Ragazze perdute




Sinossi. Un «cold case» che riemerge dal passato, un omicidio irrisolto, una verità ancora tutta da scoprire proprio come quelle delle più tragicamente famose Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, alle quali questa storia sembra misteriosamente intrecciarsi. Quando Francesco riceve la notizia del trafugamento della bara di Katy Skerl nell’estate 2022, è costretto a tornare indietro nel tempo per fare i conti con un passato drammatico, un dolore che ritorna prepotentemente a galla e un mistero mai risolto: l’omicidio della sua prima ragazza, Katy appunto, il 21 gennaio 1984. Una fitta e intricata trama di ipotesi investigative in quarant’anni non ha sinora risolto il caso della Skerl, strangolata in una vigna di Grottaferrata. Una ragnatela di indizi, testimonianze e sospetti, «pezzi di vetro» giudiziari in cui, come per la Gregori e la Orlandi, forse sono coinvolti politica, criminalità e Vaticano. Pezzi di una vita che reclamano il loro posto nella memoria di una gioventù di amore e morte e di un’Italia di lotte politiche spazzata via dall’edonismo e il disimpegno. Francesco insegue una verità impossibile.

 RAGAZZE PERDUTE

Gli ultimi giorni di Katy Skerl 

di Max e Francesco Morini

Paesi Edizioni 2023

Narrativa, pag.208

 Recensione di Salvatore Argiolas

Katy Skerl era una ragazza non ancora maggiorenne, vitale e impegnata politicamente quando nel gennaio del 1984 fu ritrovata cadavere in una vigna a Grottaferrata, nelle vicinanze di Roma.

Il caso di quest’omicidio è rimasto sempre freddo perché non si è mai trovato il colpevole ma nel luglio del 2022 tutti i media hanno ricordato questo brutale assassinio perché il loculo dove doveva esserci il corpo della ragazza, nel cimitero monumentale del Verano, è risultato vuoto, come già denunciato anni prima dal fotografo Marco Accetti, personaggio ambiguo, non sempre attendibile, già coinvolto in altre torbide vicende come le scomparse di Manuela Orlandi e di Mirella Gregori.

Max e Francesco Morini raccontano la storia di questa donna, emancipata, libera e piena di voglia di vivere, inserendo il suo vissuto in un contesto narrativo complesso ma intrigante e ricco di riferimenti puntuali al contesto storico.

Ragazze perdute. Gli ultimi giorni di Katy Skerl” infatti non è un saggio ma un’interpolazione tra realtà, supposizioni ed elementi di vita vissuta in quanto Francesco Morini fu il ragazzo che visse assieme a Katy gli ultimi ventun giorni della vita spezzata crudelmente della giovane studentessa ed è anche una riflessione su quanto di Katy, sui suoi ideali e le sue speranze ha potuto capire in quelle tre settimane che le è stato vicino.

Quelli raccontati nel libro sono anni difficili, del cosiddetto “Riflusso” in cui l’aspetto individuale torna ad essere preminente rispetto all’impegno politico ma non tutti si rifugiano nel privato, continuando a lottare per un mondo più giusto, senza barriere sociali e oppressioni capitalistiche.

Il contesto, lo spirito dei tempi è reso alla perfezione nel libro, dove si profila anche un pista investigativa che coinvolge ambienti neofascisti che minacciarono Katy con la scritta “Uccidete Katy Skerl” vergata sull’asfalto di fronte a casa della ragazza, qualche mese prima dell’omicidio.

“Chi era veramente Katy Skerl? Solo una ragazzina ribelle, appassionata di politica? O forse, dietro a quella maschera di adolescente irrequieta nascondeva dei segreti?

Ma quali segreti può nascondere una ragazzina di diciassette anni?”

“Ragazze perdute” è proprio un’indagine tesa a rispondere a questo interrogativo.

Chi era Katy Skerl”?

Era certamente una ragazza sempre in movimento, pronta a disegnarsi il suo futuro ma il suo ultimo giorno sulla terra nasconde tanti misteri.

