Parola d’ordine Geiger




Recensione di Costantino Giordano


Autore: Gustaf Skordeman

Traduzione: Alessandro Borini;

Samanta K. Milton Knowles

Editore: Rizzoli

Genere: Thriller Nordico

Pagine: 480

Anno di pubblicazione: 2022

Sinossi. In piedi sui gradini dell’ingresso di casa, Agneta saluta le figlie e i nipoti che salgono in macchina per tornare a Stoccolma. È stata una bella giornata in famiglia, una delle tante. Lo squillo del telefono interrompe la scena. Agneta solleva il ricevitore del vecchio apparecchio fisso nello studio, e all’altro capo una voce maschile dice una sola parola: Geiger. Dopo un attimo di esitazione, Agneta sale in camera da letto per riscendere in salotto con una pistola in mano. Stellan, l’uomo con cui è sposata da una vita, sta leggendo un libro sulla sua poltrona. Gli si avvicina lentamente, senza far rumore. Punta la pistola all’altezza della testa. Spara. Per la polizia l’omicidio di Stellan Broman, popolarissimo anchorman della tv svedese negli anni Settanta e Ottanta, ha tutta l’aria di una rapina finita male. Intanto, di Agneta Broman si sono perse le tracce. Il caso non sarebbe di competenza dell’agente Sara Nowak, che però è cresciuta a stretto contatto con la famiglia della vittima ed è pronta a sfidare il regolamento pur di fare luce sulla tragedia. Scoprirà a sue spese di essersi infilata in un labirintico gioco di spie che attende da quarant’anni un vincitore. Un intreccio di avvenimenti nel fitto del quale si nascondono misteri irrisolti fin dai tempi della Guerra fredda, ma anche verità sconcertanti sulla sua stessa infanzia.

Recensione

E’ lo stesso Impero. Adesso un po’ più piccolo, ma quelle perdite hanno intenzione di recuperarle. La fedeltà alla madrepatria è il punto fondamentale. Il comunismo è stato una parentesi, ma madre Russia rimane”

Cos’è la guerra fredda? Esiste ancora? Esiste il pericolo che tutto possa essere cancellato improvvisamente, la specie umana eliminata per colpa di un ideale mai realmente tramontato?

La guerra potrebbe arrivare, questa è la Guerra Fredda. Un ininterrotto bombardamento a tappeto di avvertimenti spaventosi, una paura costante. In qualsiasi momento pesplodere. In qualsiasimomento la terra p crollare. Niente è permanente.

È su questa premessa che si sviluppa l’intera trama di questo meraviglioso primo thriller nordico di Gustaf Skordeman; un thriller fatto di inganni, spie, storia sovietica che si intreccia con l’attualità, con la società di oggi; uno Stay put sovietico; con cariche esplosive atomiche di cui nessuno conosce l’ubicazione. O meglio, qualcuno le conosce, le persone sbagliate.

Una corsa contro il tempo, un meccanismo oleato e perfezionato nel tempo che ha preso il via e rischia di far cadere nel baratro e nel terrore l’Europa intera, una indagine complessa che, la protagonista Sara Nowak, porta avanti in modo autonomo e senza autorizzazione per fare chiarezza sul suo passato, su una parentesi della sua vita che ha sempre avuto poche luci e molte zone d’ombra alle quali non è mai riuscita a dare una spiegazione.


È proprio il personaggio principale a dominare la scena, la sua infanzia, il suo carattere e il suo modo di essere poliziotto, madre
e moglie; un personaggio affascinante con il quale il lettore entra subito in simbiosi e riesce a percepire in modo concreto il disagio che prova nel dover vivere in una società fatta di stereotipi e di preconcetti.

La narrazione è scorrevole e la lettura è incredibilmente piacevole, si alternano momenti di tranquillità e stasi dovuti all’indagine a momenti di azione pura che dona adrenalina e carica al lettore e lo spinge a continuare a leggere ininterrottamente. L’indagine è entusiasmante, al primo omicidio seguono altri omicidi e trovare il bandolo della matassa diventerà per Sara sempre più difficile e complicato; tutti i tasselli che compongono i ricordi della sua infanzia stanno cadendo e il muro interiore costruito in tanti anni, fatto di certezze, inizia a crollare sotto i colpi delle rivelazioni che durante l’indagine escono allo scoperto.

I capitoli finali sono un crescendo di emozioni e il lettore sarà completamente catturato dagli eventi che lo trascineranno verso un tragico epilogo, per niente scontato. Alla fine, Sara, scoprirà che le ombre del suo passato sono vere e proprie tenebre e che nulla è come sembra, ma soprattutto che, le idee e le ideologie, come le cattive abitudini, non muoiono mai.

 

 

 

Gustaf Skordeman


è nato nel 1965 in Svezia. È sceneggiatore, regista e produttore. “Parola d’ordine Geiger” è il suo romanzo d’esordio, il primo della serie con protagonista l’agente Sara Nowak.

 

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