Quei sorrisi noir




Quei sorrisi noir

di AA.VV.

Fratelli Frilli 2022

Racconti Noir, pag.288 p. R.

Sinossi. Raramente, nei noir, la malvagità o la follia che portano a compiere azioni deprecabili inducono all’ilarità. Ma non c’è umorismo come quello cinico, spietato nel virare al comico gli istinti peggiori dell’uomo, che proprio perché cinico riesce a divertire il lettore che, spiazzato, talvolta si riconosce nella bizzarria di certi personaggi o rivive situazioni paradossalmente veritiere. Ecco il tema di questa carrellata allegramente (ma non sempre) feroce: il contrasto tra i toni leggeri dei racconti e le spietate azioni dei protagonisti danno all’insieme una visione della vita che, sfiorando il disprezzo per le convenzioni e i principi morali, rappresenta con scientifica crudeltà il lato comico di comportamenti mostruosi: avete presente la scena dove, al cimitero, il Sassaroli (Adolfo Celi) prende di mira il giovane vedovo (Alessandro Haber)? La cattiveria cara a Mario Monicelli risulta esilarante nella sua ferocia. Nei cinquantasei racconti di questa antologia gli autori rilanciano ed esagerano portando personaggi o frangenti a conseguenze estreme e, tirando fuori idee malate frutto degli istinti di aggressività o sopravvivenza più bassi, spesso usano un’insolita comicità farcita da un’impudenza spesso inedita ai loro romanzi: la quantità di ironia con cui il delitto è pensato e promosso raggiunge punte di satira tra il doloroso e il necessario. La grandezza della raccolta è tutta qui: ciò che è anomalo e bizzarro, oltre a essere vitale, è anche divertente. L’intento è dimostrare che la normalità è noiosa, ma soprattutto non esiste. Per finire: a Marco, che fa capolino qua e là tra le righe, questo zibaldone sarà piaciuto? Sì, senza alcun dubbio: se tendete bene le orecchie sentirete l’eco della sua roca risata.

“Ridere della morte. È lecito assumere atteggiamenti scherzosi se non irriverenti nei confronti di un evento tanto doloroso? Sì, proprio perché il fine vita celato dietro l’angolo ci spaventa e quello che raggiunge gli altri ci fa soffrire…dovremmo alleviarne il peso mettendo in campo quanto di più efficace l’intelligenza ci mette a disposizione: l’ironia” (Dario Vergassola – Prefazione)


Recensione di Loredana Cescutti

È vero che ridere e prendere le cose con una certa leggerezza ed ironia aiuta a vivere meglio e ad affrontare le difficoltà della vita ma, è anche vero, che la stessa ironia è un qualcosa di soggettivo. Non si apprende a scuola, non ce la insegnano in famiglia, non la impariamo giocando. 

È semplicemente nostra, una parte di noi che può risultarci più o meno sconosciuta o conosciuta, una ricchezza che siamo in grado di utilizzare al momento più opportuno, magari anche supportati da una spalla che ci dia man forte, trasformando un normale scambio verbale in qualcosa di divertente oltremisura.

Come anche no.

Me ne rendo conto pure io, quando mi ritrovo in compagnia delle persone: se riconosco nell’altro la giusta figura, da una semplice battuta, probabilmente andrei avanti per ore. Altrimenti… meglio pensare ad altro.

Questo perché, siamo consci del fatto che affrontare la vita sempre a muso duro invece che con un solare e radioso sorriso, non ci faciliterebbe in nessun modo e anzi, vivremmo sicuramente più tesi e irritati mentre rilassandoci un po’, guardando sempre l’oltre, fino ad individuare il bicchiere mezzo pieno, le tensioni e le paure seppur non scomparendo totalmente, assumerebbero sembianze più morbide e meno terrificanti.

“Chi ride di venerdì piange per tre dì…”

Da questo concetto, prende vita la sesta antologia noir edita dalla Fratelli Frilli Editori, in memoria del suo fondatore, Marco Frilli, intitolata “Quei sorrisi noir”, che per mano di 58 autori, e grazie anche alla prefazione di Dario Vergassola e al curatore del testo Armando D’Amaro (di cui potrete trovare anche un racconto all’interno) ci intrattiene e ci accompagna all’angolo del caffè al bar, con una chiacchera e una risata, anche se magari trattandosi di storie noir, talvolta sulla lingua ci resterà quella sensazione amara indefinibile, come se non fossimo abituati ad un caffè senza lo zucchero. 

“Scrivendo noir, credevo di essere abituato ai cadaveri, ma un conto è scriverne, un altro trovarseli davanti all’improvviso.”

D’altronde, non si tratta di racconti rosa.

“Calci, pugni, morsi di dentiera, unghiate, sgambetti. La battaglia infuriava…

A volte una battaglia decide il destino di una guerra…E a volte una cosa insignificante può decidere una battaglia.”