Francesco la incontra ad una festa ma lei è scontrosa e si defila dicendo che deve partire con un’amica per una gita a Campo Felice ma non ci arriverà mai e questo è il grande insondabile segreto della breve vita di Katy Skerl, ragazza spezzata in un periodo in cui tante sua coetanee ha subito una sorte simile.

Tra le tante ipotesi prospettate c’è anche quella di un coinvolgimento nelle trame oscure lievitate all’ombra del Vaticano che era dilaniato da una lotta intestina tra due correnti molto agguerrite.

“All’epoca il burattinaio della fazione wojtyliana era il cardinale Marcinkus, direttore della Ior, l’istituto finanziario della Santa Sede…”

Certo lo so.”

Ma forse non sai che Marcinkus, oltre che per gli scandali affaristici, era molto chiacchierato anche per gli scandali sessuali… Sembra che il nostro monsignore fosse appassionato di ragazzine minorenni bionde”,

Come Katy”, lo avevo detto senza pensarci.”

Esatto, come Katy… Accetti, che lavorava per la fazione anti Marcinkus, dichiarò che aveva il compito di reclutare quel tipo di ragazze per “infiltrarle” in quel giro e poi ricattarlo se avesse provato a circuirle.”

“Reclutare…Infiltrare… Ricattare… Aveva pensato per un attimo a quei tre verbi, poi li aveva visti come scritti sul diario di Katy e l’orrore si era trasformato in angoscia muta. Se tutto ciò fosse stato vero, come era finita in quel giro? Perché? Non l’aveva mai conosciuta sul serio in quei ventuno giorni. Chi era veramente?”

Tra i tanti sospettati del brutale omicidio ci fu anche il serial killer Maurizio Giugliano, il cosiddetto “lupo dell’agro romano” accusato di ben sette uccisione ma poi scagionato dal caso Skerl e alla fine il grande interrogativo rimane proprio quello che riguarda l’ultimo giorno di Katy. Quel era il vero appuntamento quella sera fatale? Dove doveva andare la ragazza, che era stata scostante e irritata durante la festa?

Questo è il grande interrogativo, il “pezzo di vetro” che aleggia sul libro e sulla vita di Francesco Morini, condizionato per sempre dalla fugace ma fortissima relazione con Katy, e da “Pezzi di vetro”, la celebre canzone di Francesco de Gregori, vera e propria colonna sonora di un’esistenza e di una generazione:

“Lui ti offre la sua ultima carta

il suo ultimo prezioso tentativo di stupire quando dice

È quattro giorni che ti amo

ti prego, non andare via

non lasciarmi ferito”

e non hai capito ancora come mai

mi hai lasciato in un minuto tutto quel che hai Però stai bene dove stai

però stai bene dove stai “

Come tanti misteri romani, l’omicidio di Katy Skerl non ha un confine dettato dalle indagini e dalle occorrenze giudiziarie ma deborda, inglobando territori che non competono alle inchieste ufficiali sconfinando in ambienti politici, sociologici, dove gli equilibri dei potere si basano anche su ben pilotate indiscrezioni, insinuazioni e “ballon d’essai.”

“La verità è nel fondo in un pozzo” scrisse Leonardo Sciascia, ne “Il giorno della civetta”, “Lei guarda in fondo al pozzo e vede il sole e la luna, ma se si butta non c’è più né il sole né la luna: c’è la verità” e “Ragazze perdute” è il tentativo di arrivare alla verità su uno dei tanti “casi freddi” della storia italiana, omicidio che sinora è rimasto avvolto nell’oscurità ma che è stato anche utilizzato per depistare e confondere le indagini su delitti ugualmente insoluti.

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Max e Francesco Morini


Fratelli, autori teatrali e televisivi, scrittori, hanno pubblicato per Newton Compton “Nero Caravaggio”, “Rosso Barocco, Il giallo di Ponte Sisto,” “Il mistero della casa delle civette”, tutti della serie poliziesca Le inchieste del libraio Ettore Misericordia, e il thriller storico “Mozart deve morire”. Hanno pubblicato anche una guide-novel su Roma, “A spasso nella storia”, per Albeggi editore; dirigono la Scuola di Scrittura Pensieri e Parole.