Punizione




Recensione di Antonia del Sambro


Autore: Elizabeth George

Traduttore: Annamaria Biavasco – Valentina Guani

Editore: Longanesi

Pagine: 720

Genere: Giallo

Anno di pubblicazione: 2018

Accusato di pedofilia attraverso una telefonata anonima e tradotto alla stazione di polizia della cittadina medioevale di Ludlow, il giovane diacono Ian Druitt viene rinvenuto suicida la sera stessa dall’agente ausiliario che avrebbe dovuto tenerlo sotto custodia.
Naturalmente viene aperta un’indagine interna e viene eseguita l’autopsia.

Più per prassi che per reale necessità; le indagini confermano che la vittima si è suicidata e che non c’è stata negligenza da parte dell’agente Gaz Ruddock.

Il padre del diacono, invece, persona influente con amicizie ancora più influenti, non crede affatto né alla storia che il figlio potesse essere un pedofilo né a quella che si sia suicidato, e fa riaprire l’indagine interna dalla Metropolitan Police di Londra, che manda sul posto il sovrintendente in persona, Isabelle Ardery, e il sergente investigativo Barbara Havers.

La prima non vede l’ora di confermare le indagini svolte in precedenza dai servizi interni e tornarsene a Londra a occuparsi della propria vita privata fallimentare e dei suoi problemi di alcol, mentre la seconda inizia a indagare e battere altre piste per scoprire se si sia trattato effettivamente di suicidio ma soprattutto chi sia stato a fare la telefonata anonima che ha fatto precipitare tutta l’esistenza di Ian Druitt, diacono impegnato in molteplici forme di volontariato e di supporto ai più bisognosi.

Accanto a Barbara arriva il suo mentore e partner di molti casi brillantemente risolti, l’affascinante e aristocratico Thomas Lynley. Cosa scopriranno davvero i due investigatori e quale mistero si cela tra le turistiche e antiche facciate della cittadina dello Shropshire?

Elizabeth George rimane la più grande giallista internazionale degli anni Duemila perché, oltre che scrivere bene e con garbo anche di omicidi e assassini, è l’unica che dà vita a trame e storie sempre affascinanti, originali e appassionanti. E questo ai lettori piace molto perché rende i suoi romanzi una garanzia.

Accanto al dramma e alla suspense pura, la George ha costruito, nel tempo, una vera e propria “comunità” di personaggi, principali o meno, che gravitano intorno alla sede centrale della Metropolitan Police di Londra e che hanno finito per entrare nel cuore di tutti i lettori con le loro vicissitudini personali, i loro pregi e le loro incantevoli manie. Per questo, ogni romanzo di Elizabeth George è sempre accolto con attesa e trepidazione.

E anche Punizione non delude i propri lettori, con una trama originale, intricata al punto giusto e ambientata in una cittadina che è un po’ una particolarità tra le location usate dall’autrice solitamente.

E poi la George ha qualcosa che quasi nessun altro giallista possiede: l’ironia. Che usa con sapienza e con eleganza, così come in questo ultimo lavoro dove le citazioni shakespeariane sono di una ilarità unica e capaci di far dimenticare ai lettori almeno per qualche istante che in realtà stanno leggendo un thriller.

Elizabeth George


Sempre in vetta alle classifiche del New York Times, è autrice di diciannove romanzi gialli, un saggio e due raccolte di racconti. Una carriera che le ha valso riconoscimenti quali l’Anthony Award, l’Agatha Award e il Grand Prix de Littérature Policière, oltre al MIMI, il prestigioso premio tedesco dedicato ai gialli. Vive nello stato di Washington.