Con uno stile e un’ironia assolutamente personali, troviamo autori Frilli Doc di lunga memoria e nuovi scrittori, per questa casa editrice ma magari già incontrati in altre pagine diverse da quelle giallo pantone che si approcciano all’esperienza dell’antologia, e che ci hanno proposto la loro personale interpretazione del concetto di “strappare una risata”.

A questo punto, ovviamente, qualche nome ritengo di doverlo fare, poiché, proprio per la soggettività del tema, qualcuno mi ha fatta ridere di più, qualcuno di meno e qualcuno mi ha trasmesso un’emozione, che quando leggo, è uno delle cose di cui vado più a caccia.

Sono rimasta estasiata e mi sono divertita tantissimo con i vecchietti di Antonella Grandicelli, e mi ha molto colpita il racconto di Valentina Lusetti.

I racconti di Sabrina Lombardi, Maria Masella e Maria Bellucci, oltre alla scorrevolezza, danno molto su cui riflettere a livello di contenuti, poiché affrontano temi attuali con uno stile tutto loro e, soprattutto, non si fanno dimenticare.

“Come va il lavoro, Antonio? – Tanto. Troppo. Per me il lavoro sono delitti. E anche il tuo. – Ma i miei, per quanto efferati, sono di carta.”

Isabella Nicora mi ha strappato una mezza lacrimuccia.

Reali e Malusà, Maria Teresa Valle, Paola Varalli, De Bastiani e Cambiaso con leggerezza e ambientazioni alternative, strappano una salutare ilarità.

Ovviamente anche tutti gli altri, vi aspettano all’interno per farsi leggere e per cercare di farvi divertire.

Prima di lasciarvi, vi ricordo che i proventi di questa nuova antologia andranno a favore dell’associazione Gigi Ghirotti di Genova per cui, non pensateci oltre, fate una buona azione così da guadagnarne un duplice effetto: la sensazione di aver fatto la cosa giusta e magari, qualche ora di tranquillità.

“A Marco è Nora, che non ho avuto il piacere di conoscere se non attraverso i racconti d’amore dei loro figli.”

Buona lettura!


I proventi di questa nuova antologia andranno a favore dell’associazione

“GIGI GHIROTTI “di Genova

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AA.VV.


Gli autori: Dario Vergassola (Prefazione), Massimo Ansaldo (Rock & Roll evergreen), Michela Bellini (Non c’è niente da ridere), Maria Bellucci (Esci dall’uscio), Emiliano Bezzon (Arsenico e vecchi merletti), Mauro Biagini (La venere in pelliccia), Marco Bonini (La senti questa voce), Fabrizio Borgio (Come la barzelletta di Andreasi), Rino Casazza (Ridi pagliaccio), Roberta Castelli (Alla ricerca di Turi testa grossa), M. L. Chieffo (Stivaletti rossi), Armando d’Amaro (Scherzo da prete), D. Cambiaso – S. De Bastiani (L’irruzione), Emanuele Delmiglio (La scena del delitto), Daniela Domenici (Il mistero della piramide), Elio Esposito (Un soffio che sapeva di mare), Massimo Fagnoni (Natale a villa Torchi), Morena Fellegara (Un Maison al Bar Marco), Luisa Ferrari (Risate, gnocchi e Amarone: mistero veronese per Baldanzi), Chiara Forlani (Alina), Maurizio Miro Gatti (Un diavolo per capello), Antonella Grandicelli (Bagaglio a perdere), Domenico Ippolito (Ridi che… trapassi!), Fabio Livoti (I segreti di mister barman), Sabrina Lombardo (Il figo fotonico), Enrico Luceri (Fino in fondo), Valentina Lusetti (Chi ci vuole male ci lascia ridendo), Achille Maccapani (Saudade Do Brasil), Nathan Marchetti  (La casetta dell’amore), Federica Marchetti (C’è poco da ridere – I racconti del Gatto Nero), Pietro Marengo (Lascia o  raddoppia), Angelo Marenzana (La Befana vien di notte, Maria Masella (Post Mortem), Roberto Mistretta (Vengo anch’io), Manuela Monaco (Dead up comedy), Sergia Monleone (Anno di grazia), Gianluca Morozzi (Le strane storie dell’osteria senza nome), Roberto Negro (Una giornata di ordinaria amministrazione), Isabella Nicora (Lo slip), Andrea Novelli (Una finestra sul cortile), Arianna Orrù (La cartomante di Vico Boccadoro), Gianni Ottonello (La signora Angela), Paola Mizar Paini (Una dolce cara mammina), Emanuela Prestinari (Pelle d’oca), Maria Rosaria Pugliese (The show must go on), A. Reali – L. Malusà (Il ladro di salami), Nicoletta Retteghieri (Ridens bene chi ridens ultimo), Giorgio Rizzo (Domani andrà meglio), Barbara Squassino (Moscato e patatine), Monica Sommacampagna (La beffe della mosca), Giada Trebeschi (Un tiro a otto), M. T. Valle (Un morto morto), Paola Varalli (La principessa sul cappotto verde pisello), Nicola Verde (‘O fieto e ‘ o curtiello), Laura Veroni (Un vero signore), Giampiero Villavecchia (Zelig).