Pruriti




PRURITI

di Davide Staffiero


DETTAGLI:

Editore: Edikit

Genere: giallo, horror

Pagine: 270

Anno edizione: 2023

Sinossi. Due cene dai risvolti inattesi, una rimpatriata della classe del liceo, una documentarista alle prese con un possibile scoop, un’avventura extraconiugale dalle conseguenze devastanti. Cinque racconti che oscillano tra horror e pulp, distopico e bizzarro. Storie diverse accomunate dal medesimo sguardo critico nei confronti della società e dell’uomo, ritratto nelle sue contraddizioni con piglio ironico e beffardo.

 Recensione di Cinzia Passaro

Non è un romanzo, ma una raccolta di cinque racconti con commistioni di generi che vanno dal thriller all’horror, passando per il distopico, il pulp, il fantasy.

Parto dall’ultimo racconto intitolato Pruriti e che dà il titolo anche al libro, è quello che mi è piaciuto di più, mi ha fatto sorridere l’irriverente descrizione del marito fedifrago in una storia  pulp-fantasy, dove la convinzione di essere stato punito per un tradimento in trasferta fa andare fuori di testa il protagonista.

A seguire il quarto racconto dal semplice titolo V, secondo nella mia classifica di preferenze, una quasi spy story, dove il complotto sembra essere il vero protagonista, scritto molto bene catapulta il lettore in una realtà quasi distopica.

Fuori zona è il terzo raccolto, a pari merito con V, narra di un mondo distopico diviso in zone, il cui accesso non è possibile a tutti. I Ferrazzini, il cui capofamiglia è un operaio, si trova a vivere una rocambolesca serata nella Zona due, luogo per gente decisamente agiata, divenendo loro malgrado eroi.

Secondo racconto, Classe 1980, forse il meno bello ma altrettanto scritto bene, con una buona caratterizzazione dei personaggi e ottima descrizione dei luoghi come in tutti e cinque racconti. Qui il protagonista vive la classica rimpatriata con i compagni di liceo, che lo costringe a ricordare il passato e vivere una situazione paradossale e distopica che confonde la realtà con il sogno. 

Infine il primo racconto, La prima regola di un buon venditore, che mi è piaciuto molto nonostante la storia grottesca raccontata, in un futuro non molto lontano, dove l’etica di un venditore viene messa a dura prova.

Cinque racconti per chi ama stupirsi, spaventarsi, lasciarsi coinvolgere  e riflettere nell’indagare l’animo umano con i suoi lati non sempre positivi. Trapela anche una sana critica nei confronti della tecnologia e del consumismo. Consigliato a chi vuole trascorrere qualche ora di piacevole e inquietante lettura.

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Davide Staffiero


classe 1984, è nato e cresciuto in Svizzera. Inguaribile cinefilo e avido consumatore     di serie tv, dopo un breve periodo come critico cinematografico si è trasferito in televisione, dove dal 2009 seleziona i film da proporre in palinsesto. Divora storie per passione e per lavoro, tanto che qualche volta gli viene voglia di scriverne una sua. Il suo romanzo d’esordio, “Il Programma”, è stato semifinalista al Premio John Fante e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Letterario Giovane Holden.