Rapimento e riscatto




Recensione di Giorgia Usai


Autore: Vito Bruschini

Editore: Newton Compton

Pagine: 226

Genere: thriller

Anno edizione: 2017

John Paul Getty III, nipote sedicenne di un ricchissimo petroliere americano, scompare a Roma nella notte del 10 luglio 1973 nei pressi di piazza Farnese. Capelli lunghi e atteggiamento anticonformista, il ragazzo frequenta l’ambiente bohémien della capitale, tra Campo de’ Fiori, Santa Maria in Trastevere e Piazza Navona. All’inizio la notizia non ha grande eco sugli organi di informazione: tre mesi dopo la sua sparizione, la famiglia e gli investigatori non sono ancora certi se si tratti di un vero sequestro o piuttosto sia una messinscena del giovane per estorcere una montagna di soldi all’avaro nonno. Ma quando viene recapitata al quotidiano Il Messaggero una busta con un orecchio mozzato del giovane Getty non ci sono più dubbi. Il gesto brutale impressiona l’opinione pubblica italiana e internazionale e quello del sequestro Getty diventa il caso più seguito dai media di tutto il mondo. Ambientato nella Roma della Meglio Gioventù, lo straordinario racconto di un dramma familiare, umano e politico che ha segnato un’epoca e l’ingresso trionfale della ’Ndrangheta nelle cronache e nel tessuto sociale del nostro Paese degli anni a venire.

Recensione.

Sin dalle prime pagine ci viene specificato che “Rapimento e riscatto” si ispira ad una storia vera, ma che è un’opera di pura fantasia.

Tale chiarimento però non compromette assolutamente la verosimiglianza del racconto, che si presenta come una cronaca del sequestro di John Paul Getty III, sfortunato nipote del petroliere Jean Paul Getty, fondatore della Getty Oil Company.

Allo scrittore Vito Bruschini va dato il merito di aver saputo rendere ancora più forte e particolare questa storia delineando a meraviglia i personaggi protagonisti.

Si rimane colpiti dall’estrema durezza di Jean Paul Getty riluttante fino all’ultimo a pagare il riscatto per non “spalleggiare” i malavitosi rapitori del nipote. E nella narrazione si avvertono il distacco e l’indifferenza per la sorte dei suoi familiari, elementi che lo contraddistinguevano anche nella realtà.

Apprezzabile invece la figura di Gail, la madre di Paul, che si strugge per il figlio e che è così umana e fragile da colpire il lettore.
Nel segreto più segreto della nostra anima, abita l’angoscia. È il luogo che la disperazione ha più caro tra tutti, un pozzo profondo e buio dove però se sappiamo grattare bene troviamo nascosta la speranza, che è la porta dietro alla quale abita la felicità.
Commovente il suo ricongiungimento con Paul dopo la liberazione.

E a questo proposito, non ci si può ovviamente esimere dal parlare del protagonista assoluto, Paul, che all’inizio del racconto è un giovane dal fare ribelle e sregolato che insegue la libertà ma che, in seguito alla terribile esperienza del rapimento, rimane ferito nel profondo.

Depressione, uso di sostanze stupefacenti, un matrimonio fallito…e poi l’ictus che lo ridurrà in sedia a rotelle.

Una storia intensa, dalle mille sfaccettature, che incuriosisce il lettore e si legge in un soffio. Da non perdere!
 
 
 
 

Vito Bruschini


Vito Bruschini. Giornalista professionista, dirige l’agenzia stampa per gli italiani nel mondo «Globalpress Italia». Ha scritto testi per il teatro e per la televisione.