera 2022.